Dynasty Warriors Gundam Reborn: il bignami del Mobile Suit bianco - review
Omega Force fa ordine in una timeline selvaggia.
Riuscire a seguire i legami e i punti di contatto tra le varie serie di Gundam è un'impresa, perfino per i fan più accaniti sempre attenti a ogni minimo dettaglio. La quantità di serie più o meno legate al filone principale della saga Sunrise è monumentale, al punto che perfino gli appassionati più metodici e organizzati possono trovarsi in seria difficoltà nel tentativo di fare chiarezza.
Per cercare di rendere le cose più semplici al mondo intero Omega Force ha realizzato questo Dynasty Warriors Gundam Reborn, una sorta di bignami dedicato alla timeline Universal Century del Mobile Suit bianco.
L'idea alla base di questo progetto era quella di selezionare le saghe ambientate nel medesimo "universo" e di disporle in ordine cronologico permettendo ai giocatori di vivere in un'unica soluzione le avventure dei vari protagonisti apparsi in tanti anni di serie animate, il tutto condito dai rispettivi modelli di mech.
Questa, in sostanza, è la struttura della Official Mode, che partendo dalla serie classica con Amuro Rei e il modello RX-78 permette di rivivere le vicende di Gundam, Zeta Gundam, del film Char's Counterattack, di Gundam Unicorn e di Gundam Seed.
Affrontando la Official Mode, quindi, si ha la possibilità di seguire in modo chiaro e ordinato ciò che accade nella timeline Universal Century, dettaglio che i fan non possono non apprezzare. Peccato, però, che la storia sia narrata solo attraverso sequenze di fotogrammi tratti dagli anime di riferimento (presentati sotto forma di anime comic) e solo una manciata di filmati in CG che ricalcano le più celebri sequenze tratte dalle saghe di riferimento.
"L'idea è di selezionare le saghe ambientate nel medesimo universo e disporle in ordine cronologico"
L'alternativa alla Official Mode è la Ultimate Mode, dove è possibile cimentarsi in un gran numero di missioni scollegate dalla trama principale, scegliendo liberamente il mech, il pilota e i compagni di squadra preferiti.
Grazie a questo semplice stratagemma i ragazzi di Omega Force sono riusciti a espandere notevolmente la longevità, affiancando al gameplay ormai rodato del genere Musou una gran quantità di contenuti tutti da scoprire.
Affrontando le varie missioni, infatti, si sbloccano mobile suit, piloti e personaggi secondari, tutti utilizzabili successivamente secondo le proprie preferenze. Tra carte, filmati, musiche (intercambiabili a piacimento) e schede dei personaggi, poi, gli appassionati hanno abbastanza fan-service da potersi ritenere soddisfatti.
Sul fronte del gameplay vero e proprio, il team Omega Force ha preferito mantenere un approccio tradizionale, senza però rinunciare all'inserimento di qualche gradita novità. Il sistema di combattimento prevede ancora l'uso di combo basate sulla pressione del tasto Quadrato (per gli attacchi in mischia), Triangolo (per quelli a lungo raggio) e Cerchio (per le mosse speciali), il tutto unito dall'indispensabile scatto associato al tasto X.
"Sul fronte del gameplay vero e proprio, il team Omega Force ha preferito mantenere un approccio tradizionale"
A seconda del Mobile Suit selezionato si hanno a disposizione combo e attacchi differenti, tutti distribuiti secondo lo schema appena descritto. Particolarmente interessante è la possibilità di tener premuto il tasto Triangolo per caricare un potente attacco a distanza in grado di causare gravi danni ai mech nemici e di far letteralmente esplodere i bersagli già danneggiati, causando massicce reazioni a catena.
L'uso di tale opzione diventa fondamentale quando si affrontano le corazzate nemiche sul campo di battaglia, visto che proprio le esplosioni dei mech radunati sotto di esse rappresentano il modo più rapido ed efficace per danneggiarle. Gli attacchi diretti, infatti, non sortiscono risultati degni di nota e servono solo a ridurre la quantità di colpi che le corazzate indirizzano verso il giocatore.
Naturalmente torna anche la modalità Burst, attivabile premendo il tasto R2 dopo aver riempito l'apposito indicatore. Entrando in questo stato si ottiene un provvisorio miglioramento delle caratteristiche, sbloccando anche un nuovo set di attacchi con cui infierire sui bersagli nemici.
Durante il Burst, inoltre, premendo il tasto Cerchio si chiama in causa il compagno di squadra precedentemente selezionato per scatenare un brutale attacco combinato, che si trasforma in un vero e proprio bombardamento a tappeto quando a essere chiamata in causa è la corazzata alleata.
"Le dinamiche sono quelle tipiche del genere Musou, con centinaia di mech nemici che affollano lo schermo"
Per il resto le dinamiche sono quelle tipiche del genere Musou, con centinaia di mech nemici che affollano lo schermo solo per essere falciati senza pietà in attesa dell'intervento di un asso in grado di dare filo da torcere al giocatore.
Particolarmente interessante è la possibilità di potenziare i piloti e i Mobile Suit acquistando, previo l'accumulo del giusto quantitativo di punti, nuove abilità o miglioramenti tecnologici creati dai progetti raccolti sul campo di battaglia.
Il sistema di crafting non è particolarmente profondo, ma rappresenta comunque una buona valvola di sfogo con cui spezzare la ripetitività dell'azione tipica del genere.
Sul fronte tecnico segnaliamo con rammarico l'abbandono dell'ottimo cell-shading che aveva caratterizzato Dynasty Warriors Gundam 3, in favore di un approccio più tradizionale caratterizzato da un evidente aliasing. Sul fronte audio, invece, il gioco offre unicamente il doppiaggio giapponese con testi localizzati in lingua inglese, con tanto di adattamento dei nomi.
Dynasty Warriors Gundam Reborn è disponibile esclusivamente su PS3 in versione scaricabile dal PlayStation Store. Pur non rappresentando un evidente passo avanti per il genere, il gioco è in grado di garantire diverse ore di divertimento ai fan di Gundam e dei Musou, giustificandone l'acquisto. Se non avete punti in contatto con nessuna di queste realtà, tuttavia, questo non è il gioco che fa per voi.