E3 2017: Metal Gear Survive - prova
Poco Metal Gear, molto Survive.
Perché chiamarlo Metal Gear Survive? Perché andare a scomodare una licenza così importante per un titolo che ha ben poco a che spartire con quanto creato da Hideo Kojima? Se questa è una domanda che vi siete posti all'annuncio del prossimo gioco di Konami, sappiate che è la stessa cosa che mi sono domandato anch'io dopo aver assistito alla presentazione all'E3 di Los Angeles.
Come suggerisce il nome, Metal Gear Survive è infatti uno spin-off che porta la serie in un futuro alternativo dove orde di non morti non aspettano altro che farci a pezzi. Il gioco vanterà sì il gameplay e gli elementi stealth che hanno reso celebre la serie di Hideo Kojima, ma vi aggiungerà nuove meccaniche di combattimento, esplorazione e sopravvivenza.
Difficile dire ora in cosa consisteranno quelle della campagna single player, ma per quanto riguarda il multiplayer (l'unica cosa che ci è stata mostrata al Convention Center di Los Angeles) esse sono facilmente riassumibili. Dapprima si deve esplorare la mappa alla ricerca dell'avamposto in cui avrà luogo la nostra sessione, poi lo si deve conquistare, quindi fortificare. A quel punto, una volta predisposte le difese ed erette le barricate, si può attivare un generatore che fa scattare tre ondate di nemici.
Tra ognuna di esse c'è un attimo di tregua durante il quale si possono riparare le fortificazioni, craftare armi e armature presso gli appositi tavoli oppure girovagare velocemente per la mappa alla ricerca di munizioni e materie prime necessarie alle fortificazioni.
Esse rispondono al nome di mine antiuomo, recinzioni, torrette di guardia, pannelli incendiari e tutto il resto che i game designer di Konami vorranno consentirci di creare. E in effetti, almeno sulla base della nostra unica sessione, di cosa da costruire ce ne saranno molte.
Prima di scendere in battaglia, però, Metal Gear Survive ci consente di fare pratica mettendoci in uno spazio virtuale nel quale risorse e munizioni sono infinite, e in cui il fuoco amico è disattivato. Quando tutti e quattro i personaggi rimangono per almeno dieci secondi nel "deployment circle" (un cerchio disegnato sul pavimento), la partita ha inizio e, com'è facile immaginare, da quel momento in poi bisognerà prestare attenzione a quanto e dove si spara.
Nell'occasione della nostra demo, Konami aveva già predisposto i personaggi con cui giocare ma va ricordato che sarà presente un editor col quale realizzare l'alter ego che più ci aggrada. Non ci saranno però delle classi tra cui scegliere: il nostro personaggio mostrerà infatti una certa elasticità riflettendo le scelte che faremo in termini di equipaggiamento e abilità.
Lo scopo della nostra sessione, dopo aver costruito e fortificato il nostro avamposto, è stato uno solo: difendere il generatore posizionato al centro dell'accampamento da ondate di zombie di difficoltà crescente, capaci di variare dai classici non morti (con un cristallo viola al posto della testa, da colpire per massimizzare i danni) ad altri che sembravano dei giganteschi funghi dotati di gambe: si chiamano Bomber ed esplodono alla loro morte.
Le condizioni per il fallimento sono solo due: il trapasso di tutti e quattro i membri del party o la distruzione del generatore stesso (in inglese denominato 'wormhole digger'). Sopravvivere, però, non è solo una questione di evitare che i punti ferita arrivino a zero. Bisognerà anche prestare attenzione alla fame, alla sete e alla quantità di ossigeno respirabile dai nostri combattenti. Per cui, anche se può sembrare strano, tra un'uccisione e l'altra ci troveremo a farci uno spuntino o a bere qualcosa per rinfrescarci l'ugola.
Altro da dire non c'è, perché la nostra prova è consistita giusto in questo. Come in ogni Orda che si rispetti cooperare efficacemente è indispensabile per arrivare vivi sino alla fine. Nel nostro caso, non potendo il nostro essere un gruppo affiatato per definizione, abbiamo concluso la missione per un soffio. Anche perché è molto facile restare sia senza munizioni, sia senza le risorse necessarie a crearle o a costruire le fortificazioni nelle ondate successive.
In conclusione non possiamo negare di esserci divertiti a Survive ma la domanda che ci siamo posti in apertura resta valida. Non basta infatti poter attaccare dei palloni aerostatici ai nemici per scomodare la serie Metal Gear, è la sensazione è che la licenza stia venendo usata solamente a fini commerciali. Ma resta ancora da provare il single player, e chissà che Konami non riesca a sorprenderci.
Metal Gear Survive sarà disponibile a "inizio 2018" per PlayStation 4, Xbox One e PC (Steam).