Risen 3: Titan Lords, faccia a faccia con i titani - prova

Una volta persi i diritti di sfruttamento del marchio di Gothic, per Piranha Bytes si è aperto un periodo difficile nel quale ha cercato di imporre al grande pubblico il suo modo di sviluppare i giochi di ruolo senza riuscire a fare breccia completamente nel cuore degli appassionati.

Il pubblico moderno, infatti, non sembrava più pronto ad apprezzare quell'approccio estremamente libero, ma un po' criptico tipico dello sviluppatore teutonico e, perlomeno inizialmente, Risen non fu apprezzato per le sue tante qualità. Coloro che seppero resistere ai brutali primi istanti di gioco nei quali anche uno struzzo poteva essere un nemico pressoché invincibile poterono apprezzare un gioco estremamente profondo, che dietro ad un comparto grafico un po' scialbo nascondeva un cuore palpitante, fatto di una trama originale e personaggi memorabili.

Questo, però non bastava agli sviluppatori, che volevano provare a conquistare un pubblico più ampio rendendo da una parte più appetibile sia la grafica e semplificando dall'altra alcune meccaniche di gioco. Nonostante lo sforzo, anche Dark Waters non riuscì nell'intento di riportare i Piranha nell'Olimpo degli sviluppatori di GDR dato che riuscì sia a scontentare i fan del primo capitolo, poco entusiasti del sistema di combattimento poco preciso e di una trama più lineare, sia a non attrarre nuovi adepti, per via di una certa mancanza di appeal di tutta la produzione, rimasta un po' indietro graficamente e ludicamente.

In pieno rispetto alle origini teutoniche di Piranha Bytes, lo sviluppatore dimostra di non volersi arrendere e ci riprova con Titan Lords, terzo capitolo di Risen. Il tentativo è quello di tornare alle origini della serie, abbandonando, perlomeno apparentemente, il tono frivolo e leggero di Dark Waters, nel quale era possibile attaccare gli avversari utilizzando il proprio pappagallo, per esempio, per riprendere la struttura originale che prevedeva due grosse biforcazioni in grado di caratterizzare profondamente il proprio personaggio.

"L'obiettivo è di tornare alle origini della serie"

In questo caso le strade da prendere sono tre, ognuna caratterizzata da uno stile di combattimento completamente diverso. Al momento siamo a conoscenza dei Demon Hunters e dei Guardiani. Queste due classi prediligono, rispettivamente, le classiche armi e la magia e definiranno pesantemente il vostro modo di combattere.

Nel primo caso, per esempio, l'intento è quello di ricreare una sorta di gameplay à la The Witcher, fatto di schivate e fendenti, intervallato da qualche magia utile a conferire a voi e al vostro compagno utili potenziamenti.

Nel secondo caso, invece, il modello di ispirazione sembra essere quello del monaco di Diablo III, ovvero un combattente che usa le arti marziali caricando i suoi colpi con la magia. Scegliere un percorso piuttosto che un altro vi consentirà di visitare luoghi unici e di interagire con alcune persone piuttosto che altre.

Anche in questo caso il mondo di gioco sarà suddiviso in isole, ma questa volta vi potrete muovere liberamente tra una e l'altra, anche a nuoto. Questo accentuerà ulteriormente il senso di libertà del gioco. Anche in Risen 3: Titan Lords, infatti, sarete assolutamente liberi di scegliere come sviluppare il vostro personaggio e in base a queste scelte vi si apriranno davanti a voi delle opzioni rispetto che altre.

"Sarà possibile muoversi liberamente tra le isole che compongono il mondo di gioco"

In altre parole, sviluppare ed imparare l'arte del furto vi consentirà di rubare l'oggetto della missione, che alternativamente potrà essere recuperato utilizzando le vostre spiccate doti oratorie o facendo da galoppino aiutando quel personaggio a risolvere i problemi che l'angustiano.

Finché si tratta di queste cose il gioco funziona egregiamente e vi consentirà di divertirvi cercando il metodo più strambo con il quale raggiungere il vostro scopo. Forse una migliore "memoria" da parte degli NPC renderebbe il mondo di gioco più realistico e credibile, ma il fatto che basterà sparire per un po' da un luogo per vedere mondata la propria fedina penale semplifica di molto l'avanzamento nella storia e non punisce eccessivamente gesti troppo goffi o impulsivi. Inoltre ci sarà un profondo sistema di crafting e di mining che vi terrà impegnati a lungo, nel caso vogliate provare da soli a costruire un qualche oggetto.

I problemi, perlomeno nella versione da noi provata, arrivavano quando si doveva combattere. Nonostante il tentativo di rendere il gioco simile a The Witcher, infatti, a Risen 3 mancano quasi del tutto la pulizia e il feedback del capolavoro di CD Projekt RED.

Innanzitutto gli avversari non sono particolarmente brillanti e tenderanno ad attaccarvi frontalmente e in maniera piuttosto ottusa. In secondo luogo il sistema di combattimento non si fonda su di un calcolo preciso delle collisioni, elemento che rende la parata, la schivata e il contrattacco poco duttili ed efficaci.

Per fortuna, anche in questo caso, la varietà di approcci e di opzioni migliorerà la situazione. Progressivamente, infatti, guadagnerete un numero di opzioni sufficienti a rendere gli scontri se non divertenti, perlomeno più vari e semplici da portare a termine.

Va comunque detto che c'è ancora un po' di tempo per sistemare le cose che non funzionano e soprattutto che la porzione di gioco da noi provata era troppo piccola e limitata per far capire le reali potenzialità di un gioco dal respiro così ampio come quello di Piranha Bytes.

L'appuntamento ed il giudizio finale sono dunque rinviati di alcuni mesi, quando Risen 3: Titan Lords arriverà nei negozi.