E3 2017: Star Wars Battlefront II - prova
Abbiamo giocato il single e il multiplayer!
Di Star Wars: Battlefront II vi abbiamo già parlato da Orlando, nel cui Convention Center lo scorso aprile s'è tenuta la Star Wars Celebration, ossia la celebrazione del quarantennale della saga fantascientifica più famosa di tutti i tempi. In quell'occasione, oggettivamente la migliore possibile, EA ha presentato il suo prossimo blockbuster che non è solo il seguito del celebre reboot del 2015, ma uno dei molti giochi che il colosso americano ha in cantiere per sfruttare al meglio la non certo economica licenza di Star Wars.
Molte sono le novità rispetto al precedente episodio, ma la più eclatante è senz'altro la presenza di quella campagna single player che era finita sul banco degli imputati a suo tempo. Non perché fosse fatta male, ma perché non era presente del tutto. Il risultato fu infatti un gioco a metà, capace di soddisfare solamente gli amanti del multiplayer e dunque monco di quell'altra metà che gli avrebbe conferito senz'altro maggior spessore.
Un difetto, questo, cui ovvierà Star Wars: Battlefront II, che a tal scopo ha 'reclutato' i Motive Studios, diretti dalla ben nota Jade Raymond, già executive producer di Assassin's Creed II, Watch Dogs e The Mighty Quest for Epic Loot. Gli sviluppatori, riunitisi solamente nel luglio del 2015, non hanno ancora giochi all'attivo ma il fatto che stiano lavorando con Amy Hennig, ex Naughty Dog, a un altro titolo di Star Wars sviluppato stavolta dai Visceral Games, lascia ben sperare sulle loro qualità.
Quel che è certo, invece, è che Battlefront II rappresenterà un taglio netto col passato a partire dalla protagonista, l'intrigante Iden Verso, una Storm Trooper imperiale che vedrà esplodere in diretta la seconda Morte Nera durante una missione sul pianeta Endor. Inutile dire che il suo obiettivo sarà uno solo, e cioè farla pagare ai Ribelli, ed è in questa inversione dei ruoli che sta forse il maggiore interesse di uno sparatutto la cui trama rischiava di essere simile a quella vista in altri titoli della serie.
Riusciremo quindi a immedesimarci in un'Imperiale? Riusciremo a vedere e a capire cosa provino i 'cattivi' per antonomasia? "Mi auguro di convertire molte persone al lato oscuro della forza", ha affermato Mark Thompson in conferenza stampa a Orlando, ed è in questo che starà o meno il successo degli sceneggiatori di Motive Studios.
Senz'altro Iden Verso parte col piede giusto: non solo, in quanto soldato scelto, è addestrata per infiltrarsi tra le linee nemiche e pilotare i caccia imperiali, ma sulla schiena porta un droide che le permetterà di neutralizzare i nemici con una scarica elettrica, colpirli o creare uno scudo protettivo. Appare dunque chiaro che il gioco presenterà delle meccaniche inedite, ma nessuno si aspetti un gioco dalle meccaniche stealth.
Durante la nostra prova all'EA Play, lo showcase di Electronic Arts organizzato nei giorni antecedenti l'E3 di Los Angeles, abbiamo sì potuto prendere i Ribelli alla sprovvista una volta saliti a bordo del loro incrociatore, ma si è notata la mancanza di qualsiasi indicatore di visibilità o della possibilità di procedere accucciati. Non che nessuno s'aspettasse da Battlefront II un'impostazione alla Deus Ex, ma comunque ci è bastata una scarica elettrica ad area del nostro droide per togliere di mezzo tre nemici alla volta. Capire quando usarlo in questo senso, peraltro, è piuttosto semplice: basta aspettare che sulla testa del nemico appaia il simbolo di un fulmine.
Ma il droide può mettere KO i nemici anche durante i combattimenti a viso aperto, e in questi momenti dobbiamo accettare che a nessuno dei Ribelle sia mai venuto in mente di sparargli anziché continuare a mirare a noi. Un problema, quello dell'intelligenza artificiale, che abbiamo notato anche nel resto della missione a piedi, coi nemici che se avevano una copertura nei paraggi provavano a sfruttarla, ma che diversamente se ne stavano fermi a farsi crivellare di colpi senza muovere un muscolo.
Se a questo uniamo una certa linearità (e brevità) dell'unica mappa single player mostrataci, se ne deduce che Star Wars Battlefront II necessita di una prova più approfondita prima di sbilanciarsi in giudizi più approfonditi. Perché capiterà anche di combattere nello spazio, e in tal caso il gioco assume quelle sfumature alla X-Wing vs. Tie Fighter (chi l'ha giocato è bravo) che rivalutano la componente single player.
Inoltre, non è ancora ben chiaro quanto durerà la campagna, sebbene ci rincuorino le parole di Paola Jouyaux, producer dei Motive Studios, che ha affermato che "la durata sarà soddisfacente, narrando una storia che coprirà diversi periodi storici che iniziano con la fine dell'episodio VI e arrivano fino all'episodio VII".
Quel che è certo, invece, è che il padre della protagonista è l'Ammiraglio Vardo e che dopo la morte di Palpatine ci manderà in missione per vendicare l'Impero. A tal proposito non possiamo fare a meno di notare che le cutscene che abbiamo visto ci hanno lasciato a bocca aperta per la qualità della grafica e l'espressività degli attori digitalizzati. Le loro controparti virtuali infatti paiono in alcuni casi brillare di vita propria e chi ama la recitazione non potrà mancare di notare alcuni dettagli davvero convincenti.
