PlayStation Now, l'abbiamo testato all'E3 - prova
Come se la cava la “retrocompatibilità” di Sony?
La mancanza di retrocompatibilità sulle nuove console è difficile da digerire, soprattutto considerando il numero di giochi interessanti usciti durante il lungo ciclo vitale di PS3 e Xbox 360, macchine su cui oltretutto continuano a uscire progetti di valore.
Per cercare di superare il problema, Sony ha elaborato un sistema di streaming che, almeno in teoria, dovrebbe permettere di giocare i titoli delle vecchie piattaforme PlayStation su PS4 e PS Vita. Quando si parla di streaming, tuttavia, è naturale reagire in modo cauto immaginando possibili problemi di lag capaci di rovinare l'esperienza di gioco.
I dubbi sono legittimi, ed è per questo che ci siamo assicurati di provare con mano la versione del PlayStation Now presente all'E3. In occasione della fiera, infatti, abbiamo fatto qualche partita di prova con titoli di vario genere, in modo da testare l'effettiva fluidità dell'azione passando da generi più "tranquilli" ad altri in cui la precisione è fondamentale.
Il nostro viaggio nel mondo del PlayStation Now è iniziato con Metal Gear Solid V: Ground Zeroes, titolo dai ritmi piuttosto compassati che in streaming si è comportato in modo egregio. Tutti i movimenti venivano eseguiti senza ritardo rispetto ai comandi impartiti attraverso il DualShock 4 e gli spostamenti attraverso la mappa andavano via lisci come l'olio.
Dopo Metal Gear abbiamo alzato l'asticella con God of War Ascension, gioco dai ritmi ben più serrati in cui l'aggiornamento su schermo aveva un'importanza maggiore rispetto all'opera stealth creata da Kojima.
"Il servizio è attualmente in fase di closed beta in America e Canada"
Durante la nostra prova Kratos si è comportato alla grande e l'aggiornamento su schermo è stato quasi sempre impeccabile salvo in un paio di occasioni. Il fatto che in questo gioco siano apparse le prime incertezze (sotto forma di piccoli scatti visibili a occhio nudo e capaci, anche se per poco, di spezzare l'azione) era prevedibile, visto che la difficoltà del PlayStation Now sarà proprio quella di trasmettere senza scatti anche i titoli più pesanti e difficili da gestire.
Un discorso a parte deve essere invece fatto per Ultra Street Fighter IV, che abbiamo giocato su PlayStation 4 sempre attraverso lo streaming Sony. Quando abbiamo caricato questo titolo abbiamo impugnato il controller con tanti dubbi.
Come si sarebbe comportato un genere in cui le partite dei giocatori più esperti vengono influenzate negativamente anche dal ritardo dei televisori e da ogni genere di input lag? Nonostante le nostre paure il picchiaduro di Capcom ha superato brillantemente la prova, sia nelle partite in multiplayer che, soprattutto, durante le sessioni in training mode, dove abbiamo provato le combo con i link più stretti senza riscontrare particolari problemi.
Pur giocando con il joypad su un televisore non lagless, infatti, la risposta generale è stata più che soddisfacente, paragonabile a quella dell'utente medio non impegnato in tornei o in competizioni di alcun genere.
"In titoli dal ritmo serrato come God of War Ascension sono apparse le prime incertezze"
Una prestazione normalissima, quindi, nonostante il titolo delicato riprodotto attraverso un servizio ancora acerbo. Questo vuol dire che l'offerta di Sony è reale e che, al termine della beta, i possessori di una PS4 o di una PlayStation Vita potranno recuperare alcune perle del passato senza dover necessariamente possedere le vecchie console.
Va comunque sottolineato che la connessione presente al Convention Center di Los Angeles era molto performante e che, naturalmente, le piattaforme su cui veniva mostrato il PlayStation Now erano tutte connesse via cavo.
Stando alle dichiarazioni di Sony per far funzionare in modo accettabile il servizio saranno necessarie connessioni di almeno 5Mb, ma non possiamo garantire che con simili numeri i risultati saranno paragonabili a quelli da noi riscontrati qui a Los Angeles.
Per il momento il PlayStation Now è stato annunciato ufficialmente solo per America e Canada, paesi in cui la qualità delle connessioni è mediamente più alta rispetto al nostro paese. Per capire se avremo la possibilità di godere di tale opportunità dovremo innanzi tutto attendere risultati concreti dai primi test ufficiali (sia quelli della beta attualmente in corso che della versione finale del prodotto).
Sony ha annunciato di essere al lavoro per valutare diverse opzioni di prezzo per il servizio, che andranno da poco meno di 3 dollari a circa 20 dollari per abbonamenti più o meno estesi. Il servizio è attualmente in fase di closed beta in America e Canada.
Al termine dei test in questi paesi potremo iniziare a preoccuparci dell'eventuale ottimizzazione per le nostre infrastrutture disastrate. Quel che è certo è che la retrocompatibilità via streaming non è un'utopia e che, al contrario, a quanto abbiamo avuto modo di vedere potrebbe rivelarsi un'importante carta nelle mani di Sony.