E3 2014, le conferenze: Sony vs. Microsoft - Editoriale
Chi ha “vinto” la prima giornata dell'Electronic Entertainment Expo 2014?
Anche se l'E3 2014 è cominciato ufficialmente solo oggi, è nella giornata di ieri che abbiamo assistito agli appuntamenti più importanti e attesi della fiera: la conferenza di Microsoft e quella di Sony (se non le avete ancora viste, le trovate rispettivamente qui e qui) hanno infatti caratterizzato l'evento che da sempre traccia il solco per quello che avverrà nei prossimi 12 mesi di gaming.
Conosciamo tutti la situazione nella quale i due produttori di hardware si presentavano all'appuntamento. Microsoft è una corazzata che sta effettuando una grande, lenta e pericolosa manovra di inversione di marcia; Sony invece viaggia leggera e sembra aver azzeccato sin da subito la giusta rotta, potendo salire sul palco di Los Angeles avvantaggiata.
Sempre di più in questi anni, l'E3 si è trasformato in una colossale vetrina comunicativa, che non serve solo a dare ai gamer quelle anticipazioni che tanto agognano, ma anche e soprattutto a convincere il mondo (dei developer e in particolare dei media) che la propria piattaforma è quella giusta da supportare, comprare, promuovere. Chi tra i due producer è riuscito a comunicare meglio questo messaggio?
Microsoft:
Per "vincere" questa sfida, la nuova dirigenza di Microsoft, guidata da Phil Spencer, aveva promesso una cosa soltanto: "games, games, games". In totale controtendenza con gli ultimi show dedicati ad Xbox One, l'E3 2014 di Microsoft sarebbe stato una serratissima carrellata di giochi, e basta, per tornare a scaldare i cuori degli appassionati e rassicurare chi temeva che Xbox avesse smesso di essere innanzitutto, soprattutto una console da gioco.
"Phil Spencer ha mantenuto la promessa: nei circa 90 minuti di show Microsoft, abbiamo realmente visto giochi e soltanto giochi, in tutte le forme possibili"
Dobbiamo dire che la promessa è stata completamente mantenuta: nei circa 90 minuti di show, abbiamo realmente visto giochi e soltanto giochi, in tutte le forme possibili: prove di gameplay live, trailer in-game, trailer in CGI, teaser e annunci. Zero Kinect, zero potenza della cloud, zero family sharing. Perché allora, alla fine della conferenza, il sottoscritto (e, a giudicare dalle prime reazioni, la maggior parte del pubblico e della stampa internazionali) è rimasto poco impressionato?
Diciamolo chiaramente: se si vuole incentrare un'intera conferenza sui giochi, bisogna essere sicuri al 100% di avere i giochi giusti, quelli che faranno impazzire la platea di giornalisti a Los Angeles e i milioni di persone che ormai seguono puntualmente l'E3 in streaming da tutto il mondo. L'impressione è che Microsoft non avesse abbastanza di quei giochi. E avendo scelto per principio di non parlare di idee, di visione, di feature e novità del genere, è finita per cadere nella sua stessa trappola.
Ripercorriamo rapidamente l'evento, che è cominciato nel più classico dei modi: Call of Duty e a seguire Assassin's Creed. Microsoft è andata "sul sicuro", introducendo la sua line-up con due serie ultra-popolari (ma anche vecchie e stanche, almeno secondo il sottoscritto: liberi di aggiungere la vostra opinione nei commenti). I giochi saranno senz'altro importanti a livello di mercato, ma quello che tutto il pubblico si stava chiedendo in quel momento era: "ok, ma perché dovrei giocarli su Xbox One"?
Nel corso di tutto lo show, Phil Spencer ha tentato di affermare che Xbox One è "la piattaforma migliore" per giocare, ma non è riuscito a dimostrare questa sua affermazione supportandola con i fatti. Non bastano DLC esclusivi per qualche settimana a colmare quello che attualmente è il gap più importante con PS4: la maggior parte dei giochi multipiattaforma, finora, ha un aspetto migliore e gira meglio sull'hardware rivale. Questa sensazione non è stata dissipata in alcun modo dallo staff Microsoft, lasciando cadere nel vuoto le sue affermazioni su come Xbox sia la macchina da gioco definitiva.
"Microsoft non è sembrata pronta. La nuova visione di Xbox One è ancora nell'incubatrice"
Un altro fronte fondamentale è quello delle esclusive: anche qui Microsoft si è presentata con la miccia parzialmente bagnata. Sunset Overdrive, di Insomniac, è sicuramente molto stilizzato e ha un'atmosfera divertente, ma la demo live ha evidenziato un gameplay all'apparenza superficiale (al sottoscritto, noto vegliardo, ha ricordato un mix tra Zombies Ate My Neighbors e Jet Set Radio). Il pubblico (inclusi voi, come ci avete dimostrato con i vostri commenti nella diretta streaming) è rimasto piuttosto tiepido di fronte ad uno di quelli che dovrebbero essere i "pezzi grossi" delle esclusive Xbox One.
