Nier
L'ultima fatica di Square.
Confesso: gli action game sono sicuramente tra i miei videogames preferiti. Adoro la loro immediatezza ma al tempo stesso la profondità nascosta nei perversi set di combo, e mi lascio puntualmente stregare dall'alchimia di velocità d'esecuzione ed intelligenza necessaria per padroneggiare i capolavori del genere.
Non senza una certa dose di curiosità mi sono dunque avvicinato a Nier, action game con ambientazione ancestral-apocalittica firmato addirittura Square Enix. Sarà riuscita la software house di Final Fantasy ad approcciarsi ad una nuova tipologia di gioco diversissima dagli RPG che l'hanno resa tanto famosa ed amata?
Prima di arrivare al cuore dell'anteprima e di rispondere alla fatidica domanda facciamo qualche passo indietro. Nier, attualmente al 50% circa dei lavori, è stato presentato come un action-adventure fortemente incentrato sulla trama. In sviluppo presso gli studi di Cavia (gli autori del trashissimo B-Game Bullet Witch, proprio loro!), il titolo narra la storia di un eroe, Nier per l'appunto, impegnato in una sanguinosa e personalissima battaglia contro il destino: l'adorata figlia è stata infatti contagiata dal Black Scrawl, letale virus già responsabile della morte di milioni di persone. In un mondo sull'orlo del collasso dove strutture futuristiche si mescolano ad elementi magici e medievaleggianti, l'impavido guerriero si imbarcherà in un'epopea per salvare la bambina malata.
Parecchi elementi restano top secret (su tutti il misterioso libro volante che accompagna Nier e che occasionalmente attacca i nemici...), anche se l'Executive Producer Yosuke Saito mi ha personalmente assicurato un'assoluta enfasi sulla narrazione e sui dialoghi in perfetto stile Square Enix.
Come esplicitato dallo stesso Saito Nier rimane comunque prima di tutto un action game alla Devil May Cry, ed è a partire da qui che cominciano le dolenti note. Per quanto ho avuto modo di vedere il prodotto appare infatti di una piattezza sconcertante: il combat system, fulcro di ogni esponente del genere che si rispetti, è addirittura praticamente non pervenuto.
Certo, Nier può attaccare i nemici-ombra (vagamente simili a quelli di ICO...) con tanto di copiosi spargimenti di sangue, eppure il risultato è visivamente tra lo squallido ed il deprimente. Senza praticamente nessuna spettacolarizzazione e senza effettive mosse, l'azione si svolge con ritmi sonnolenti e zero coinvolgimento, con l'effetto di far sembrare un Onechanbara qualsiasi un capolavoro assoluto.
Graficamente povero (al punto da sembrare poco più che un titolo PS2, ma facciamo finta di chiudere un occhio e di incolpare l'incompiutezza nello sviluppo...), Nier si distingue solo per un piacevole effetto di contrasto tra luci ed ombre avvertibile muovendosi nelle location chiuse. Un'altra peculiarità (o meglio un vezzo piuttosto incomprensibile visti i problemi che affliggono il gioco) si riscontra nei repentini cambiamenti della visuale: durante alcune fasi la telecamera andrà infatti a posizionarsi di lato o sopra il protagonista, trasformando per qualche istante il tutto in un gioco in 2.5D.
Mettiamola così: da un lato il tentativo di Square Enix di variare la sua produzione è e rimane indubbiamente lodevole, eppure dall'altro, allo stato attuale delle cose, Nier è apparso un prodotto semplicemente impresentabile. Certo la release (fissata genericamente per il 2010) è ancora lontana, ma vista la concorrenza più che agguerrita la vita del prodotto si preannuncia molto, molto complicata. La figlia malata non sarà verosimilmente l'unica vita da salvare, ecco.