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Rainbow Six: Siege farà breccia nei vostri cuori - prova

E poi ci butterà una flashbang.

Los Angeles - "Abbiamo creato Rainbow Six: Siege basandoci su un principio fondamentale: prima il multiplayer". Non si può dire che il team di sviluppo di una delle vere sorprese (e forse unica) di questo E3 non abbia le idee chiare, così chiare che abbiamo addirittura già potuto provare il gioco, nonostante fosse una versione pre-alpha.

Rainbow Six: Siege nasce dalla ceneri di Patriots e utilizza un motore proprietario di Ubisoft, Redblast, per creare ambienti che siano distruggibili in maniera procedurale, permettendo approcci originali e soluzioni impensabili in altri FPS.

In un gradito ritorno al passato, tutto ruota attorno ai principi fondamentali di uno shooter tattico: c'è un ambiente chiuso, cinque terroristi da far fuori e un corpo speciale super addestrato, composto da cinque elementi, che deve trovare il punto giusto in cui fare irruzione per eliminare le minacce e salvare gli eventuali ostaggi.

Prima di ogni round, entrambe le squadre hanno un minuto di tempo per elaborare una tattica. I terroristi potranno fortificare muri, porte e finestre, piazzare trappole e filo spinato, i Rainbow invece dovranno andare in giro con i droni per capire le mosse dei terroristi e elaborare una strategia veloce.

Prima di ogni partita, le squadre avranno un minuto per studiare un piano.

Finito il minuto, comincia l'azione, ed è qua che viene fuori il bello di Rainbow Six: Siege. I Rainbow potranno infatti entrare in ogni modo possibile, sfruttando il fatto che ogni muro può essere buttato giù con una carica, e ogni finestra sfondata. Nel nostro caso, abbiamo deciso di affidarci a un rampino, salire una finestra, fare un buco nell'asse di legno che era stata messa a protezione e sbirciare al suo interno, alla ricerca di eventuali movimenti.

"Ogni muro può essere buttato giù con una carica, e ogni finestra sfondata"

Visto che tutto sembrava ok abbiamo sfondato la finestra definitivamente, mentre un nostro compagno faceva la stessa cosa nella finestra accanto e gli altri tre facevano saltare la porte del garage, eliminando il primo terrorista appostato subito dietro.

Messa in sicurezza la stanza abbiamo iniziato a muoverci guardinghi, sapevamo che l'ostaggio era al piano inferiore, ma prima volevamo capire le posizioni dei terroristi. Arrivati di fronte a una porta sbarrata abbiamo deciso di riprendere un drone per capire chi ci fosse dietro, e abbiamo visto due bersagli appostati dietro uno scudo.

Con pochi, semplici comandi, noi e il nostro collega abbiamo elaborato una strategia, noi avremmo sparato alla porta, per poi lanciare una flashbang nel buco creato dal colpo, lui, armato di scudo, avrebbe fatto irruzione con me a coprirgli le spalle.

Fortunatamente tutto si è svolto alla perfezione, in un tripudio di schegge, flash e urla. Nel frattempo gli altri tre Rainbow, per evitare un contatto diretto con due tizi rimanenti, appostati vicino all'ostaggio, avevano deciso di sfondare direttamente il pavimento sotto di loro e piombargli in testa.

"Rainbow Six: Siege si basa su brutali e divertentissimi scontri in ambienti chiusi, dove la componente tattica è fondamentale"

La stessa situazione si è poi svolta a ranghi invertiti. Per prima cosa abbiamo sbarrato porte e finestre con delle assi, per evitare di far intralciare l'avanzata dei Rainbow, poi abbiamo steso del filo spinato all'ingresso principale e posizionato un uomo con una carica a quella posteriore. A quel punto abbiamo eretto un paio di fortificazione in punti strategici, cercando di capire da che parte stessero arrivando le minacce.

Purtroppo uno dei nostri è stato fatto fuori subito a causa di un errore da principiante: si è sporto a guardare fuori dalla finestra. Ma fortunatamente la carica posteriore ha eliminato due degli assalitori e i fucili a pompa hanno fatto il resto, anche se ce la siamo vista brutta quando hanno fatto crollare una parete per arrivare direttamente di fronte all'ostaggio.

Una vittoria resa possibile dal fatto che il primo compagno morto ha comunque potuto utilizzare le videocamere della casa per aggiornarci sulla posizione dei nemici. Se fossimo stati Rainbow avrebbe potuto utilizzare un drone.

Poter distruggere ogni elemento rende i match imprevedibili e divertenti.

Come avrete ormai capito, Rainbow Six: Siege si basa su brutali e divertentissimi scontri in ambienti chiusi, dove la componente tattica è fondamentale, soprattutto quando si mescola a un tocco di improvvisazione, che fortunatamente viene garantita dall'ampia modificabilità dell'ambiente.

A questo aggiungiamo che al momento il gioco presenta te classi disponibili per ogni fazione, che possono montare più o meno cariche da breccia, scudi, mine antiuomo, filo spinato, fucili da cecchino e così via.

È molto presto per dire cosa sarà Rainbow Six: Siege. Se sarà un gioco solo multiplayer o avrà anche una campagna, quante mappe ci saranno, quante modalità, quante armi, quante classi. Tuttavia se il buongiorno si vede dalla pre-alpha, i fan di vecchia data possono cominciare a pulire elmetto e MP-5, è tempo di tornare in azione.