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Dynasty Warriors 8 - review

Venti di cambiamento.

Lavorare a una saga longeva come quella di Dynasty Warriors non dev'essere facile. Nonostante la sua formula ripetitiva e una serie di difetti a cui sembra non voler proprio porre rimedio, infatti, questo storico franchise Tecmo Koei continua imperterrito a sfornare nuovi episodi accompagnati da un numero altrettanto importante di spin-off.

Oggi ci troviamo qui per recensire l'ottavo capitolo della serie regolare di Dynasty Warriors, disponibile per PlayStation 3 e Xbox 360 e che, a quanto pare, mostra qualche timido tentativo di rinnovamento.

Sebbene la formula base sia rimasta sempre la stessa prevedendo una serie di livelli da affrontare con uno degli innumerevoli (77!!!) personaggi con il compito di sfoltire gli eserciti nemici facendosi largo fino all'ufficiale di turno, questa volta gli sviluppatori hanno avuto il coraggio di introdurre alcune novità, correndo il rischio di alterare quel delicato equilibrio tanto caro ai fan del brand.

Tra i 77 personaggi, per la prima volta nella serie, non sono presenti doppioni. Ogni eroe vanta tecniche completamente diverse.

A saltare immediatamente all'occhio una volta avviato il gioco è la nuova modalità chiamata Ambition, che offre ai giocatori la possibilità di creare il proprio impero partendo da un semplice negozio di armi, potenziandolo a dovere e sfidando guerrieri sempre più forti con l'intento di sconfiggerli e arruolarli nel proprio esercito.

"Questa volta gli sviluppatori hanno avuto il coraggio di introdurre alcune novità"

L'espansione dei possedimenti passa per la costruzione di vere e proprie fortezze con tanto di botteghe e artigiani (potenziando il fabbro si sblocca la possibilità di costruire nuove armi, per fare un esempio) e di un palazzo che, una volta raggiunto il giusto grado di popolarità, può essere perfino visitato dall'imperatore in persona.

Tra una battaglia e l'altra questa modalità offre anche la possibilità di affrontare missioni chiamate Duel che, generalmente, tendono a premiare il giocatore con ricompense particolarmente ghiotte, richiedendo anche un certo impegno per essere portare a termine.

Preparatevi a maltrattare il tasto X (o A) del vostro joypad.

La cosa interessante della modalità Ambition è che il processo di espansione e crescita passa necessariamente per il grinding selvaggio, dettaglio che si sposa alla perfezione con il gameplay tipico della serie. I giocatori che apprezzano lo spirito ripetitivo e "brainless" della saga andranno a nozze con questa particolare impostazione, a tutto vantaggio della già normalmente elevata longevità media dei vari capitoli del brand.

"Per i giocatori più conservatori è ancora presente la modalità tradizionale"

Per i giocatori più conservatori, comunque, è ancora presente la modalità tradizionale, che può essere affrontata sia nella versione storicamente "attendibile" (per quanto lo possa essere la rivisitazione degli eventi in salsa Dynasty Warriors) che in una gustosa variante alternativa completamente personalizzabile.

La differenza fra i due approcci è piuttosto semplice: mentre nel primo caso il giocatore è costretto a scegliere, capitolo dopo capitolo, tra una manciata di personaggi attinenti agli eventi narrati in quel momento specifico, nella versione personalizzata può usare qualsiasi combattente, avendo quindi modo di evitare sessioni nei panni di eroi poco graditi.

Al di là di questi graditi elementi, tuttavia, come si comporta Dynasty Warriors 8 una volta calcato il campo di battaglia? Fortunatamente anche da questo punto di vista gli sviluppatori hanno cercato di movimentare le cose, inserendo un paio di elementi utili a rendere (moderatamente) meno lineari i combattimenti.

