Duke Nukem Forever
La versione in HD di un gioco mai uscito.
Il motivo per il quale la console Microsoft offra una versione così povera del gioco è un mistero. Duke Nukem Forever gira su quella che pare essere una versione molto vecchia dell'Unreal Engine, e tradizionalmente il motore Epic gira meglio sull'architettura Xbox 360, studiata dalle fondamenta per essere facile da gestire per gli sviluppatori PC. Potrebbe semplicemente darsi che il team Piranha abbia al suo interno migliori sviluppatori PlayStation 3, ma sta di fatto che la differenza è sostanziale. Non che su PS3 Duke Nukem Forever diventi all'improvviso un gioco bellissimo ma almeno i suoi lati positivi sono mostrati in maniera migliore.
Come ci si aspettava, tenendo in mente il gioco originale e lo sforzo monumentale di Gearbox Software per chiudere il travagliato sviluppo del gioco, è la versione PC di Duke Nukem Forever ad offrire la migliore esperienza di gioco.
Qui vediamo le versioni 360 e PS3 a confronto con l'edizione PC al massimo del dettaglio, ma che gira sempre a 720p. Le texture e i modelli non sembrano essere migliori, se non per l'inclusione di normal mapping a risoluzione maggiore; il tutto però gira a risoluzione nativa (ovvio per un titolo PC) e ci sono alcuni effetti aggiuntivi come depth of field e motion blur.
Alcuni di questi elementi di post-processing sono però piuttosto pesanti e il risultato finale è che alcuni dettagli vanno perduti: aumentare la risoluzione aiuta ma c'è sempre la sensazione che l'effetto depth-of-field in particolare sia troppo invasivo.
Abbiamo anche l'impressione che al gioco basterebbe una patch per migliorare le sue prestazioni. Non è ben chiaro quale sia il problema ma un Core i7 920 a 2.66GHz, in congiunzione con una GTX580, dovrebbe essere in grado di far girare il gioco a 720p60 stabili senza alcun tipo di problema. Invece abbiamo comunque sperimentato notevoli cali di performance in alcune aree, e non importa a quale risoluzione abbiamo fatto girare il gioco, anche a 1080p non c'è differenza. Pare che Duke Nukem Forever abbia cali di prestazioni a prescindere per ragioni sconosciute.
Ad ogni modo, la qualità dell'immagine è senza dubbio migliore rispetto alle versioni console, e ci sono due modalità anti-alias in versione PC. Il classico multi-sampling AA non è presente ma abbiamo delle modalità FSAA e FXAA. Anche se la prima delle due sembra suggerire una qualche forma di super-sampling (ovevro renderizzare l'immagine ad una risoluzione maggiore per poi downscalarla a quella nativa), in pratica l'effetto è quello di un semplice edge blur, cioè uno smussamento dei bordi.
Comunque, i nostri scatti e filmati sono stati catturati utilizzando la modalità FXAA, una nuova forma di anti-alias creata da Timothy Lottes di NVIDIA che tenta di fornire la stessa sfumatura dei contorni di un MLAA ma con una riduzione degli artefatti generati da bordi inferiori al pixel. Esiste una versione per PC e per console di questa tecnologia, e le potenzialità delle rispettive GPU danno vita a due settaggi: performance (console) e qualità (PC). L'effetto di smussatura su PC comunque non è adatto a risoluzioni più basse come la 720p, perché l'FXAA va ad eliminare molti dei dettagli più piccoli.
L'FXAA è una tecnologia importante per il futuro, visto che molti motori grafici (come l'Unreal, così come molti dei nuovi deferred renderers) non si comportano bene col tradizionale multi-sampling AA. Duke Nukem Forever è interessante in quanto è uno dei primi giochi in cui la vediamo implementata. Aspettatevi di vederla in molti titoli per console in futuro, specialmente su Xbox 360, dove le risorse della GPU sono solitamente più ampie che su PlayStation 3. La versione console dell'FXAA può calcolare un'immagine a 620p in circa 1 millisecondo, fornendo un'ottima qualità visiva con un dispendio di performance minimo.
Tornando all'argomento principale, Duke Nukem Forever è un titolo che soffre chiaramente di problemi a seconda della piattaforma su cui viene giocato, ma qualsiasi macchina abbiate non è assolutamente un acquisto indispensabile. Per i possessori di Xbox 360, giocarlo volontariamente è qualcosa che si avvicina ad una forma di masochismo videoludico: grafica e gameplay datati lo rendono irrimediabilmente una delle applicazioni più brutte e tecnicamente scadenti dell'Unreal Engine che abbiamo mai visto. Anche per chi ha nostalgia del personaggio o è genuinamente curioso riguardo al gioco, la grafica e il gameplay antiquati sono ulteriormente affossati da una performance terribilmente altalenante e dal costante tearing.
Le cose vanno decisamente meglio su PlayStation 3. Nonostante la risoluzione ridotta e l'orribile aliasing siano anche qui molto evidenti, il frame-rate è piuttosto costante a 30FPS e quasi tutto il tearing è sparito. Il primo impatto del giocatore con il titolo è così molto migliore, e possiamo dire che l'esperienza di gioco è decisamente superiore: Duke Nukem Forever passa allora dall'essere totalmente dimenticabile a divenire un interessante e talvolta piacevole assaggio di retrogaming.
Il modo migliore di giocarci è su PC, la piattaforma per cui il gioco fu originariamente progettato. Dal punto di vista grafico è decisamente migliore rispetto alle edizioni console, e ci sono anche dei miglioramenti nelle texture, ma la qualità globale è sempre fortemente variabile. In aggiunta, i possessori di PC possono aggirare molti degli elementi peggiori delle versioni console: ad esempio hanno la possibilità di giocare a 60FPS (quasi sempre) e quindi di godersi Duke Nukem Forever nelle condizioni migliori possibili. Tagliamo corto dicendo che questo è il modo in cui il gioco è stato concepito per esser giocato, e non si può fare a meno di pensare che se 3D Realms non fosse andata in bancarotta, ci starebbero ancora lavorando ridefinendo e reinventando il gioco a tutt'oggi.
Così com'è, il prodotto finale è in effetti uno strano minestrone di differenti sessioni di sviluppo che hanno avuto luogo attraverso diverse generazioni videoludiche, e il risultato non è assolutamente all'altezza dei moderni first-person shooter sotto nessun aspetto che valga la pena di menzionare. Il fattore X del personaggio di Duke Nukem non aggiunge poi molto, anche se c'è da dire che è stato gestito in maniera goffa: l'umorismo pecoreccio da scuola media e le frasi ad effetto rubate dai film d'azione degli anni '80 risultano più imbarazzanti che divertenti. Se Gearbox nutre delle ambizioni per il personaggio, dovrebbe perlomeno ingaggiare un bravo scrittore e metterlo al lavoro per il prossimo titolo.
Cercando bene in mezzo ai detriti di questa disastrosa versione definitiva, non si può fare a meno di pensare che Duke Nukem Forever avrebbe funzionato meglio come gioco budget a prezzo ridotto in un'ottica retrogaming, magari assieme a una versione rimasterizzata di Duke Nukem 3D. In questo modo l'attenzione sarebbe stata distolta dai suoi enormi difetti e indirizzata più all'elemento nostalgico. Presentato come una sorta di museo digitale, Duke Nukem Forever avrebbe certamente trovato più clemenza da parte di una stampa comprensibilmente irritata.