Dungeon Hunter Alliance
Quando Diablo incontra il Move.
Non mancano però alcuni intoppi, legati ad alcune scelte di design non propriamente brillanti specie in un'ottica multigiocatore. Al di là di un canovaccio narrativo dagli innegabili connotati single player (per quale motivo quattro eroi dovrebbero vendicarsi contemporaneamente di una sola ex-moglie omicida?), a stridere maggiormente è la presenza di tre sole classi per un party di quattro giocatori: per forza di cose due persone finiranno per indossare i panni di un medesimo personaggio, e nonostante le possibilità di diversificazione offerte da un albero di crescita ben articolato siano molteplici, l'introduzione di una nuova classe avrebbe sicuramente contribuito positivamente all'avventura.
Dal punto di vista tecnologico, il matchmaking online si è dimostrato affidabile, regalando un'azione priva di eccessivi lag e tempi d'attesa ragionevolmente accettabili. Alle volte, riuscire a completare interamente la squadra ha richiesto qualcosina in più del classico minuto, ma si tratta di un problema generalmente imputabile all'effettiva presenza di giocatori disponibili piuttosto che a imperizie di netcode.
La seconda novità di questo DH Alliance risiede invece nel suo sistema di controllo, pienamente compatibile come ormai di norma con il recente Move. Al di là di un'atavica reticenza del sottoscritto, che ha faticato non poco ad abituarsi ad un action RPG basato su stick analogici e pulsanti vari, duole ammettere che la mappatura dei comandi nel gelato di casa Sony non brilla per immediatezza e comodità.
Niente di così trascendentale che un paio d'ore di esercizio non possano correggere, ma alla luce di un ritmo piuttosto frenetico e di un parco azioni piuttosto vario (tra combattimenti e "inventari" di cose da fare ce ne saranno parecchie), il classico DualShock 3 ci è sembrato più preciso e affidabile.
Questione di punti di vista: ad ogni modo, i possessori del suddetto controller farebbero bene a provare entrambe le configurazioni, optando dopo approfondita analisi per la soluzione più adatta alla propria tipologia di gioco.
Parlando di longevità, l'IP di Gameloft supera a pieni voti la prova offrendo un tempo di gioco stimabile in circa 20 ore, missioni secondarie incluse: una durata ragguardevole per un titolo PSN, che raramente si riscontra in produzioni digitali dal prezzo affine.
Se siete amanti incalliti dell'hack'n'slash, sarete lieti di sapere che una volta terminato il gioco verrà resa disponibile una modalità New Game Plus: la curva di difficoltà si alza pericolosamente, mettendoci di fronte a nemici molto più coriacei (oltre che più numerosi) e limitando sensibilmente il numero di item utili disseminati nelle varie location. I giocatori più skillati, infine, potranno perdere il sonno nel tentativo di raggiungere il fantomatico livello 75 (l'attuale level cap imposto dagli sviluppatori) ma vi avvisiamo sin da ora che non sarà impresa facile.
Nonostante un impianto grafico piuttosto sottotono, che avrebbe potuto sicuramente rendere più appetibili le vesti dell'IP in questo passaggio all'alta definizione, l'ultima fatica di Gameloft si conferma un titolo valido e giocabile da chiunque, sia da chi ha perso gli anni su Diablo e soci, sia da chi muove i primi timidi passi nel frenetico mondo dell'action RPG.
La concorrenza sull'attuale mercato è sicuramente spietata, e la distanza da titoli come l'ottimo Torchlight (tanto per citare un recente capolavoro) è innegabile anche sotto tortura. Il lavoro svolto dal team di sviluppo, abile nel riproporre con cura meccaniche che non sembrano sentire il peso degli anni e nel creare un comparto multiplayer godibile, fanno però di DH Alliance un titolo che merita sicuramente di essere provato. Con o senza Move.