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Dragon Age: Inquisition, BioWare ritorna alle origini - preview

Nel solco tracciato da Skyrim.

Los Angeles - La serie di Dragon Age esemplifica in maniera quasi perfetta la parabola che Bioware si è trovata ad attraversare in questi anni. Da ruggente studio indipendente, paladino della narrazione videoludica e del gioco di ruolo occidentale vecchio stampo, lo studio di Edmonton si è trasformato prima in una costola di un colosso come Electronic Arts e in seguito in un marchio da esportare per griffare i prodotti più o meno ruolistici creati dagli altri studi della galassia di EA.

Una trasformazione che da una parte ha diluito il talento dello studio, impreparato a lavorare su così tanti fronti, e dall'altra ha costretto i due Dottori, Muzyka e Zeschuk ad abbandonare la nave.

Il risultato sono stati alcuni giochi discutibili come Dragon Age 2 e Star Wars: The Old Republic e la delusione di milioni di fan incapaci di ritrovare le origini e lo stile dello studio nelle nuove produzioni.

Dopo il discusso finale di Mass Effect 3, Bioware è finalmente pronta a tornare nei negozi con Dragon Age: Inquisition, un prodotto che si propone da una parte di riprendere la tradizione, la qualità e le caratteristiche dello sviluppatore e dall'altra di portare lo studio di Edmonton nella nuova generazione.

La struttura open world del mondo di gioco consente un approccio completamente diverso alle missioni ed una varietà superiore di scenari.

La differenza principale è data dalla struttura del mondo di gioco, non più diviso in aree ma open world, con forti influenze provenienti da Skyrim. Non tanto per le lande innevate, infatti il Ferelden sarà sempre avvolto da una luce più calda, quasi autunnale, che darà una tonalità pastello a tutti i paesaggi, quanto per alcuni scorci con montagne, boschi e fiumi, attraversati da animali selvatici dalle dimensioni più varie.

"La differenza principale è data dalla struttura del mondo di gioco, non più diviso in aree ma open world"

Il secondo punto di contatto è dato, ovviamente, dai draghi. Anche in Dragon Age: Inquisition vi potrà capitare di imbattervi in questi enormi lucertoloni coi quali ingaggiare spettacolari combattimenti. Si potrà tentare di abbattere questi enormi bestioni sputafuoco utilizzando armi a lungo raggio o attaccandoli frontalmente esattamente come succedeva nei primi Dragon Age.

In più questa volta si potranno mirare le zampe per azzoppare la bestia così da impedirle di fuggire e poterla eliminare con più calma. Ovviamente questi combattimenti saranno tra i più spettacolari ed impegnativi del gioco, con i draghi in grado di abbattervi in pochi colpi o con un'unica lingua di fuoco.

Il gameplay cerca di prendere spunto da entrambi i precedenti capitoli: da una parte abbiamo una struttura decisamente più action e dinamica, grazie alla quale controllare il proprio eroe, schivando e lanciando spettacolari magie, mentre dall'altra ci sarà sempre la possibilità di richiamare la visuale tattica, elemento scomparso da Dragon Age 2, per definire con più calma cosa deve fare ogni personaggio.

La costruzione dell'Inquisizione sarà un elemento fondamentale nell'economia di gioco.

In Inquisition, infatti, non solo potrete decidere la coda di azioni da compiere, ma potrete anche stabilire dove queste saranno svolte. L'interfaccia di gioco è stata infatti ridisegnata per rendere più semplice e immediata la comprensione di questi comandi. In questo modo sarà molto facile comandare al proprio tank di piazzarsi in mezzo ad uno stretto corridoio per impedire agli avversari di passare, magari mentre il mago o l'arciere li bersagliano di colpi.

"Tecnicamente il gioco sembra molto valido"

Questa rinnovata profondità strategica non andrà a discapito della spettacolarità, dato che tra spettacolari capriole, piroette e fiammate il vostro party sarà in grado di portare a schermo uno spettacolo di luci e suoni davvero accattivante. Inoltre in alcuni momenti potrete attivare il focus, una modalità presente ormai in quasi tutti i giochi che rallenterà il tempo e vi consentirà di attaccare ferocemente il nemico intrappolato dalla vostra concentrazione.

Come accattivante tornerà ad essere la narrazione, da sempre il fiore all'occhiello di Bioware, che proverà, di nuovo, a creare un intreccio complesso e magnetico, mettendovi a capo dell'Inquisizione, una nuova struttura nata per limitare l'apertura della breccia dimensionale che unisce il mondo degli uomini con quello dei mostri.

Il vostro eroe/eroina, infatti, sarà l'unica persona in grado di chiudere questi portali e riportare dunque la pace nel Ferelden. Per portare a termine questo compito, oltre a dover costruire da zero il protagonista scegliendo tra tre classi e quattro razze differenti, dovrete costruirvi nuove alleanze e affrontare nuovi e vecchie frizioni, come per esempio quella tra i maghi e i templari.

I combattimenti contro i draghi saranno tra i momenti più intensi di tutto il gioco.

Il sistema di dialoghi è basato sulla ruota delle scelte, molto simile a quella di Mass Effect, grazie alla quale rendere gli scambi di battute efficaci e dinamici. Come al solito anche le vostre parole porteranno a determinate conseguenze, non sempre piacevoli, come per esempio un alleato che attaccherà un nemico costringendovi ad impugnare le armi e abbandonando ogni velleità di approccio pacifico.

La storia dovrebbe essere meno lineare che in passato, dandovi modo di forgiare con le vostre scelte e le vostre azioni il destino di Dragon Age: Inquisition.

Tecnicamente il gioco sembra molto valido, più per le scelte stilistiche e cromatiche fatte dagli artisti di Bioware che per una reale complessità poligonale del gioco. Questo però vuol dire anche che già questa demo sembrava molto stabile sotto il profilo del frame-rate con anche pochi difetti grafici da annotare, come un leggero pop-up e qualche compenetrazione strana.

L'impressione è comunque quella di trovarsi di fronte ad un solido gioco di ruolo, che grazie alla classe e all'esperienza di Bioware potrebbe trasformarsi in qualcosa di più di una bella avventura. Se la storia dell'inquisizione saprà catturare come quella dei Warden del primo Dragon Age, potremo finalmente avere un seguito di Origins degno di questo nome.

Avatar di Luca Forte
Luca Forte: Luca si divide tra la gestione del ruspante VG247.it e l'infestare Eurogamer con i suoi giudizi sui giochi sportivi, Civilization, Fire Emblem, Persona e Football Manager. Inviato d'assalto, si diverte a rovinare le anteprime video dei concorrenti di tutto il mondo in modo da fare sembrare le sue più belle.
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Dragon Age: Inquisition

PS4, Xbox One, PS3, Xbox 360, PC

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