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Dustforce - review

Un platform in punta... di scopa.

Altro giro, altro platform. Nelle ultime settimane ho passato ore di fronte a giochi d'azione e piattaforme di stampo "indie" e devo ammettere di essere stato sempre piuttosto fortunato. Dopo l'ottimo Reaper: Tale of a Pale Swordsman, lasciamo a casa lo spadone e prepariamoci a brandire una potentissima e letale... scopa!

La dove molti platform richiedono di andare da un punto A ad un punto B evitando di morire o recuperando oggetti di vario genere lungo la via, Dustforce mette il giocatore di fronte alla necessità di "pulire" una serie di livelli sempre più intricati nel più breve tempo possibile. Lo sviluppo di ognuno di essi non avviene solo in una direzione, ci si trova a viaggiare verso il basso o verso l'alto combattendo contro la gravità, ma anche ad arrampicarsi o correre sui muri come solo il miglior Principe di Persia riesce a fare.

Non c'è un motivo per fare tutto questo e se state cercando una storia che faccia da sfondo al pulitore seriale di cui vestirete i panni, avete sbagliato indirizzo. Come molti altri giochi indie usciti negli ultimi tempi, Dustforce è uno di quei titoli casual "mordi e fuggi" che si ricarica di tanto in tanto per smania di perfezionismo o per superare quel dannato livello che ci tiene bloccati da una settimana.

Alcuni personaggi sono più veloci, ma hanno una portata inferiore. Spetterà a voi scegliere il protagonista più adatto.

Non esiste un solo modo per completare i livelli, ma ognuno di essi suggerisce che c'è una strada più breve per ripulire il tutto e battere ogni record. Salti, doppi salti e combo saranno il vostro pane quotidiano, ma non pensate di viaggiare in solitaria. Man mano gli stage si popoleranno di esseri che potranno (e dovranno) essere eliminati a colpi di scopa.

Molti di questi, infatti, impediscono l'accesso a parti del livello e quindi alla possibilità di completarlo nel modo più veloce e completo possibile. Riuscire a mantenere un certo "ritmo" nella ripulitura dei livelli consente di aumentare il contatore di combo e portare a termine una sfida senza toccare terra o interrompere l'azione regala una certa soddisfazione.

Avete presente quei giochi in cui all'inizio sembra tutto facile, al punto che nella mente del giocatore scatta l'interruttore "voglio completarlo con tutte le valutazioni al massimo"? Bene, Dustforce è uno di quelli, ma come spesso accade aspettatevi di abbandonare tale insano proposito prima del previsto.

Riuscire ad ottenere la perfezione in tutti i livelli è impresa a dir poco ardua e se per caso qualcuno di voi dovesse riuscirci, mandi una foto e si guadagnerà la nostra totale ammirazione per gli anni a venire. Oltre alla curva di difficoltà che ben presto si fa piuttosto ripida, il gioco offre anche un sistema di controllo a cui bisogna fare l'abitudine, ma che anche dopo qualche ora nasconde delle insidie.

Sarebbe stato utile poter switchare tra un personaggio e l'altro all'interno dei livelli per poterne raggiungere ogni angolo.

Finché i movimenti rimangono fluidi e la strada sgombra tutto fila liscio, ma basta sbagliare una mossa e zac... ci si ritrova ad arrancare su di un muro divenuto improvvisamente invalicabile. Che dire poi quando si pensa di aver fatto tutto alla perfezione ma ci si accorge di aver lasciato un pezzetto "sporco" e si è costretti a fare l'ennesimo giro con il rischio di mancarlo una seconda volta?

"Dustforce ripaga la pazienza iniziale con un gameplay quasi ipnotico"

Forse un tutorial un po' meno veloce di quello offerto all'inizio avrebbe aiutato a rendere i primi minuti di gioco meno "nervosi", ma il consiglio che posso darvi è di non scoraggiarvi alle prime difficoltà. Dustforce è uno di quei titoli che ripaga la pazienza iniziale con un gameplay quasi ipnotico, di quelli davvero difficili da mollare.

Anche le caratteristiche dei diversi personaggi giocabili non vengono spiegate a sufficienza e questo costringe il giocatore a qualche test di troppo per trovare il protagonista che più si addice al suo stile di gioco. Ognuno di questi può tornare utile in determinati livelli per raggiungere porzioni inaccessibili ad altri, ma per capire quale sia il migliore non avrete altra scelta che provare, provare e provare.

Dal punto di vista della longevità, gli oltre 50 stage a disposizione garantiscono svariate ore di gioco, che si moltiplicano esponenzialmente nel caso facciate parte della suddetta categoria di perfezionisti. Proprio a questi maniaci seriali è dedicata l'opzione Quick Restart che consente, in caso di errore, di ricominciare un livello con la semplice pressione di un tasto. Da sottolineare la fastidiosa (e inspiegabile) necessità di dover ottenere la valutazione massima in alcuni livelli per poterne sbloccare altri... come se la difficoltà già alta del gioco non fosse già sufficiente a mettere alla prova chi si trova davanti allo schermo con il pad in mano.

Sapendo alla perfezione cosa fare, gran parte degli oltre 50 livelli di Dustforce può essere superata in circa due minuti.

C'è poi da mettere in conto il multiplayer, che prende modalità classiche come Survival e King of the Hill e le rivisita aggiungendo alle schermaglie tra giocatori anche la possibilità di ripulire i livelli come nel single player. Divertente e senza vistosi cali di frame rate, l'esperienza multigiocatore di Dustforce rappresenta un diversivo niente male nel caso aveste voglia di una pausa dalle sfide in singolo.

Dustforce è disponibile su PlayStation Network sia in versione PS3 che PS Vita. Purtroppo il gioco non prevede l'amata opzione cross-buy, quindi se vorrete deliziarvi con entrambe le edizioni dovrete sborsare il prezzo di 9.99 Euro moltiplicato per due. Nel caso decidiate di sostenere tale spesa, sappiate che il titolo sviluppato dagli australiani Hitbox Team supporta la modalità cross-play online e il cross-save.

7 / 10