EA: "Siamo alla fine di un'era" - articolo
John Riccitiello e Frank Gibeau fanno il punto della situazione e spiegano le mosse future.
Electronic Arts ha recentemente presentato i suoi ultimi risultati fiscali. Tutto sommato le previsioni sono state rispettate, anche se le proiezioni per il prossimo trimestre sono state leggermente ritoccate verso il basso. A conti fatti, chi aveva abbastanza fiducia nella società da investire in essa continuerà a farlo, e allo stesso modo i pessimisti continueranno ad adottare una politica attendista. Nel frattempo, EA proverà come sempre a migliorare i propri risultati e a conseguire un trimestre notevole.
Eurogamer vi riporta le dichiarazioni dell'amministratore delegato John Riccitiello sui recenti risultati della società e, più in generale, sullo stato attuale del mercato: "Le nostre entrate trimestrali sono state di 1,08 miliardi di dollari, nonostante un calo nei canali di distribuzione fisici. Il settore ha un andamento altalenante: la distribuzione digitale è in crescita, il settore mobile tiene bene il passo e il free-to-play sta attirando milioni di nuovi utenti. La crescita del social gaming è rallentata e il volume di titoli distribuiti fisicamente sta diminuendo, il che è normale a questo punto del ciclo di vita di una generazione di console".
Crescita del social gaming rallentata? È un po' come dire che l'uragano Sandy sia stato una piccola tempesta. Quando il numero di utenti del social gaming precipita da oltre 100 a 40 milioni in un anno, sarebbe più corretto dire che ci troviamo di fronte a un cataclisma. Non stupisce quindi che EA si dilunghi molto più sui videogiochi per piattaforme mobile che non sul social gaming.
"La posizione conservativa di EA lascia intuire che la società non intravede un grosso potenziale in Wii U "
Prosegue Riccitiello: "Abbiamo diversificato i nostri partner e il nostro modello economico in modo da essere meno vulnerabili e legati a un solo settore". Una buona mossa e un sottile riferimento a società come Zynga e Activision, che dipendono quasi completamente da un solo mercato. Si tratta però di una posizione molto prudente, che fa intuire lo scenario presagito da EA per il prossimo futuro: vendite tradizionali in calo, una generazione di console prossima alla fine e nessun fattore particolarmente positivo a bilanciare le cose. La posizione conservativa di EA implica che la società non intravede un grosso potenziale in Wii U, né un arrivo imminente delle prossime console di Sony e Microsoft o la capacità di queste ultime di dare nuovo impulso al mercato.
In effetti la nuova console di Nintendo non è stata neanche menzionata in questa conferenza, né da EA né dagli analisti intervenuti. Questo significa che nessuno crede che Wii U possa essere un fattore importante per EA nei prossimi sei mesi o più, o almeno non abbastanza da fare una differenza significativa. Ancora una volta, come nel caso della Wii, Nintendo dovrà raggiungere risultati di vendita eccezionali per assicurarsi un supporto consistente da parte di EA. E i 5 milioni e mezzo di console che Nintendo prevede di vendere entro marzo 2013 non sembrano essere un dato eccezionale.
"Il successo di Battlefield 3 Premium colloca Electronic Arts al vertice nei profitti derivanti dal mercato digitale - John Riccitiello"
Riccitiello guarda al futuro, anche se non nella stessa direzione di Nintendo: "Stiamo costruendo dei ponti verso la prossima generazione di videogiochi e le nuove tecnologie. È una strategia vincente per noi: la prova è che, considerando il successo di Battlefield 3 Premium, Electronic Arts è al momento il leader tra le compagnie occidentali del settore nei profitti derivanti dal mercato digitale. Nell'arco degli ultimi 5 anni le nostre entrate legate a questo mercato sono cresciute costantemente, con una media annuale del 40%".
Un passato solido e un futuro radioso, ma il presente? Gettare ponti verso il futuro è una cosa positiva, ma quanto si riveleranno lunghi? Quando arriverà questo futuro? Il valore azionario di EA stagna e gli investitori sono convinti che il domani non sia roseo. Gli stessi investitori che continuano a chiedersi quando arriverà la svolta menzionata da EA e i profitti che essa dovrebbe portare. Dal canto suo, Electronic Arts continua a temporeggiare, facendosi scudo con i profitti della distribuzione digitale.
