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E3 2019: Dragon Ball Z: Kakarot - prova

Ha un'aura potentissima!

Quante volte vi è capitato di sognare ad occhi aperti un action-RPG che avesse per protagonisti gli eroi dell'universo di Dragon Ball? A noi è successo piuttosto di frequente, fin dall'era della prima Playstation, quando bisognava accontentarsi del lento abbozzo tridimensionale alla base di Dragon Ball: Final Bout o della più pregevole interpretazione del picchiaduro in 2D figlia di Ultimate Battle 22.

È stato su GameBoy Advance che le fantasie hanno iniziato ad assumere una concreta forma embrionale, e lo hanno fatto nello scatolone di The Legacy of Goku, miniserie isometrica che ripercorreva le vicende dell'anime prendendosi qualche piccola licenza. Il risultato, tuttavia, non era assolutamente paragonabile alle premesse di Dragon Ball Z: Kakarot, l'esperienza targata Cyberconnect 2 che punterà i riflettori sulla vita e le imprese del Saiyan più forte di tutti i tempi, un progetto che abbiamo avuto modo di testare nei confini dello scontro con Radish, il meraviglioso incipit dell'immortale serie "Z".

Pur avendo a disposizione poco più di una ventina di minuti, ci siamo fatti un'idea piuttosto chiara della formula alla base del progetto di Bandai Namco: si tratta di un action-RPG che potremmo definire open-area, suddiviso in settori che rappresentano le varie regioni della terra secondo Toryiama; fluttuando nella stratosfera, è possibile utilizzare un sistema di viaggio rapido per muoversi fra una macroarea e l'altra, mentre dall'alto delle nubi, a bordo della fedele nuvola d'oro, si scorgono facilmente landmark iconici come la Kame House e le cupole del palazzo del Supremo.

Questa è la qualità che bisogna aspettarsi dalla reinterpretazione delle scene chiave della serie.

Al netto di qualche stacco piuttosto brusco, la direzione artistica è una vera e propria celebrazione, un tributo all'opera letteraria e alla serie animata; anche se non bisogna aspettarsi una mole di dettagli esagerata, persino le automobili sobbalzanti rispettano il classico design della serie anni '80, e possono contare su qualche pregevole effetto particellare. La splendida palette cromatica che caratterizza tanto gli edifici quanto i simpatici (ma ostili) draghi che solitamente svolazzano attorno alla casa del protagonista è la ciliegina sulla torta, e la sensazione sarà proprio quella di muoversi fra le tavole del manga.

La demo era ambientata nel bioma desertico ad est, quello in cui si schianta la capsula di Radish e sorge qualche piccolo villaggio, una vallata percorsa da lunghi canyon e attraversata da sporadici veicoli che sfrecciano sollevando nubi di polvere. Seguendo gli indicatori alle pendici della minimappa ci siamo imbattuti in una serie di personaggi risalenti alle avventure del Goku ancora bambino, come ad esempio l'Androide numero 8, intento a rintracciare qualche drone Red Ribbon impazzito.

L'offerta, infatti, non si limita alla semplice riproposizione della narrativa "principale" di Z, ed è corredata da piccoli filler secondari pensati per porre l'accento sulla componente ruolistica, spingendoci alla ricerca di strumenti utili, energia Ki e metodi per guadagnare qualche punto esperienza aggiuntivo. Ovviamente potremo sfruttare tutte le abilità di Goku lungo il percorso, volando a velocità supersonica e spiccando salti sovraumani, distruggendo pezzi di montagne e, perché no, andando a pesca lungo le coste di qualche laghetto isolato.

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Lasciando da parte per un attimo le suddette quest opzionali, i combattimenti casuali e gli affascinanti panorami ripresi dalla carta stampata, la componente esplorativa era ancora poco rifinita, e non esprimeva appieno il potenziale del pacchetto completo; a pensarci bene, in effetti, il mondo di gioco sarà decisamente più apprezzabile quando si potranno visitare location storiche come il pianeta Namecc, il serpentone che si snoda verso il mondo di Re Kaioh e l'arena piastrellata del Torneo Tenkaichi.

Il grande punto di forza di Kakarot sta nell'ottima riproposizione dell'intreccio di Dragon Ball Z, omaggiato attraverso cutscene realizzate con estrema cura e combattimenti che rendono giustizia allo spirito guerriero del protagonista. Tra Kamehameha, combo, schivate e colpi speciali, la regia del combat system ricalca quella del classico anime-fighter in tre dimensioni, ma in questo caso è impreziosita da un piglio tecnico fedele alla tradizione. Del resto, Cyberconnect 2 è nota per gli sforzi dietro la serie Ultimate Ninja Storm dedicata all'universo di Naruto, che fin dagli esordi metteva in scena una pregevole variazione sul tema del picchiaduro.

Al pulsante A (o X) corrisponde ovviamente il classico impeto, ma un input inserito al momento giusto permette anche di schivare i colpi nemici con un guizzo, prima di contrattaccare in corpo a corpo o accumulare energia; l'onnipresente barra special consente di sfruttare un set di quattro colpi devastanti accessibili tenendo premuto il grilletto sinistro, mentre un secondo indicatore è destinato all'attivazione di una modalità "rage" che, presumibilmente, sarà sostituita dal Kaioh Ken e dalle diverse trasformazioni in Super Saiyan.

Le macroaree disponibili sono piuttosto ricche di attività secondarie.

Recandosi in soccorso di Gohan, poi, lo scontro con Radish si è presto rivelato l'highlight dell'intera demo, un tripudio di cutscenes vicinissime al lavoro di Toriyama. La battaglia è uno spettacolo: non solo bisogna lottare nel corso di numerose fasi, confrontandosi con i particolari pattern offensivi del fratello di Kakarot, ma tra un segmento e l'altro si può assistere ad alcuni fra i più importanti climax della sceneggiatura, dall'ira di Gohan fino all'estremo sacrificio del protagonista.

È stato proprio il Cannone Speciale di Piccolo, infatti, a calare il sipario sulla nostra prova, spedendo Goku e Radish dritti nell'oltretomba. Sappiamo tutti che l'epopea di Kakarot non si è assolutamente conclusa in quell'istante e, anzi, la prima tragica morte ha rappresentato solamente l'incipit di un viaggio che avrebbe portato il Saiyan a salvare il destino del mondo un supercattivo alla volta.

Sembra che questa volta Shen Long abbia scelto di mostrare il suo lato più clemente, esaudendo un desiderio cullato per anni da milioni di appassionati ma lasciando un pizzico di spazio per un'ingombrante domanda: fino a quale saga si spingerà la nuova avventura di Goku?