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E3 2018: Ubisoft apre alla più grande trasformazione di Assassin's Creed - editoriale

Gioco di ruolo, non più avventura. Addio narrazione lineare: è l'ora delle scelte morali.

La parte migliore dell'E3 di Ubisoft arriverà probabilmente adesso, che la conferenza è già un affare del passato. Ora che si prenderà in mano il pad e si potrà testare direttamente quanto nascosto fra le pieghe di un'ora e mezza che, se fosse messa su una bilancia, non avrebbe un grande peso. Perché alla conferenza Ubisoft i contenuti non sono mancati, ma l'azienda francese li ha gestiti in modo scarsamente ritmato, innanzitutto, e lasciando poco spazio al godimento della giocabilità, anche se solo passivamente. Quando lo ha fatto, invece, non sono mancati gli applausi.

Facciamo un gioco e proviamo a contare - come fanno i bambini - con le dita della mano il prossimo catalogo di Ubisoft. Abbiamo innanzitutto la più grande trasformazione a cui Assassin's Creed abbia mai assistito. Se pensavamo che Origins fosse il passo più lungo che la serie potesse fare durante il suo percorso di rinnovamento, Odyssey ci ha fatto comprendere che stavamo sbagliando tutto.

Chiamatelo gioco di ruolo e non più un'avventura. Spazio alle scelte morali, via la storia lineare. La sfida fra assassini e templari, poi, sembra di nuovo tornare in sottofondo. Due protagonisti fra cui scegliere liberamente, un uomo e una donna. Una serie che va quindi riconsiderata sotto un'altra luce, che possa piacere o meno la nuova direzione. Abbiamo visto abbastanza per lasciarci con la voglia di esplorare la bellissima Grecia antica, ma anche qualche dubbio: non avrà preso troppo le distanze dall'avventura? Non si corre il rischio che di Assassin's Creed resti solo il nome?

I due protagonisti selezionabili in Assassin's Creed: Odyssey.

Continuando con il nostro gioco, abbiamo avuto durante la conferenza anche Beyond Good and Evil 2. Un bel trailer cinematogafico e uno scarno spezzone di gameplay. Sappiamo che il gioco si trova allo stato di pre-alfa. Insomma, potrebbero ancora volerci anni prima che il prequel della serie possa vedere la luce e quando uno sviluppo è così prolungato la sensazione che qualcosa possa andare storto è sempre presente. Ubisoft, però, sembra crederci e noi con lei.

Ci sono poi una serie di produzioni fortemente online, come The Division 2 (arrivano i raid per otto giocatori), For Honor (l'aggiornamento cinese tanto agognato) e ovviamente Rainbow Six: Siege. Per lui soltanto una breve apparizione, durante il quale il community developer Justin Kruger ci ha ricordato quanto sia cresciuto (35 milioni di utenti) e che ormai non è più soltanto un gioco, ma è un eSports. Al punto che al prossimo Six Major di Parigi Ubisoft mostrerà più nel dettaglio un documentario realizzato seguendo alcuni degli atleti professionistici della scena, intitolato "Another Mindset".

The Division 2 sarà ambientato a Washington DC.

È stato però soprattutto Skull & Bones, restando in tema di giochi online, a rubare la scena. Un trailer ottimamente girato, che fa leva su tematiche ampiamente trattate, non ultimo da Sea of Thieves di Rare. L'interesse è però molto alto, complice il fatto che l'esperienza online sembra essere figlia delle ottime battaglie navali che erano presenti in Assassin's Creed IV: Black Flag. Il trailer è un modo molto facile per sviare l'attenzione, per cui aspettiamo di capire se oltre alle belle parole, c'è anche del succo. E quanto.

Occasione sprecata invece per The Division 2. Fino al 22 febbraio di tempo ce n'è ancora, ma alla conferenza - il momento in cui tutti i riflettori sono puntati - Ubisoft avrebbe potuto osare di più. Già dopo la conferenza, lo streaming si è subito buttato a mostrare le sessioni di gioco del nuovo prodotto di Massive Entertainment, ma se vuole ritagliarsi un po' di spazio nella baraonda con Anthem di Electronic Arts, è meglio che si mostri per ciò che è quanto prima.

Skull & Bones potrebbe presto far dimenticare Sea of Thieves, ma uscirà solo il prossimo anno.

Curioso infine Transference, progetto per realtà virtuale che porta il giocatore a esplorare una mente contorta e ricordi alterati. Un'idea che Ubisoft sta sviluppando con Spectrevision, rappresentata sul palco dall'attore Elijah Wood, co-fondatore dello studio, ma che in un mercato ridotto come quello per realtà virtuale rischia di essere un po' anonimo. Come tutti i giochi in realtà virtuale, però, fa fatica a mostrarsi per ciò che è in un semplice video, quindi una prova sul campo sarà fondamentale per esprimersi a ragion veduta.

Una conferenza che, insomma, poteva e doveva essere gestita meglio perché i contenuti non mancano. La più grande trasformazione di sempre di Assassin's Creed in una delle ambientazioni storiche più belle che ci potessero essere; giochi online di grande portata, come The Division 2 e Skull & Bones; progetti sperimentali come Transference e riconferme come Trials Rising (arriverà solo a febbraio) e l'espansione di Mario + Rabbids dedicata a Donkey Kongs.

Un annuncio a sorpresa avrebbe senz'altro risollevato il tutto. Ubisoft, invece, per ora tiene tutto stretto a sé: se sta davvero lavorando a un nuovo Splinter Cell, per esempio, al momento non lo sapremo tanto presto. I contenuti c'erano. L'azienda, però, li ha gestiti male, finendo per annoiare. Come detto, però, il meglio dell'E3 di Ubisoft inizia ora. Pad alla mano.