Riccitiello è sembrato piuttosto passivo nelle sue dichiarazioni riguardanti il mercato: "Sintetizzando, l'industria del videogioco è in un periodo molto instabile di cambiamento e di transizione, in attesa di nuovi catalizzatori che possano di nuovo accelerarne la crescita". Perché non è EA stessa a produrre questi catalizzatori? Ad esempio con un grosso sforzo nel settore dei videogiochi per tablet, una acquisizione di rilievo o una nuova ed eclatante proprietà intellettuale? Mettere sotto contratto 70 sviluppatori indipendenti per vendere i loro giochi su Origin è un passo nella giusta direzione: c'è da sperare che almeno alcuni di essi producano titoli di grande impatto.
"Dei nostri 30 milioni di utenti di Origin, 13 milioni accedono tramite i loro dispositivi portatili - Frank Gibeau"
EA ha effettivamente alcuni successi molto solidi a cui appoggiarsi. La crescita stabile nella distribuzione digitale aiuta ad ammortizzare i danni prodotti dai risultati di vendita deludenti di alcuni titoli. Tra le sorprese in positivo, sia FIFA 13 che Madden 13 hanno fatto riscontrare un trimestre eccezionale. Frank Gibeau ha fornito i numeri precisi: "FIFA 13 è stato il titolo di EA più venduto dell'anno, con oltre 7,4 milioni di copie vendute nel primo mese. Il gioco ha ricevuto un punteggio Metacritic di 90 ed è diventato rapidamente il titolo più venduto in oltre 40 paesi". Madden 13 sembra poter diventare l'episodio più venduto di sempre della serie, e questi risultati sono stati ottenuti nel settimo anno di vita dell'attuale generazione di console.
Ancora Gibeau: "Un altro successo del trimestre fiscale è stato The Simpsons: Tapped Out, un titolo free-to-play per piattaforme mobili lanciato in Agosto e numero 1 nelle vendite per iOS per gran parte delle ultime 4 settimane. Il gioco ha fatto registrare circa 17 milioni di download e sta generando profitti significativi in più di 40 paesi".
Le grosse delusioni in casa EA sono state NBA Live, cancellato in fase di sviluppo, e Medal of Honor: Warfighter. Quest'ultimo ha ottenuto risultati di vendita e recensioni inferiori alle aspettative, ma EA continuerà a promuoverlo nel tentativo di formare una base di utenza significativa. Per quanto riguarda NBA Live, avere nel proprio parco titoli un gioco di qualità sul basket rappresenta uno degli obiettivi di EA, che metterà sicuramente un buon team al lavoro sul progetto. Team che dovrà lavorare con una buona dose di pressione addosso, visto l'imbarazzo creato dalla precedente cancellazione del gioco.
"È ancora possibile, per società come EA o Activision, risollevare le proprie sorti con un titolo originale? "
Inoltre Gibeau è fiducioso che Crysis 3, Dead Space 3, Real Racing 3 e Sim City aumenteranno i profitti per il resto dell'anno fiscale in corso. Si tratta di titoli di grande richiamo, ma è evidente la mancanza di novità tra di essi. È ancora possibile per società come EA o Activision risollevare il proprio valore azionario con un titolo originale, o si tratterebbe di un passo troppo rischioso di questi tempi?
Gli analisti hanno chiesto informazioni sulle politiche che EA adotterà per la prossima generazione di console, ignorando del tutto la Wii U. Come prevedibile non c'è stata alcuna risposta in merito, a parte il già annunciato (e prudente) investimento di 80 milioni di dollari su titoli next-gen dello scorso trimestre. Una domanda su Origin, il sistema di distribuzione digitale di EA, ha fatto affiorare alcuni dati interessanti. Gli utenti registrati su Origin sono 30 milioni, e di questi circa 4,4 milioni hanno effettuato degli acquisti. Sempre Gibeau: "La vendita media su Origin si aggira sui 64 dollari, e questo vuol dire che gli utenti acquistano più di un gioco. Uno dei dati più interessanti è che, dei nostri 30 milioni di utenti, 13 milioni accedono a Origin tramite i loro dispositivi portatili".
Infine, Riccitiello ha sintetizzato così il punto di vista di EA sulla situazione dell'industria: "Crediamo fermamente che i profitti aumenteranno. Pensiamo di aver raggiunto la fine di un'era e di essere giunti a un punto di svolta nel mercato digitale, e pur senza fare passi troppo lunghi abbiamo la ferma intenzione di investire nelle tecnologie della prossima generazione in tutti i modi che possiamo". Una bella dichiarazione, ma sembra che la maggior parte degli investitori resteranno alla finestra in attesa che EA sia in grado di presentare numeri più incoraggianti.
Traduzione a cura di Emiliano Baglioni.