Per quanto riguarda la fantomatica "esclusiva segreta" di terze parti, gli hardcore gamer hanno senz'altro avuto una bella sorpresa, ma dubito che il mercato di massa possa dirsi altrettanto soddisfatto: si tratta infatti del prossimo titolo Platinum Games, Scalebound, che arriverà solo sulla console Microsoft. La reputazione del developer è nota e fa presagire buone cose, ma purtroppo del gioco è stato mostrato soltanto un trailer in CGI: se ci fosse stato qualcosa di più sostanzioso, probabilmente l'impatto dell'annuncio sarebbe stato maggiore.
Poi, ovviamente, c'è Halo. Alla conferenza lo abbiamo visto in tripla forma: l'inevitabile trailer di Halo 5, la presentazione della serie "TV" e l'annuncio di una collection dei primi 4 titoli della serie, che a conti fatti hanno rappresentato forse il momento più alto della conferenza, nonché l'unico vero stimolo alle vendite di Xbox One che possa derivarne. Le idee della collection sono interessanti (molto bella la possibilità di "remixare" i capitoli di ogni singolo gioco, creandosi una propria playthrough personalizzata che attraversi i momenti migliori di tutti e 4 i titoli) e ovviamente il nuovo capitolo della serie ex-Bungie e ora 343 Industries non mancherà di fare fuoco e fiamme sul mercato USA.
Il resto degli assi nella manica di Microsoft (il nuovo Forza, Project Spark, la season 2 di Killer Instinct, Fable Legends, il nuovo Crackdown...) è composto da titoli di qualità buona o in alcuni casi molto buona, ma che per la maggior parte già conoscevamo e difficilmente riusciranno a dare una spinta concreta alla situazione di mercato della console. Non c'è stato l'effetto "wow", è mancato quel gioco esclusivo da non perdere, il futuro campione di vendite di cui c'era bisogno per dare una sonora e positiva sterzata al 2014-2015 di Xbox One.
"Kinect non figurava nemmeno negli sfondi ufficiali, e le capacità di TV e media center di Xbox One non sono state menzionate"
Ci dispiace per Phil Spencer, di cui sicuramente apprezziamo la rinnovata passione da "gamer" e le dichiarazioni (sebbene un po' adulatorie) di come "siamo stati noi a plasmare il futuro di Xbox One", ma il messaggio di Microsoft a questo E3 2014 non è stato forte a sufficienza. Per pareggiare i conti con PS4 c'era bisogno di più idee, più innovazione e più coraggio. Dov'è la fantomatica cloud che - Microsoft l'ha promesso per mesi - dovrebbe aiutare a colmare il gap di potenza? Dove sono le nuove politiche e i nuovi servizi per invogliare i giocatori a scegliere la propria piattaforma piuttosto che non l'altra (esempio: perché non abbassare il prezzo del Live Gold)? Sul fronte delle iniziative, il piatto è rimasto decisamente vuoto.
Non vogliamo picchiare troppo duro su Xbox One, ma l'impressione che si ottiene dalla sua performance all'E3 è che Microsoft sia stata costretta a presenziare all'evento pur non essendo ancora pronta a stupire il mondo. La vecchia visione della console è ormai stata completamente abortita (Kinect non figurava nemmeno negli sfondi ufficiali, e le capacità di TV e media center non sono state menzionate), mentre quella nuova è palesemente ancora nell'incubatrice. Dubitiamo che a seguito di questo show molti giocatori si siano convinti che il 2014 sia l'anno in cui bisognerà acquistare assolutamente un'Xbox One. Attendiamo Microsoft all'appuntamento del prossimo anno, per vedere se per allora la nuova visione sarà maturata e più definita.
Sony:
La conferenza di Sony giocava su un terreno molto più semplice, e difatti si è mossa con un altro passo. Andrew House e soci si sono presentati sul palco con una visione molto più chiara di quella che sarà l'esperienza PlayStation nel 2014 e 2015. Innanzitutto, sono ben consapevoli di avere tra le mani l'hardware migliore, e hanno ovviamente fatto tesoro di questo vantaggio: in numerose occasioni, gli speaker sul palco hanno fatto riferimento a come i titoli gireranno "meglio" o saranno "visivamente migliori" sulla loro piattaforma. È un vantaggio competitivo chiaro, netto e fondamentale: Sony è scesa in campo con l'1-0 già segnato.
Non è mancata nemmeno la solita frecciatina velenosa a Microsoft, quando House ha sottolineato come la PlayStation camera sia stata pensata da subito come periferica "opzionale": le risate e gli applausi del pubblico saranno bruciati come sale sulle ferite alla casa rivale. È l'atteggiamento di chi è consapevole della propria posizione di vantaggio e intende sfruttarla fino all'ultimo (con il rischio, come ho già avuto modo di dire, di sfociare nuovamente in quell'arroganza del vincitore che più volte è stata fatale ai produttori nel corso delle varie generazioni di hardware).
