E3 2018: Electronic Arts punta a prendersi tutto - editoriale
Streaming, nuove IP e tripla-A: EA non vuole essere una delle tante.
Electronic Arts è spesso stata al centro di aspre polemiche a causa di alcune forti decisioni aziendali - pensiamo all'implementazione delle loot box in Star Wars: Battlefront II -, ma alla conferenza dell'EA Play pre-E3 2018 ha dimostrato di essere uno dei produttori di videogiochi più grandi al momento. Non tanto su un discorso qualitativo, che meriterebbe ben più ampie riflessioni, bensì da un punto di vista commerciale.
Per prima cosa, Electronic Arts ha messo in luce la propria natura "mecenatistica". Il momento in cui il direttore creativo di Jo-Mei Games ha introdotto il nuovo gioco dell'etichetta EA Originals, dal titolo Sea of Solitude, è stato infatti uno dei migliori dell'evento. Il cuore e l'anima messi nel progetto sono emersi chiaramente dalle sue parole; un discorso rivolto al pubblico, come ha dimostrato il fatto che non stesse guardando un punto fisso per leggere il discorso già bell'e pronto su uno schermo. Niente aziendalismi, ma un prodotto che si preannuncia incredibilmente emotivo.
Sotto questa spinta sono nati già due giochi incredibilmente interessanti: prima Unravel di Coldwood Interactive (il cui sequel appena annunciato all'E3 è già disponibile) e poi, sotto l'etichetta EA Originals, A Way Out di Hazelight Studios dell'esuberante Josef Fares. Entrambi apprezzatissimi. Sea of Solitude parte con i migliori auspici.
Altro punto che rende forte la politica di EA: streaming e abbonamenti. Rispetto al primo, l'amministratore delegato di Electronic Arts, Andrew Wilson, è stato chiaro: "Non è ancora pronto per la prima serata, ma lo sarà presto". Permettere ai suoi utenti di godere degli stessi titoli ovunque e su qualunque dispositivo è una priorità per l'azienda, che recentemente ha comprato GameFly. Giusto per evitare possibili fraintendimenti rispetto alle sue intenzioni.
Origin Access Premier, inoltre, è un ulteriore modo per ingabbiare gli utenti nella sua rete: un nuovo abbonamento dove i giochi saranno lanciati in anteprima. Anche FIFA 19, Battlefield V e NBA Live 19, alcune delle sue maggiori produzioni future. Perché andarli a comprare altrove?
La società di Redwood City ha poi dimostrato un'altra volta di avere uno dei cataloghi più eterogenei all'interno del panorama. Oltre ai sopracitati Unravel Two e Sea of Solitude, lo ha fatto innanzitutto con un colpo basso non da poco al concorrente Pro Evolution Soccer. La licenza ufficiale della Champions League in FIFA 19 è infatti il colpo più duro che Konami potesse subire. Le licenze ufficiali dei campionati russo, argentino, danese, svizzero, finlandese, belga e portoghese, che saranno introdotte in PES 2019, a confronto di una simile perdita sono poca cosa.
Anche l'avvento di Command & Conquer: Rivals è senz'altro molto interessante. Sia per i contenuti (da tempo la serie mancava dalla cronaca) sia per il modo in cui è stato presentato. Uno strategico in tempo reale per mobile, che strizza l'occhio agli eSports e alla Cina: lo ha preannunciato un commentatore esportivo e la sua presentazione è stata inserita in scaletta subito dopo il discorso del campione mondiale di Madden NFL 18. Una chiara intenzione di prendersi una fetta di mercato - gli eSports in generale, ma soprattutto quelli mobile, in rapida ascesa anche in Occidente - sempre più grande, ma che a oggi è principalmente prerogativa della cinese Tencent con i suoi Clash Royale e Honor of Kings.
C'è poi la licenza di Star Wars. Oltre ai prevedibili nuovi contenuti per Battlefront II (fra cui nuove mappe ispirate al film "Solo - A Star Wars Story" e alcuni jedi e sith de La Guerra dei Cloni) Vince Zampella di Respawn Entertainment ha dato qualche dettaglio sul nuovo progetto: Jedi Fallen Order. Sarà ambientato fra Episodio III ed Episodio IV, "durante tempi oscuri" e uscirà a fine 2019. Non è da escludere un rinvio al 2020, quindi il gioco è ancora molto in divenire. Pochissimo sappiamo e tantissimo potrebbe ancora cambiare.
Infine c'è Anthem, uno dei progetti più significativi di Electronic Arts sin da Star Wars: The Old Republic. Le promesse sono interessanti: un immenso mondo aperto online, una commistione fra Monster Hunter e Destiny con una fortissima atmosfera dal sapore di Mass Effect. La demo all'E3 (mascherata da sessione di domande e risposte) è stata onestamente molto poco per un titolo che conosciamo già da un anno e che sarà nei negozi il 22 febbraio 2019. Altre occasioni per mostrarsi ci saranno, ma leggere ancora "sequenze preliminari" in basso a sinistra della schermata lascia un po' di amaro in bocca.
Electronic Arts produce, sponsorizza e lancia, oltre che su console, sulla propria piattaforma Origin i nuovi videogiochi, una piattaforma sempre più grande e sempre più indipendente; si lancia in nuovi settori, come lo streaming e gli abbonamenti mensili; ha un catalogo che include sportivi, giochi online, nuove IP sperimentali e titoli con ambizioni di eSports. Un circolo virtuoso che i concorrenti faticano a replicare.
Ciò la pone ovviamente sotto una gigantesca lente d'ingrandimento: ogni suo movimento, ogni sua decisione viene letta non una, non due, ma dieci volte. Con un fatturato di 5,1 miliardi di dollari e un utile di un miliardo in crescita nell'ultimo anno fiscale, Electronic Arts sta diventando sempre più granitica, con tutti i finanziari di un giro d'affari sempre più ampio: più grandi sono e più rumore fanno quando (e se) cadono.