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Duke Nukem Forever

Provate a dirgli che è in ritardo!

Ci siamo, il momento che i vostri genitori stavano tanto aspettando è finalmente arrivato: Duke Nukem Forever è disponibile nei negozi! Ho parlato di genitori, perché probabilmente quando questo gioco venne annunciato la prima volta, alcuni di voi erano ancora troppo piccoli per impugnare un pad.

Stiamo parlando di circa 12 anni fa ragazzi, ovvero quasi tre generazioni prima di quella attuale. Il Duca e il suo team sono ben coscienti di essere in possesso di un record non proprio onorevole, ma fa piacere constatare che siano loro stessi i primi a prendersi in giro per questo. Come? Presto detto... non prendendosi troppo sul serio e caratterizzando la partenza del gioco con battute ironiche sul proprio conto.

La nuova avventura inizia subito in maniera "delicata", con il Duca che espleta le sue funzioni corporali (quelle leggere) nei bagni di uno stadio di football. Gli alieni stanno già attaccando ma per ora non c'è motivo di preoccuparsene. Meglio fare un giro negli spogliatoi della squadra di casa, dove naturalmente tutti lo riconoscono e dov'è anche possibile lasciare un ricordino sulla lavagnetta degli schemi di gioco... cosa che, ve lo dico subito, vi frutterà anche un bell'Obiettivo/Trofeo.

Si esce fuori e qualche bella esplosione preannuncia la prima battaglia. Finora sono rimasto a mani nude, ma ecco che spunta fuori un bel fucilozzo a impulsi... il mio avversario è un bel ciclope alieno che ha deciso di pascolare proprio nel bel mezzo del campo di gioco.

L'energia del Duca si chiama EGO e può essere potenziata in strani modi... anche facendo un autografo.

La battaglia non è un granché, serve più che altro per togliersi di dosso un po' di ruggine, ma non manca il primo tocco di classe "alla Duke". Dopo aver sbattutto a terra il bestione mi viene data l'opportunità di strappare via il suo occhio come forse solo Kratos saprebbe fare e di calciarlo proprio in mezzo ai pali per segnare un sanguinolento Field Goal. Risata sguaiata da parte mia... la serie, almeno da questo punto di vista, sembra aver addirittura guadagnato smalto.

Improvvisamente cambia lo scenario. Non sono più nello stadio ma nel mio lussuoso appartamento di Las Vegas con un pad in mano. Tutto quello che ho vissuto finora era solo un videogioco e la cosa mi viene ricordata dalle maliziose gemelline che improvvisamente appaiono "da sotto" (ehm...). Chiedono se "il giochino" mi è piaciuto e il Duca risponde: "vorrei vedere, dopo 12 fottuti anni". Ecco, questo basterebbe per farvi capire Duke Nukem Forever, un gioco che per quasi tutta la sua durata fa dell'eccesso e dell'ironica volgarità una delle sue armi migliori.

Bando alle ciance però, siamo il Duca e il nostro compito è quello di essere "cool", di rimorchiare, di fare invidia a tutti e soprattutto di dire cose straca**ute. A tal proposito vi avverto, il gioco è interamente doppiato in italiano e anche in modo discreto.

Bene, direte voi. Sì e no rispondo io. L'unico inconveniente di questo è che molte delle frasi tipiche del Duca che abbiamo imparato a conoscere ora sono leggermente diverse e anche alcuni giochetti verbali non funzionano benissimo.

Il trailer di lancio.