Skip to main content

Per l'E3 di Sony, lo slogan 'For the Players' non basta più - editoriale

Il messaggio di Sony finora ha funzionato, ma deve evolversi per il futuro.

Sony si avvia ad affrontare l'E3 2015 cavalcando la cresta della stessa onda che l'ha trasportata nel corso degli ultimi due anni, a partire da quando Jack Tretton si è trovato la vittoria in tasca e ha ringraziato una Microsoft apparentemente ansiosa di mettersi nei guai da sola, sotto la dirigenza di Don Mattrick. Il progetto Xbox One da allora è tornato sulla retta via, grazie al taglio di prezzo e all'arrivo di giochi esclusivi molto interessanti, ma complessivamente il successo di mercato è rimasto appannaggio della macchina Sony: i 22 milioni di console venduti da PlayStation 4 in 18 mesi di vita parlano chiaro.

Kaz Hirai e soci si presentano all'evento di quest'anno molto sicuri di sé, dunque, e con buona ragione. Talmente sicuri da permettersi di posticipare al 2016 la loro più grande hit, Uncharted 4, e di consentire alla rivale Lara Croft di rubare tutti i riflettori di questa stagione natalizia, in esclusiva (temporanea) su Xbox One. Abbastanza spavaldi da non sentire neppure il bisogno di proporre una line-up di tripla-A particolarmente sostanziosa per il resto dell'anno. Microsoft si presenterà all'ultimo trimestre del 2015 con Halo 5, Forza 6 e, grazie alla partnership con Square Enix, Tomb Raider. Sony invece si affaccia a questo E3 con poco più di una collection di Uncharted, titolo glorioso ma anche appartenente al passato. Guardando alla tabella delle uscite e delle esclusive, un tempo così fondamentali nel definire il successo di una console, probabilmente Microsoft si starà chiedendo cos'ha fatto di sbagliato e come mai sia ancora relegata al ruolo di inseguitrice.

Quest'anno sarà la volta buona?

Non sarebbe la prima volta che Sony affronta una fine di stagione senza poter contare sul supporto concreto dei suoi sviluppatori first-party, e probabilmente ciò ha contribuito ad insegnarle che il gioco è cambiato. In questo preciso momento, forse, Sony addirittura non ha bisogno di un simile supporto. Gran parte del fascino di PS4 (nonché la chiave del suo successo) risiede nel fatto che si tratta della piattaforma migliore per giocare i titoli multipiattaforma più importanti: una situazione che non cambierà nel corso di quest'anno. Quando si può vantare una partnership con Star Wars: Battlefront, uno dei titoli più interessanti di questa stagione, si parte chiaramente avvantaggiati e ci si può permettere addirittura di rilassarsi. Se si può portare sul palco la prima vera espansione di Destiny, The Taken King (forse una delle poche cose attualmente in grado di rivaleggiare con Battlefront), perché preoccuparsi?

Dal momento che due giganti come Activision ed EA giocano alla sua corte in via privilegiata, è comprensibile che Sony attualmente non sia interessata a coinvolgere nella competizione anche i suoi titoli first-party più strategici. Aggiungete all'equazione Metal Gear Solid 5 e forse anche Fallout 4, e sarà chiaro che il settore dei tripla-A sarà sostanzialmente saturo per il resto dell'anno. Aspettare in tribuna mentre i pesi massimi si sfidano sul tuo ring non è, tutto sommato, una cattiva idea.

Sarà affascinante, allora, andare alla ricerca di quei piccoli segnali che ci diranno come Sony intende posizionare la sua console per il 2016 e oltre, come intende sfruttare il considerevole successo della macchina. Lo slogan "For the Players" ha aiutato a superare la soglia dei 20 milioni di unità vendute, ma la vera sfida comincia adesso: il mercato degli early adopter è già stato vinto, ora è il momento di cambiare filosofia e modo di presentarsi al pubblico per accelerare ulteriormente e sfondare nel mercato di massa.

Il cambio di marcia passerà forse per la nuova frontiera della realtà virtuale, rappresentata dal progetto Morpheus? Mettere PS4 sulla scia della VR è una mossa intelligente (uscendo nel 2016, il casco di Sony sarebbe una competizione diretta per Oculus Rift e Vive), anche se è improbabile che riesca ad attirare fasce significative di nuovo pubblico. Per almeno i primi anni la VR rappresenterà una nicchia, dedicata agli early adopter e ai giocatori hardcore, che ovviamente già possiedono una PlayStation 4.

PlayStation Vita può godere di un nucleo di estimatori sicuramente più appassionato rispetto a quelli che hanno sostenuto Kinect, ma viste le recenti dichiarazioni di Andrew House (che la davano, sostanzialmente, per finita) è improbabile che ne sentiremo parlare molto all'E3.

Forse la carta vincente sarà No Man's Sky, l'esclusiva temporanea che con la sua tecnologia procedurale di creazione dei mondi potrebbe definire una generazione (o almeno catturare una parte della magia di un filone attualmente molto in voga su PC e trasportarla su console). Anche se si comincia ad avere la netta sensazione che il peso sulle spalle del piccolo sviluppatore Hello Games sia ormai eccessivo, non c'è dubbio che a questo punto il gioco sia ormai al livello giusto di popolarità: basterebbe semplicemente annunciarne una data d'uscita definitiva per scatenare l'eccitazione.

Oppure le novità più interessanti verranno da altri membri dei Sony Worldwide Studio. Si è appena consumato il successo trionfale di The Witcher 3, quindi quale migliore occasione per mostrare al mondo le prime immagini della nuova IP di Guerrilla, un RPG open-world di cui si parla da tempo e che potrebbe consentire allo studio olandese di unire i suoi valori di produzione storicamente impeccabili con uno dei generi attualmente più in voga? È tempo che questo talentuoso studio trovi una sua dimensione al di fuori del genere degli FPS, e l'E3 sarebbe l'occasione perfetta per presentare il suo nuovo progetto. Forse sarebbe ora anche di sentir parlare nuovamente di Polyphony Digital: imparando dalla storia, possiamo immaginare l'annuncio di una versione "prologo" di Gran Turismo 7, mentre Kazunori Yamauchi continua a lavorare sotto il cofano per perfezionare il gioco completo. Infine, per rimanere nel regno delle fantasie, la notizia migliore per tutti i fan sarebbe quella dell'annuncio PlayStation 4 di The Last Guardian, tanto per porre finalmente fine ad anni di rumor e speculazioni.

Sony può senza dubbio concedersi il lusso di scendere in campo rilassata in un momento in cui tutti i suoi avversari annaspano: Microsoft è alle prese con la performance di Xbox One e le difficoltà del futuro cross-platform con Windows 10 e Nintendo temporeggia prima dell'annuncio di NX. Questo, però, potrebbe essere l'ultimo E3 in cui per la casa della PlayStation sarà sufficiente appellarsi alla sua strategia e al suo messaggio “For the Players”.