Duke Nukem Forever
Allora esiste davvero!
Era il lontano 1997 quando Duke Nukem Forever venne annunciato per la prima volta. Stiamo parlando di più di dieci anni fa, un lasso di tempo interminabile per un settore come quello dei videogiochi. Dopo il primo annuncio, il Duca cadde in un circolo di ritardi, cancellazioni, resurrezioni e sonni criogenici, che lo hanno reso un facile bersaglio per l'ironia dei giocatori.
Beh! A quanto pare l'attesa è quasi terminata. Ben lungi dall'essere completo, Duke Nukem Forever ha finalmente permesso ai visitatori del recente Penny Arcade Expo di toccarlo con mano e di giocarne alcuni frammenti, come sapete dal nostro recente articolo .
La storia legata a come questo sia potuto accadere è lunga e complessa. È una favola basata sulla determinazione di 3D Reams di realizzare l'erede del successo del 1996 noto come Duke Nukem 3D. Dopo numerosi ritardi, 3D Realms andò in bancarotta nel 2009, portando con sé il povero Duca. "Il sogno è morto", disse tristemente Randy Pitchford, presidente di Gearbox.
Non tutto era perduto, però. Pitchford iniziò proprio in 3D Realms. Dopo aver lasciato la compagnia per avviare la propria azienda, Gearbox, cominciò a lavorare su Borderlands, dimostratosi poi un successo, facendo pensare recentemente che Duke Nukem avesse trovato una nuova casa.
"Nessuno può uccidere il Duca", ha esclamato Pitchford, al che è tornato all'ormai defunta 3D Realms per aiutarla, assorbendone parte dello staff in Gearbox. In questo modo (l'idea era questa), sarebbe stato possibile finire il gioco. Pensate che Allen Blum, co-creator di Duke Nukem, sta ancora lavorando al titolo: se questa non è determinazione...
Tenendo bene a mente tutto questo, i nostri colleghi inglesi hanno provato con mano la demo del PAX, le cui impressioni vi riportiamo qui di seguito. L'inizio è promettente, con la citazione preferita dei fan ("It's time to kick ass and chew bubblegum") spalmata sullo schermo nero in perfetto stile Pulp Fiction.
Subito dopo, l'immagine è passata al punto di vista del Duca, che guardava un gabinetto. Il primo tasto premuto nel gioco serviva proprio per liberarsi dei liquidi in eccesso... per un tempo apparentemente interminabile (forse dilatato ulteriormente dall'impazienza del pubblico).
Questo piccolo dettaglio lascia pensare che lo spirito della serie rimarrà inalterato. Ci si potrà fermare a ogni singolo bagno, lungo la strada, per espletare i propri bisogni in qualsiasi momento. Il Duca non sarà mai a corto di pipì, per il bene dello show!
Dopo aver passato qualche minuto a divertirsi con le dinamiche dei fluidi, il nostro ha raggiunto in una stanza una squadra di soldati, dov'era possibile scrivere su una lavagna già scarabocchiata usando una moltitudine di colori differenti,.
Il Duca non è mai stato un grande artista, quindi dopo essersi lasciato alle spalle la lavagna è andato verso il gruppo di militari per unirsi a loro. Travolto dal crollo del tetto, il massiccio protagonista si è poi ritrovato nel bel mezzo di uno stadio di football americano, dove ha dovuto affrontare in perfetta solitudine un enorme ciclope alieno.
L'unica arma disponibile in questa parte della demo era chiamata Devastator. Si tratta di un ibrido fra una mitragliatrice e un lanciarazzi, che permette di sparare missili a ripetizione. Il ciclope poteva sparare proiettili e caricare nella direzione del Duca ma era piuttosto semplice da schivare, tanto che è stato abbattuto semplicemente girandogli attorno fino a esaurire le munizioni (a quel punto un elicottero interveniva per lanciare provvidenziali rifornimenti).
Il finale della sequenza era altamente spettacolare, visto che il Duca strappava l'occhio all'alieno, calciandolo fra i pali dello stadio con la sua solita irriverenza.
Fatto questo, la telecamera si è allontanata mostrando che quanto avevamo appena visto non era altro che un videogioco a cui il Duca stava giocando. Una biondina vestita da scolaretta è emersa dalla parte bassa dello schermo chiedendo con aria innocente: "Ti è piaciuto?"."
A quel punto anche la sua gemella si faceva vedere, domandando a sua volta: "E il gioco ti è piaciuto?".
"Dopo 12 fo**utissimi anni ci mancava solo che fosse brutto", rispondeva il Duca.