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Dynasty Warriors 8: Xtreme Legends Complete Edition - review

Tutto cambia. Dynasty Warriors no.

Tecmo Koei continua nella perpetuazione della sua serie, aggiungendo un'altra Complete Edition al parco titoli di PlayStation 4. Stavolta siamo di fronte al chilometrico titolo Dynasty Warriors 8: Xtreme Legends Complete Edition, con cui la saga fa il suo esordio sulla console next-gen di Sony.

Curata anche stavolta da Omega Force, l'ultima iterazione di Dynasty Warriors mette sul piatto un'offerta prevedibile e più che mai abbondante. La ricchezza di personaggi e contenuti a essi collegati è da sempre un punto forte del gioco, ma anche stavolta gli sviluppatori sono riusciti a trovare altro materiale da gettare nel calderone.

Praticamente nulla è invece cambiato, e non è una sorpresa, nell'azione vera e propria. Anche stavolta saremo al controllo di uno degli eroi delle varie fazioni, impegnato su un campo di battaglia piuttosto vasto contro centinaia di nemici.

Le missioni si evolvono dinamicamente, grazie a sequenze scriptate che possono portare un nuovo pericolo in campo o obbligare a trovare un passaggio alternativo, per fare un paio di esempi. L'ago della bilancia di ogni scontro, come sempre, sarà il nostro eroe che dovrà spesso correre da un punto all'altro della mappa, battere nemici o salvare alleati in pericolo in una frenetica corsa contro il tempo.

Alcuni costumi non sono propriamente in sintonia con il periodo storico rappresentato.

Per velocizzare gli spostamenti è possibile richiamare in qualsiasi momento il proprio cavallo, e salirvi in groppa automaticamente tenendo premuto lo stesso tasto. Le varie combo sono affidate ai due tasti principali di attacco e sono piuttosto numerose, anche se il sistema di gioco non incentiva affatto a variare i propri colpi.

"La schermata di preparazione alla battaglia si riempie ben presto di armi di tutti i tipi"

Nel corso degli scontri è possibile recuperare svariate armi, e anche sviluppare abilità completando determinate azioni (come sconfiggere un avversario con un attacco Musou, ad esempio). Spesso saremo in svantaggio già in partenza contro determinati nemici, e dovremo affidarci a una contromossa eseguita con tempismo per ribaltare la situazione.

Già da una prima partita si capisce che, quanto ad armamenti, Tecmo Koei non ci è andata leggera. È possibile recuperare svariate armi in ogni missione, e la schermata di selezione si riempie ben presto di arnesi di tutti i tipi, dotati di diverse affinità.

Un ampliamento notevole è stato fatto anche per quanto riguarda gli schieramenti. Il temibile Lu Bu, vero terrore dei campi di battaglia di Dynasty Warriors, ha stavolta una sua storia giocabile che ne seguirà le gesta di combattimento in combattimento. Inoltre, ai 77 personaggi di Dynasty Warriors 8 ne sono stati aggiunti altri che portano il roster a una cifra record per la serie.

I personaggi sono come sempre ben definiti e dettagliati, ma il contrasto con gli spogli scenari è nettissimo.

Allo Story Mode, infine, si aggiungono vari scenari ipotetici che permettono di giocare sotto condizioni diverse, come il fallimento di un dato attacco o la sconfitta di un particolare ufficiale in una precisa battaglia. Meritano menzione anche la modalità Ambition, composta da battaglie di difficoltà crescente e anch'essa espansa rispetto al passato, e le modalità Challenge e Free per andare a caccia del punteggio maggiore o giocare nelle condizioni preferite.

"Allo Story Mode si aggiungono vari scenari ipotetici"

Da questo punto di vista, Dynasty Warriors continua a rinnovare la tradizione che vuole l'offerta sempre più ricca e variegata. Viene comunque lecito chiedersi se la serie abbia fatto dei progressi, specialmente dal lato tecnico, su PlayStation 4. Due delle critiche mosse più frequentemente al gioco riguardano infatti l'IA nemica troppo passiva e una realizzazione tecnica non proprio d'impatto.

I miglioramenti su PlayStation 4 risultano purtroppo troppo limitati in questo ambito. A parte una definizione maggiore delle texture e una fluidità generalmente maggiore (ma non esente da momenti di crisi), il resto non convince pienamente.

La distanza di visualizzazione è ancora insufficiente e l'aspetto generale scialbo, mentre sotto il profilo dell'IA non sembrano esserci stato alcun cambiamento.

La sensazione generale è che, vista la popolarità della serie, Tecmo Koei non veda particolari motivi per cambiare più di tanto la formula. Come risultato, ogni battaglia di Dynasty Warriors 8: Xtreme Legends Complete Edition comporta la veloce eliminazione di migliaia di nemici senza troppi problemi per l'eroe di turno.

"Il sistema di gioco non incentiva l'uso di tutte le combo e le tecniche a disposizione"

Come detto prima, il punto dolente è che il sistema di gioco non incentiva l'uso di tutte le combo e le tecniche a disposizione, risultando perfettamente gestibile anche con un paio di combo ad ampio raggio nella maggior parte dei casi. Chi vuole affrontare una sfida più impegnativa avrà comunque la possibilità di scegliere tra ben sei livelli di difficoltà.

Se il fatto che Tecmo Koei non voglia cambiare una formula apprezzata è comprensibile, dall'altro non lo è l'ennesima presentazione piuttosto piatta.

Gli intermezzi sono infatti, e purtroppo, la solita minestra riscaldata in cui eroi e nemici si incontrano, lanciano una frase di sfida a effetto, ed escono di scena allo stesso modo pochi secondi dopo. Prima di ogni missione è possibile parlare con soldati e altri personaggi, ma anche questa sezione si limita a un paio di frasi scontate e poco altro.

Le combo che terminano con un largo fendente orizzontale sono le più comode per farsi spazio tra i nemici.

Lu Bu, ad esempio, è a lungo un personaggio senza sfumature che combatte solo per l'apparente gusto di farlo e cambia bandiera senza farsi troppi problemi, più un energumeno in cerca di risse che l'eroe leggendario che sarebbe lecito attendersi.

Nessuna sorpresa quindi neanche da questa edizione, che comunque ha il pregio di riunire su PS4 il gioco principale e i contenuti supplementari dell'edizione Xtreme Legends in un unico pacchetto, e di essere divertente anche se troppo ripetitivo sul lungo termine.

Chi attendeva miglioramenti degni di nota rimarrà probabilmente deluso, ma finché non ce ne sarà stretta necessità, è probabile che Tecmo Koei continui a veleggiare a velocità di crociera da un'uscita all'altra, come ha chiaramente fatto in questo caso.

6 / 10
Avatar di Emiliano Baglioni
Emiliano Baglioni: Emiliano si affaccia al mondo dei videogiochi all’epoca del Vic 20. Vive la sua storia di giocatore pensando che prima o poi crescerà e mollerà il joypad, ma non abbandona mai la sua passione, che riesce in qualche modo misterioso a conciliare con tutto il resto.

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