Le novità riguardanti il single player sono quindi state dette. Ma per quanto riguarda il multiplayer? Beh, anche in questo caso gli sviluppatori non si sono risparmiati, visto che Star Wars: Battlefront II coprirà le tre trilogie cinematografiche, oltre a La Guerra dei Cloni. Ciò significa che i personaggi, le ambientazioni e i periodi più amati dai fan della serie, saranno presenti nel gioco, che quindi si propone come un vero e proprio ampliamento del primo Battlefront, roster incluso.
Abbracciare 40 anni di storia è un fattore non da poco, e lo stesso dicasi del modo in cui gli eroi appariranno sul campo di battaglia. "Nello scorso capitolo la possibilità di usare gli eroi era appannaggio dei più bravi o dei più fortunati, mentre ora vogliamo che tutti abbiano modo di farlo, con un sistema basato sulla raccolta delle risorse", ha affermato Bernd Diemer, creative director di DICE quando l'abbiamo intervistato a Orlando.
Qui a Los Angeles, all'EA Play, abbiamo invece potuto provare una missione 20 vs 20 di nome "Assault on Theed", che per molti aspetti ci ha ricordato una missione di Overwatch. A seconda del lato per cui si combatte, bisogna infatti scortare un veicolo di trasporto truppe, un MTT, attraverso le linee nemiche della città di Theed, che ricorda molto la capitale di Naboo, il pianeta in cui viveva la principessa Padmé Amidala. Oppure, ovviamente, evitare in tutti i modi che esso arrivi a destinazione.
Le fazioni contrapposte erano quelle dei droidi contro i cloni dell'allora Repubblica della seconda trilogia, il che ha generato non poca confusione nel momento in cui gli eroi scesi in campo sono stati Boba Fett e Darth Maul per i primi, e Han Solo e Rei per i secondi. Sia perché fa strano vedere il capitano della Millennium Falcon combattere affiancato dagli Storm Trooper, sia perché i periodi storici non coincidono.
Al netto di questi dettagli, che noteranno e comprenderanno solo i puristi della serie (in fin dei conti Sheev Palpatine non è ancora diventato ufficialmente Darth Sidious), il multiplayer di Battlefront II si è rivelato avvincente, a tratti entusiasmante. La missione è divisa infatti in tre fasi in cui bisogna dapprima scortare l'MTT per le strade di Theed, proteggendolo dagli assalti dei difensori, fino ad arrivare al palazzo reale. Qualora si riesca ad abbatterne le difese, si entra poi al suo interno combattendo per delle lussuose sale chiaramente ispirate alla reggia di Caserta.
L'incredibile qualità della grafica, unita alla suggestività della location, hanno rischiato di far passare in secondo piano le quattro classi a disposizione (Assault, Heavy, Specialist e Officer) e il sistema delle Star Cards equipaggiabili (di qualità common, uncommon, rare ed epic) che definiranno le capacità dei nostri alter ego. Nella versione finale del gioco se ne potranno equipaggiare fino a 4, mentre nella demo qui all'EA Play se ne sono potute usare solo 2 alla volta.
Come al solito, combattendo faremo guadagnare al nostro team dei battle point che poi potranno essere reinvestiti per acquistare unità e veicoli capaci di cambiare gli esiti della battaglia. Nel caso della missione Assault on Theed questi erano dei temibili Clone Jumptrooper, i velivoli N-1 Starfighter e V-Wing, e degli AT-RT. Se a questo uniamo la possibilità di cambiare classe a ogni morte, si capisce come il multiplayer di Battlefront II, almeno in questa sua prima uscita, ci sia apparso strutturato e coinvolgente il giusto.
Non c'è molto altro da dire su questo attesissimo titolo, se non che nel corso della nostra carriera multiplayer saranno pilotabili velivoli chiamati "hero ships" come il Millennium Falcon o lo Slave 1, per la cui realizzazione è stata coinvolta nientemeno che Criterion. La qual cosa deve stupire fino a un certo punto, se si pensa che EA, per meglio sfruttare la licenza di Star Wars ha mobilitato oltre ai già citati Motive Studios, anche BioWare, Respawn Entertainment, Capital Games e i Visceral Games.
L'ultima novità di Star Wars Battlefront II riguarda una modalità skirmish che consentirà ai giocatori di combattere contro l'intelligenza artificiale. Si tratta di una caratteristica che molti reputeranno accessoria ma che stando agli sviluppatori era invece richiesta a gran voce da quei fan che mal digeriscono la competizione online contro avversari in carne ed ossa.
Concludendo, quella di Star Wars è una licenza dalle potenzialità inimmaginabili, che se sfruttata a dovere potrebbe anche sovvertire l'ordine attuale del mercato. Provate a immaginare, infatti, cosa sarebbe un Destiny ambientato nel lore di Guerre Stellari. O un gioco di ruolo dei BioWare stile Knights of the Old Republic. In assenza di un Battlefield, riuscirà allora Battlefront II a impensierire Call of Duty: WWII, che quest'anno tornerà "boots on the ground"? Lo scopriremo il 17 novembre, quando Star Wars: Battlefront II uscirà per PC, PlayStation 4 e Xbox One.