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DriveClub, tutti i benefici di un rinvio sofferto - prova

Ora sì che si ragiona!

Los Angeles - Quando si passano diverse ore nello spazio privato di Sony a provare i titoli dei prossimi mesi non si può certo ignorare un nome come DriveClub, inizialmente previsto per il lancio della PlayStation 4 e poi rimandato di diversi mesi per garantire un livello qualitativo all'altezza delle aspettative.

Oggi pomeriggio abbiamo fatto qualche gara con la demo giocabile di DriveClub presente in fiera, rimanendo piacevolmente sorpresi dalla qualità del risultato raggiunto fino a questo momento. Dopo una cura ricostituente e diversi mesi di lavoro extra questo gioco di guida ha finalmente assunto una forma, rivelandosi divertente da guidare e bello da vedere.

La nostra prova su strada è iniziata su una pista ghiacciata ambientata in montagna, dove oltre alle curve insidiose e ai pericolosi tornanti era necessario avere a che fare con un asfalto scivoloso difficile da gestire.

Una volta iniziata la gara abbiamo affrontato le prime curve con una certa esitazione, cercando di prendere confidenza con il modello di guida della Aston Martin V12 Vantage S e con la scarsa aderenza dell'asfalto.

I mesi extra di sviluppo sembrano aver fatto molto bene al titolo di Evolution Studios.

Dopo un paio di traiettorie ben disegnate, tuttavia, abbiamo accelerato a tavoletta nel tentativo di far guadagnare alla squadra rossa (di cui eravamo fieri esponenti), il maggior numero possibile di punti. Se non avete seguito lo sviluppo di DriveClub o vi siete persi la nostra ultima anteprima, questo pezzo servirà da utile riepilogo delle caratteristiche del gioco Sony.

"Siamo rimasti piacevolmente sorpresi dai passi in avanti fatti"

In sostanza DriveClub non è un clone di Gran Turismo, ma basa tutta l'esperienza su frenetiche gare dall'impostazione arcade e su una componente social pensata per rafforzare il gioco di squadra. La modalità da noi provata vedeva due team da tre piloti ciascuno sfidarsi a suon di derapate e sorpassi spettacolari.

Ogni azione durante le corse faceva guadagnare punti all'intero team, mentre eventuali comportamenti scorretti venivano puniti con penalità più o meno importanti. Grazie a questa particolare impostazione, quindi, l'ordine di arrivo al traguardo non sarà più l'unico elemento da tenere in considerazione, visto che il vincitore della corsa potrebbe anche non aggiudicarsi la gara di squadra.

Gara a parte, comunque, quali sono le sfide sociali in cui ci si può imbattere mentre si sfreccia a tutta velocità sulle strade più veloci e insidiose del mondo? Nulla di troppo elaborato, a dire il vero. Durante la nostra sessione con la demo presente all'E3, per esempio, ci siamo più volte imbattuti in piccoli tratti in cui venivano premiate le migliori derapate, con tanto di record registrato e tenuto in bella mostra sul settore in questione.

Oltre al drifting abbiamo affrontato mini-sfide di velocità e di pulizia in curva, a dimostrazione di quanto il sistema di distribuzione dei punti sia stato studiato per non favorire uno stile di guida specifico a discapito di altri.

"DriveClub basa tutta l'esperienza su frenetiche gare arcade e una componente social pensata per rafforzare il gioco di squadra"

A colpirci in positivo è stato il modello di guida, arcade ma con un pizzico di simulazione durante la gestione delle derapate nelle curve più strette. Mentre in generale si ha la sensazione di avere a che fare con un gioco permissivo, infatti, durante il drift è necessario gestire sterzo e acceleratore con una certa attenzione per evitare di andare in testacoda mettendo a rischio la prestazione dell'intera squadra.

Al di là di questo dettaglio, comunque, il resto è fondamentalmente arcade, come dimostrano i sorpassi con sportellata incorporata e gli approcci aggressivi alle curve, a prescindere dall'auto utilizzata.

Nella demo erano presenti diverse vetture tra cui scegliere, ma nella maggior parte dei casi il modello di guida non ci è sembrato particolarmente diverso. Al di là di elementi come la velocità massima e l'accelerazione, infatti, la gestione delle curve ci è sempre sembrata molto simile.

L'impostazione è decisamente arcade e le sportellate non mancano.

Il comparto di DriveClub che ha maggiormente beneficiato del rinvio è stato senza ombra di dubbio quello tecnico. Mentre nelle build precedenti il gioco aveva un aspetto non certo eccezionale, in questa ultima versione la qualità globale si è innalzata in modo deciso.

I modelli delle auto sono stati realizzati con cura maniacale, così come i danni a cui questi vanno incontro in seguito a collisioni più o meno violente. Nonostante la natura arcade del gioco, inoltre, è possibile cappottare l'auto in seguito a manovre particolarmente incaute.

Lo scriviamo perché lo abbiamo sperimentato personalmente nel bel mezzo di una corsa sulla pista di Putre, in Cile, a bordo di una fiammante Porsche. A quanto pare, quindi, da DriveClub possiamo aspettarci un'esperienza ricca e qualitativamente all'altezza delle aspettative. Dal punto di vista visivo questo gioco rappresenta tutto ciò che Gran Turismo 6 avrebbe potuto e dovuto essere.

Ora non ci resta che attendere la versione finale del gioco, sperando che anche dal punto di vista dei contenuti e della varietà la situazione si riveli altrettanto piacevole.

Avatar di Filippo Facchetti
Filippo Facchetti è un rispettabile nerd da sempre appassionato di "giochini elettronici". Prima di approdare a Eurogamer scrive per importanti riviste di settore e conduce programmi TV dedicati all'intrattenimento digitale.
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