"Non si può essere molto soddisfatti del comparto tecnico"

Le caratteristiche inedite su cui si basa il nuovo sistema di combattimento della serie Tecmo Koei sono lo l'affinità tra le armi (in una sorta di Morra Cinese a base di armi bianche) lo Switch Counter, lo Storm Rush e il Rage Awakening, dinamiche che permettono di smettere di premere selvaggiamente il tasto X per inserire nel proprio stile di lotta un pizzico di strategia.

Ogni personaggio può portare con sé due armi differenti che può scambiare in qualsiasi momento. Per esser certi di trovarsi in vantaggio durante gli scontri con gli ufficiali nemici è importante equipaggiare quella con la giusta affinità.

I modelli dei soldati semplici sono piuttosto grezzi, come da tradizione.

Quando si incontra un ufficiale in svantaggio nei confronti della nostra arma, infatti, è possibile contare su un incremento dei danni inflitti e, attivando lo Storm Rush, seppellire il povero malcapitato sotto a una tempesta di attacchi devastanti.

"L'IA punta più sul numero degli avversari che sulla loro capacità di organizzazione"

Quando ci si trova in svantaggio, invece, si può contare sulle Switch Counter, una sorta di contromosse eseguibili cambiando arma con il giusto tempismo, in modo da bloccare gli attacchi dell'avversario e ribaltare la situazione.

Il problema più grande dello Storm Rush è il fatto che, volente o nolente, quando si ottiene la possibilità di sfruttarlo il gioco lo attiva automaticamente, spesso andando a rovinare i piani del giocatore e costringendo a massacrare l'ufficiale nemico abbandonando ogni altro tipo di strategia.

Il design dei personaggi e dei costumi si assesta sempre su livelli piuttosto alti, salvo qualche eccezione.

Combattendo senza sosta, poi, è possibile riempire l'indicatore chiamato Rage che, una volta completato, causa un importante aumento delle capacità di combattimento del proprio eroe, permettendo di rilasciare devastanti tecniche Musou particolarmente belle da vedere e che, se gestite con intelligenza, prolungabili per periodi di tempo anche piuttosto lunghi.

"I fan della serie apprezzeranno tutte le novità inserite dal team"

Se sul fronte delle modalità e delle novità di gameplay Dynasty Warriors 8 si è rivelato piuttosto interessante, non si può essere altrettanto soddisfatti del comparto tecnico, in particolar modo per la versione Xbox 360. Sulla console Microsoft, infatti, il gioco soffre di una serie di rallentamenti particolarmente violenti che, in pratica, lo rendono quasi ingiocabile.

Tecmo Koei è consapevole del problema e ha dichiarato di essere al lavoro su una patch che verrà rilasciata il più presto possibile. Su PlayStation 3, invece, questo fastidio è del tutto assente e permette di godere pienamente delle interessanti novità introdotte dai programmatori.

Peccato per l'Intelligenza Artificiale, da sempre tallone d'Achille di una serie che punta più sul numero degli avversari che sulla loro capacità di organizzazione e su doti strategiche particolari.

Il lavoro svolto dai programmatori per cercare di rinnovare una saga monotona come quella di Dynasty Warriors è apprezzabile, in particolar modo con il sistema di combattimento e le modalità di gioco aggiuntive. Se avete sempre odiato la serie non cambierete certo idea con questo episodio, ma se siete fan dell'opera Tecmo Koei apprezzerete tutte le novità inserite dal team.

Il voto qui sotto si riferisce all'esperienza globale, ma ai possessori di una Xbox 360 non possiamo che consigliare di attendere l'uscita della patch prima di effettuare l'eventuale acquisto. Ora come ora, infatti, giocare Dynasty Warriors 8 sulla console Microsoft è praticamente impossibile.

7 / 10
Avatar di Filippo Facchetti
Filippo Facchetti è un rispettabile nerd da sempre appassionato di "giochini elettronici". Prima di approdare a Eurogamer scrive per importanti riviste di settore e conduce programmi TV dedicati all'intrattenimento digitale.

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In this article

Dynasty Warriors 8

PS3, Xbox 360

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