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E3 2016: For Honor - prova

Abbiamo dato uno sguardo alla modalità single player del Souls firmato Ubisoft.

Los Angeles - Ok, lo ammetto, quando dodici mesi fa Ubisoft ha presentato For Honor sul palco della propria conferenza E3, non sono rimasto particolarmente colpito da quanto mostrato. E dire che il sottoscritto adora il periodo medievale e gli hack and slash.

L'annuncio della sola modalità multiplayer poi non ha alimentato la mia voglia di approfondire il titolo dello studio di Montreal, almeno fino a qualche giorno fa, quando Ubisoft ha gettato nuova carne al fuoco presentando il single player.

Ieri ho avuto il piacere di provare a porte chiuse due demo in compagnia di un membro di Ubisoft: la prima presa dall'inizio del gioco, mentre la seconda ripercorreva il livello mostrato durante il keynote del publisher francese. In For Honor sono presenti tre classi differenti di guerrieri: i samurai, i cavalieri e i vichinghi, ognuna con armi e armature differenti che determinano la velocità e la reazione sia degli attacchi, che della difesa.

Quella dei samurai è una classe di cui ancora si conosce poco, dato che era l'unica a non essere utilizzabile nelle due demo presentate all'E3 2016.

Soprannominato "L'arte della Guerra", questo combat system si avvicina, più che ai classici hack'n slash, al genere che ormai tutti chiamano 'Souls', dove tempismo e riflessi vanno a braccetto per tutta la durata degli scontri. Nel caso di For Honor, per approcciarsi ad una battaglia bisogna tenere premuto il grilletto sinistro del pad per agganciare l'avversario, mentre con lo stick destro si decide in quale delle tre posizioni si vuole attaccare o difendere.

Grazie ai cursori visibili sul corpo del personaggio, è possibile tenere sempre sott'occhio la posizione del corpo, che dev'essere sempre diversa da quella del nemico nel caso si voglia portare a segno un attacco. Per la difesa invece bisogna far combaciare la propria posizione con quella del cursore avversario, che si illuminerà di rosso subito prima di sferrare un colpo.

Nel caso si debba spezzare la guardia, è necessario premere una o due volte un tasto per far barcollare chi abbiamo di fronte. Questo è il momento perfetto per scatenare i nostri attacchi più pesanti e possibilmente dare il colpo di grazia al malcapitato, magari con una delle due brutali esecuzioni disponibili.

For Honor strizza però anche l'occhio ai musou giapponesi, anche se il numero di soldati è di gran lunga inferiore agli standard di un Dynasty Warriors a caso. La differenza sta semplicemente nel poter eliminare le truppe nemiche premendo soltanto i tasti d'attacco, ed occasionalmente la schivata. Questo mix di combattimenti lo trovo ben riuscito, visto che spezza una serie di scontri concitati per lasciare al giocatore un po' di svago e magari recuperare la concentrazione.

Parlando di battaglie toste, gli immancabili boss richiedono un livello di destrezza nettamente superiore al normale, ed è necessario imparare i pattern d'attacco in fretta se non si vuole passare all'altro mondo in pochi istanti. Continuando a subire danni il nostro alter ego entrerà in 'Revenge Mode', una sorta di trance fisica e mentale che prmette di infliggere danni ancora più pesanti, ed assorbire maggiormente i colpi ricevuti.

Anche gli ambienti possono essere sfruttati per trarre vantaggio da un combattimento, come per esempio facendo indietreggiare un nemico verso un piccolo rogo, oppure assalirlo alle spalle mentre ci troviamo su una piattaforma rialzata.

Al momento non è chiaro se nella versione finale saranno presenti tre campagne differenti (una per ognuna delle tre classi), ma è già stato confermato che si potrà giocare anche in cooperativa in compagnia di un amico. Quanto al comparto tecnico, penso che le immagini a corredo di questa anteprima parlano da sole.

La qualità e la pulizia dell'engine lasciano davvero a bocca aperta, e negli oltre trenta minuti spesi con il pad in mano non abbiamo mai notato rallentamenti o altri problemi da segnalare.Se pensiamo poi che il codice provato era vecchio di qualche tempo, possiamo solo aspettarci miglioramenti in vista delle prossime build che non mancheremo di testare per voi quando ce ne daranno l'occasione.

For Honor include anche elementi classici del genere musou, utili per far prendere una boccata d'ossigeno dopo estenuanti combattimenti.

Insomma, alla fine dell'hands-on il mio interesse per For Honor è ulteriormente schizzato alle stelle, nonostante i molteplici dubbi che ancora circondano il gioco, e tutte quelle caratteristiche che ancora non sono state mostrate. I personaggi saranno personalizzabili e avranno un sistema di level-up progressivo? La durata dello story mode sarà sufficientemente lunga da invogliare l'acquisto anche a chi non importa la modalità multigiocatore?

Per giocare alla nuova fatica di Ubisoft Montreal e Jason VandenBerghe dovremo aspettare però ancora un po' di tempo, visto che l'uscita è prevista per il giorno di San Valentino dell'anno prossimo. Nel frattempo, cominciate ad affilare le spade e lucidare le armature; le premesse per trovarsi in mano uno dei titoli più promettenti in arrivo all'inizio del 2017 ci sono davvero tutte.


Per tutti gli altri articoli dalla fiera di Los Angeles, consultate la nostra pagina dedicata all'E3 2016.

Avatar di Manuel Stanislao
Manuel Stanislao: Manuel muove i primi passi nel mondo videoludico all’età di 8 anni, dopo essere rimasto stregato dal NES del vicino di casa. Nel 2010 entra a far parte di JAVS, per poi approdare ad Eurogamer nel tardo 2011 grazie a un'ignota congiunzione astrale.
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For Honor

PS4, Xbox One, PC

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