Skip to main content

Duke Nukem 3D

Il Duca invade il Live Arcade.

Nell'ormai lontano 1988, un amico mi parlò di un film horror neozelandese. Il film in questione era Bad Taste, la superba opera prima di Peter Jackson, e il mio amico me lo descrisse come il tipo di pellicola che chiunque avrebbe sognato di girare a 14 anni. Alla stessa maniera, se chiedessimo ad un teenager arrapato e fissato con l'iperviolenza di descrivere il suo videogame perfetto, probabilmente finirebbe col fare un identikit di Duke Nukem 3D -uno shooter passato alla storia tanto per lo splatter, le spogliarelliste e le battutacce quanto per il suo eccezionale gameplay.

In Duke Nukem 3D impersoniamo Duke, celebre protagonista di un paio di platform shooter 2D dei primi anni '90, per l'occasione ricreato in versione tridimensionale. Duke nient'altro vuol essere che la teatrale parodia del classico figaccione dei film: uno tutto occhiali da sole, vestiti attillati e becero machismo. Bastardi alieni hanno invaso Los Angeles, e come se non bastasse si stanno pure divertendo a prendere per sé le signorine: il Duca non la prende benissimo e inizia a distribuire calci in culo a destra e a manca. Stop, questa è la trama. Adesso è ora di sparare.

Per merito dei suoi folli eccessi, Duke Nukem 3D può tranquillamente affermare di essere uno dei pionieri dei First Person Shooter. Ideale passaggio di consegne tra i labirinti statici di Doom e gli ambienti assai più realistici di Half Life (che debuttò 2 anni più tardi...), il titolo si svolge in scenari al limite dell'ordinario, dove però oggetti e apparecchiature sono sorprendentemente interattive. Ad esempio, all'inizio del gioco troviamo un tavolo da biliardo, e sparando alle palle (del biliardo, visto che col Duca in circolazione precisazioni di questo tipo sono d'obbligo...) le vedremo rimbalzare con una fisica primitiva ma sufficientemente accurata. Gli specchi riflettono ciò che hanno davanti, gli interruttori della luce funzionano davvero e persino le toilettes possono essere usate per...quello (non senza addirittura un minimo recupero dell'energia!).

Nel 1996 soluzioni di questo tipo apparivano come qualcosa di assolutamente avveniristico, e il gioco in maniera assai scaltra faceva un ottimo lavoro nel proporre il suo mondo ricco di feature nei primissimi livelli, in maniera tale da impressionare anche il giocatore occasionale. Il combattimento è veloce, frequente e violentissimo, supportato da un arsenale di 10 armi che copre tutto l'immaginabile in termini di offesa, lasciando in verità pure spazio a qualche divertente invenzione come lo Shrink Ray (che rimpicciolisce i nemici fino a permettere di calpestarli come insetti) e la Freeze Gun (grazie alla quale il Duca sfonda impietosamente a calci le carcasse precentemente congelate dei suoi avversari).

Bambini, non guardate! Questa sporcacciona sta per farci vedere qualcosina...

Duke Nukem 3D è anche famoso per la quantità incredibile di easter egg, con livelli complicatissimi che custodiscono gelosamente succulenti segreti. Benché il ritmo di gioco sia abbastanza sincopato, parte del divertimento sta anche nel perdersi in dettagli inutili nel tentativo di cogliere le numerose citazioni e le parodie sparse un po'ovunque. Dai rimandi evidenti a fonti d'ispirazione cinematografica quali Die Hard alle canzonatorie esagerazioni dei costumi americani, si tratta di un titolo che è sempre un genuino piacere giocare.

Guardandolo con gli occhi di oggi, è palese che la struttura soffra di qualche limite dovuto all'età. In quel periodo, gli shooter PC seguivano il modello di vendita di Doom: il primo terzo di gioco veniva rilasciato come demo gratuita, il resto sbloccabile a pagamento. Duke Nukem non faceva alcuna eccezione, e la trappola legata a doppio filo a questo tipo di approccio risulta evidente nel secondo terzo dell'avventura, vale a dire non appena si ritorna al cliché di Doomiana memoria del corridoio spaziale (lo stesso generico cliché che il gioco aveva orgogliosamente e accuratamente evitato nella prima parte...). Per fortuna però l'epilogo è ancora ambientato sulla Terra, anche se in tutta sincerità il gioco non riesce più a recuperare lo spirito e l'energia delle sue leggendarie prime battute. In questa versione Live Arcade troviamo incluso anche The Birth, ovvero un expansion pack aggiunto successivamente in allegato alla riedizione "Atomic Editon" per PC. In totale troviamo dunque 39 livelli disponibili (di cui 6 segreti), vale a dire un ammontare di contenuti decisamente impressionante. Ed è dunque tollerabile, vista l'eccezionale quantità dell'offerta, che l'ispirazione risulti occasionalmente un pochino meno brillante.