"Gli speaker sul palco di Sony hanno ripetuto più volte come i giochi saranno 'visivamente migliori' sulla loro piattaforma"
La stessa sicurezza e chiarezza di visione è traspirata dalla line-up di titoli, servizi e novità presentate. Sui giochi, la conferenza E3 2014 di Sony è stata probabilmente una delle più positive degli ultimi anni. La sola apertura, a colpi di Destiny (che "sarà migliore" su PS4) e The Order 1886 (esclusiva PS4 di cui si è visto un filmato gameplay davvero impressionante a livello tecnico), porta sul piatto due nuove IP potenzialmente molto interessanti.
A proseguire abbiamo visto Little Big Planet 3 e Bloodborne (nuovo titolo From Software, fino ad oggi noto come "Project Beast"): altre due esclusive dallo stile e dal tono completamente diverso, ma capaci di intercettare di petto il target dei gamer "puri", e apparentemente dotate di idee innovative ed interessanti, così come indubbiamente sarà anche il nuovo titolo del visionario Suda 51, Let it Die, anch'esso esclusivo PS4.
Ancora esclusivo (almeno in ambito console) sarà il remake del vecchio e amatissimo classico Grim Fandango, che ha aperto le danze del momento "indie": anche qui, Sony ha dimostrato di avere una confidenza e una capacità di relazione con il mondo degli sviluppatori indipendenti che Microsoft non ha ancora acquisito, avendo fatalmente trascurato questo aspetto nei primi mesi del progetto Xbox One. Portare sul palco No Man's Sky, straordinario progetto dalle incredibili potenzialità che tutti noi speriamo di vedere ben realizzate, è stato un colpo assolutamente vincente, ha dimostrato che Sony, al momento, sa bene come giocare le proprie carte e come selezionare i propri partner.
A livello di nuove funzioni e servizi, Shuhei Yoshida e soci hanno messo sul piatto novità altrettanto interessanti. Project Morpheus, il casco-visore 3D realizzato da Sony, ha ancora molto da dimostrare, ma solo il fatto di averlo in cantiere dà una direzione futura e tecnologica a PS4, che la console rivale non può vantare (soprattutto dopo la catastrofe di Kinect).
"Sony ha riguadagnato un rapporto e una confidenza con il suo pubblico che non vedevamo così saldi dall'era PS2"
PlayStation Now, l'atteso e interessante servizio di gameplay in streaming, andrà ufficialmente in beta dal prossimo 31 luglio e comincerà a dimostrare le se potenzialità. La PlayStation TV sbarcherà in USA e consentirà di giocare in streaming i giochi di tutto il catalogo PS Now, oltre a replicare le funzionalità dell'interessante "in-home streaming" appena lanciato da Steam. Gli abbonati al servizio a pagamento PS+ accederanno gratis anche ad alcuni show televisivi prodotti e trasmessi "only on PlayStation".
Parlando ancora di idee e offerte, abbiamo scoperto che Little Big Planet 3 su PS4 ci lascerà scaricare i quasi 10 milioni di livelli già creati dagli utenti per i due precedenti titoli della serie: un messaggio di continuità tra hardware differenti che senz'altro dovrà definire l'esperienza di tutte le piattaforme in prospettiva futura.
Abbiamo anche saputo che Far Cry 4 consentirà ai nostri amici di unirsi alla nostra partita anche se non possiedono il gioco (altra caratteristica "only on PS4"), proprio come fece a suo tempo, con un colpo di genio, il capolavoro Mario Kart su DS. Gli applausi spontanei e fragorosi della platea hanno costantemente scandito questi e altri annunci, dimostrando come Sony abbia riguadagnato un rapporto e una confidenza con il suo pubblico che non vedevamo così saldi dall'era PS2.
La chiusura con The Last of Us Remastered, la versione PS4 di GTA 5 e l'annuncio di Uncharted 4 non poteva che far spellare altre mani e mettere il cappello su una presentazione che è stata senza dubbio molto buona. Non perfetta, però: la sfortunata PlayStation Vita, per esempio è stata a malapena menzionata, facendo temere per il futuro della console (e possibilmente per l'intero coinvolgimento di Sony nel settore degli hardware da gioco portatili).
Un'altra grossa, enorme delusione per i gamer più appassionati è stata l'assenza totale di The Last Guardian: dopo i rumor sulla sua cancellazione circolati in questi ultimi giorni e la sonora smentita da parte di Sony, era legittimo attendersi che dal palco dell'E3 venisse annunciata qualche novità per uno dei titoli più attesi in assoluto dai fan PlayStation; non vedere nemmeno un logo è stato un colpo al cuore... speriamo che si tratti di una tattica per organizzare poi un clamoroso evento-reveal durante i prossimi giorni di fiera.