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Dry Drowning - recensione

Un noir all'italiana.

Quando si sente parlare di un nuovo progetto italiano, la mente non può che andare a studi come Ovosonico, LKA, Storm in a Teacup, Forge Reply e Stormind Games, che hanno indirizzato il proprio stile verso la narrazione e la qualità artistica.

Questa tradizione, già ben avviata, viene oggi portata avanti dai ragazzi di Studio V con Dry Drowning, un punta-e-clicca che unisce meccaniche della vecchia scuola a soluzioni di gameplay più moderne, con un impianto visivo originale e accattivante, disponibile ora su Steam e prossimo all'uscita su console.

Il buon nome della scuola italiana sarà stato rispettato anche questa volta?

Ambientata in un contesto ultra-tecnologico e distopico, la trama ruota attorno a Mordred Foley, un ex-investigatore privato tormentato per aver causato l'ingiusta esecuzione di due innocenti. Foley è ora in cerca di un riscatto grazie a un nuovo caso, detto Pandora, in cui un omicida seriale s'ispira ai miti greci per compiere i suoi delitti. Delitti di cui è stato accusato il capo delle Bande Nere, partito radicale cittadino e presunto innocente.

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Rievocando i fatti che l'hanno fatto sprofondare nel suo presente, il protagonista vive un'avventura in pieno stile noir, immerso in una società repressa in cui libertà d'espressione ed educazione sono rifiutate, mentre la moralità lascia spazio al tornaconto personale.

Dry Drowning prende ispirazione da una miriade di opere culturali per creare una personale identità che affonda le radici in un panorama oscuro e corrotto, in cui neanche il più volenteroso dei cittadini può vincere contro l'ipocrisia e lo sfruttamento della società, dovendo piuttosto convivere coi demoni oramai presenti.

Se da una parte la sceneggiatura appare ben scritta e avvincente, il vero fulcro del titolo è la narrativa adottata dallo Studio V. Partendo da una base riconducibile a Broken Sword, il gameplay sfrutta vari tool utilizzabili per ricostruire l'ordine degli eventi: la ricerca d'indizi nella scena inquadrata permette infatti di apprezzare la bellezza dei disegni e di soffermarsi su dettagli altrimenti impercettibili, mentre la scelta delle opzioni di dialogo è in grado di modificare irrimediabilmente l'andamento della trama.

Il nostro protagonista, Mordred Foley, affronterà il mistero dell'assassino di Pandora per ottenere la personale redenzione.

Le fasi di analisi risultano purtroppo lente e banali, a causa di una certa monotonia di fondo, sebbene il loro completamento sia necessario per la soluzione del caso poiché proprio esse permettono di raccogliere le argomentazioni utili alla soluzione degli enigmi.

Al contrario, le diramazioni narrative sono uno dei punti di forza di questo progetto, ponendo il giocatore dinanzi a scelte e dubbi che tempreranno il tipo di detective che si vorrà essere, e influenzando gli eventi futuri, i rapporti con gli altri personaggi e le stesse reazioni e i successivi comportamenti di Mordred.

Dry Drowning è come un puzzle di cui si hanno i pezzi ma nessun riferimento, e sta all'utente immaginare la piega dei fatti e indirizzare il resto della partita. Tralasciando le prime scelte, in cui gli autori hanno voluto quantomeno suggerire un certo andamento, tutto il gioco è intriso di un certa libertà che contrasta con l'ambientazone proposta, determinando una rottura con gli altri titoli simili e una certa evoluzione del genere.

Grazie agli indizi raccolti saremo in grado di risolvere i misteri del gioco, altrimenti inaffrontabili.

Un ultimo elemento di gameplay meritevole di essere approfondito riguarda gli interrogatori, durante i quali il nostro detective è in grado d'individuare le bugie grazie alla comparsa di maschere a forma di animale sui volti dei sospetti. Solo gli indizi trovati durante le fasi di ricerca permettono di "vincere" il dialogo ma fate attenzione, perché dopo tre errori sarà game-over.

A livello grafico l'opera si dimostra convincente, con personaggi ben caratterizzati e un'azzeccata direzione artistica che però presenta il fianco a qualche critica quando si guardano gli sfondi delle ambientazioni, meno dettagliate.

In quanto al sonoro, un plauso va alla colonna sonora, in grado di accompagnare per tutta la durata dell'avventura il giocatore, senza apparire mai fastidiosa o ripetitiva ma anzi contribuendo al mood noir.

Il design del mondo di gioco è ispirato e rinnova il concetto di mondo distopico.

Dry Drowning è un interessantissimo prodotto che cerca d'innalzare la fama la scuola italiana, puntando sulle dinamiche narrative di maggior successo degli ultimi anni e rivisitandole, così da fornire un'esperienza nuova, ansiogena e claustrofobica. E osare è proprio ciò di cui ha bisogno la nostra industria per crescere.

8 / 10