Drunken Robot Pornography - review
A caccia di sexy robot col fucile in una mano e una birra nell'altra.
Il titolo non smentisce le aspettative: l'alcool non manca e tra birra, Martini e Cointreau c'è solo l'imbarazzo della scelta. Di robot, poi, ce ne sono di ogni forma e dimensione, dai piccolo droni ai giganteschi titani spara laser. Per la pornografia, beh, ci sono le dodici sexy robot da paginone centrale, una per ogni mese.
A legare insieme tutto questo è la storia di Reuben Matsumoto, proprietario di un bar nella Boston del futuro, il cui errore più grande è stato rendere senziente il proprio barista robot, Tim. Che va fuori di testa e rapisce le dodici danzatrici esotiche robot che lavoravano nel locale e da fuoco al bar. Come se non bastasse, la megalomania di Tim lo porta ad attaccare l'intera Boston con un'armata di 20.000 droni, 40 titani e le dodici danzatrici, diventate i suoi luogotenenti e chiamate le 12 Centerfolds.
Con una storia simile non si può pretendere che Drunken Robot Pornography si prenda sul serio e lo si capisce già dal menù principale, quando veniamo invitati a cantare, con tanto di karaoke, la canzone che racconta il gioco in forma di rap. Ironia che continua anche nelle schermate di caricamento e nella voce della tuta senziente che ci accompagna nel gioco, dalla quale otteniamo preziosi consigli quali "non morire!" e che fa da spalla comica nei dialoghi che aprono i livelli. Ma, nella sostanza, che gioco è Druken Robot Pornography?
Volendolo inserire in una tipologia ben precisa, lo si può definire come un bullet hell in prima persona. Per chi non fosse avvezzo al genere, i "bullet hell" sono una sotto categoria degli shoot 'em up da sala giochi, in cui lo schermo viene letteralmente invaso dai proiettili nemici, costringendo il giocatore a continui e precisi movimenti per evitarli.
"In arene che sembrano uscite da Quake 3, ci si ritrova a lottare contro piccoli droni e giganteschi titani"
In DRP avviene proprio questo: in arene che potrebbero essere uscite da una espansione di Quake 3, ci si ritrova a lottare contro piccoli droni e giganteschi titani districandosi in una selva di missili a ricerca, raggi laser e campi di forza da evitare a tutti i costi. In una situazione del genere appare chiaro che stare fermi non è un'opzione.
Per questo il primo degli strumenti a nostra disposizione è un jetpack, con cui muoversi rapidamente da una zona all'altra della mappa, sfruttando anche la spinta data da piattaforme speciali su cui rimbalzare o farsi lanciare in avanti. Nei vari livelli compaiono anche upgrade di vario genere con cui potenziare l'unica arma a disposizione, aumentando il ritmo di fuoco, l'ampiezza del raggio d'azione o la potenza, con in più la possibilità combinarli tra loro per ottenere l'arma definitiva.
Accanto a questi si possono trovare, più raramente, degli oggetti speciali utilizzabili una tantum e perfetti per togliersi dalle situazioni più intricate, come il diversivo che crea un ologramma capace di attirare i nemici, oppure la bomba che devasta la maggior parte dei robot su schermo. Scopo principale di ogni arena è la sconfitta dei Titani.
"Come se non bastassero i continui salti mortali fra laser e proiettili, l'azione si fa ancor più frenetica a causa del tempo limite"
Ne possono comparire diversi in un solo livello, introdotti dal suono di una sirena, e spaziano da quelli più semplici che vanno giù con pochi colpi a quelli complessi e formati da numerose parti. Per sconfiggerli è necessario demolirle una per una, partendo da quelle più esterne che solo quando saranno tutte eliminate metteranno a nudo il cuore centrale su cui scagliare il colpo di grazia. Come se non bastassero i continui salti mortali fra laser e proiettili, l'azione si fa ancor più frenetica a causa del tempo limite in cui bisognerà portare a termine l'impresa, solitamente non più di tre o quattro minuti. Partite molto rapide e veloci, dunque, che non lasciano spazio a tempi morti.
Da buon titolo arcade, alla fine di ogni livello una sintetica schermata riassume la nostra impresa con un punteggio, basato sul numero di nemici uccisi, sui bonus raccolti e sul tempo rimasto, punteggio che andrà ad inserirsi nelle classifiche globali insieme a quelle degli altri giocatori, il che rappresenta, di fatto, l'unica componente multiplayer di Drunken Robot Pornography.
Tra la distruzione di un Titano e l'altro si può spezzare l'azione con i livelli speciali dove, senza alcuna arma a disposizione, si devono raccogliere quante più bottiglie di liquore possibile e portarle in un luogo specifico, ma anche in queste occasioni non mancano laser, missili e droni provenienti da ogni dove.
"Data la frenesia degli scontri, le distrazioni devono essere ridotte al minimo"
L'interfaccia su schermo è ben studiata: in alto troviamo il punteggio attuale mentre nella parte bassa, bene in evidenza, il tempo rimasto. Data la frenesia degli scontri, le distrazioni devono essere ridotte al minimo, per questo gli indicatori della salute e della carica del jetpack sono convenientemente posizionati al centro dello schermo, attorno al mirino, non risultano invasivi e permettono di tenere tutto sotto controllo senza muovere lo sguardo dall'azione. Inoltre la tuta senziente menzionata all'inizio ci segnalerà a voce quando la salute scende sotto il limite di guardia.
Portare a termine tutti e 52 non sarà un'impresa semplice. Se i primi scorrono via con semplicità, tanto da farci dubitare che la difficoltà scelta sia troppo bassa, non servirà molto per trovare sfide degne di tal nome e non sarà poca la soddisfazione quando, all'ennesimo tentativo, si riuscirà sconfiggere il titano finale all'ultimo secondo.
Un ulteriore punto a favore della longevità sono le sfide settimanali chiamate Drunken Robot Battle Royale, con classifiche separate, il Survival Mode dove si combatteranno titani fino a che l'energia lo permetterà e il Cocktail Hunter Mode, una riproposizione del livello speciale citato poco sopra. A questi si aggiungono il Giant Robot Construction Kit e l'Arena Builder, due editor legati a Steam Workshop con cui gli utenti possono creare i propri contenuti e condividerli, rendendoli accessibili a tutti direttamente dal gioco.
Drunken Robot Pornography riesce bene nell'intento di creare un gioco divertente, ironico ed estremamente frenetico, grazie anche a un motore grafico semplice ma che assicura un frame rate alto e stabile, fondamentale in un titolo di questo genere. Azione non-stop, robot giganti e competizione a suon di top score: se è questo che cercate in un FPS, il titolo dei Dejobaan Games non vi deluderà.