EA Sports F1 2022 Recensione, aspettando gli effetti di Electronic Arts
Il motore di EA gira al minimo.
Mai come quest’anno la passione per la F1 nell’italico stivale sembra essersi risvegliata dopo gli anni deludenti che hanno coinvolto la scuderia che, per eccellenza, ci rappresenta nel campionato mondiale. Stiamo parlando della Ferrari ovviamente (non ce ne voglia Alfa Romeo), il produttore di auto in grado di far sognare tutto il mondo con le proprie vetture, una società in grado di stupire e affascinare sul fronte motoristico e stilistico. Nella massima serie delle competizioni automobilistiche, però, il mondiale piloti e costruttori manca da fin troppi anni, più precisamente dal 2007 quando fu Raikkonen ad alzare il trofeo a bordo di una rossa.
Questo 2022 si è aperto in quel del Bahrein con una doppietta Leclerc – Sainz dai sapori di rivincita in casa Ferrari, facendo ritornare anche i tifosi più scoraggiati a seguire questo campionato adesso rivoluzionato da un regolamento tecnico che ha visto le scuderie creare delle monoposto completamente nuove. Grazie ad esso sono nate delle vetture speciali, esteticamente diverse l’une dall’altra e ingegneristicamente futuristiche, uno spettacolo in movimento che ogni appassionato è in grado di apprezzare nelle tappe di questo campionato.
Ci dispiace dover dire che l’attesa verso questo titolo si è fatta più accesa dal momento che quella meravigliosa doppietta di cui vi abbiamo parlato è rimasta un caso isolato, ed è aumentata dunque la voglia di portare noi stessi la scuderia di Maranello in alto, anche solo videoludicamente parlando.
F1 2022 approda quest’anno su console e PC in una versione più classica, accantonando momentaneamente la campagna cinematografica Breaking Point, e mettendo il giocatore davanti alla sola scelta su che tipo di campionato intraprendere: Pilota o Scuderia (potrete sempre giocare in co-op la campagna tradizionale). Come pilota le opzioni sono se iniziare la vostra scalata al titolo mondiale partendo dalla F2 o buttarvi subito nella mischia nella categoria massima, potendo scegliere fin da subito anche le scuderie più blasonate.
La struttura della campagna a giocatore singolo rimane sostanzialmente la medesima, una tradizione che Codemasters non sembra voglia abbandonare o tentare di innovare ma d’altronde stiamo parlando di un prodotto su licenza. Ogni scuderia, dunque, richiederà di soddisfare determinati requisiti; ad esempio Haas e Williams vorranno occupare stabilmente le posizioni di bassa griglia, Alpine e Alfa Romeo arrivare a punti e Ferrari e RedBull cercheranno di completare gare andando sempre sul podio.
Permane la rivalità col proprio compagno di squadra e gli obiettivi da soddisfare durante le prove libere per raccogliere risorse da investire nei comparti della scuderia, quali aerodinamica, telaio e motore. Quest’ultimi, seppur molto simili a quelli già visti negli anni scorsi, ottengono una grafica più semplice e meno invadente, supportati da sfide più avvincenti ma pur sempre facilmente raggiungibili con poco sforzo.
Le interviste purtroppo non mostrano segni di miglioramento e,oltre ad un doppiaggio in Italiano fuori sincro a cui ormai abbiamo fatto l’abitudine, le domande che ci vengono poste sono sempre casuali e il più delle volte fuori contesto.
Passiamo dunque alle principali differenze rispetto ai capitoli precedenti, ad esempio la Sprint Race già citata nei nostri provati, un’aggiunta più che dovuta ai fan di questo sport per farli immedesimare a 360 gradi nei weekend di gara ufficiali. Un’altra novità inedita è rappresentata dalla modalità Pirelli Hot Lap, dove a bordo di Supercar del calibro della Mercedes GT Black Series (l’attuale Safety Car) e Ferrari Tributo, si può prendere parte a piccoli eventi sfida. Queste prove, a nostro avviso, appaiono un contenuto non troppo elaborato, in grado di annoiare rapidamente data la scarsa varietà di sfide rappresentate da giro veloce, derapata e sfida a checkpoint.
Le vetture stradali in nostro possesso inoltre potranno essere esposte anche all’interno di F1 Life, il nuovo Hub social introdotto da Electronic Arts, una sorta di sala d’attesa sia per le gare online che all’avvio del gioco prima di selezionare il campionato a singolo giocatore. Per acquistare queste splendide auto è necessario raggiungere alcuni obiettivi come tempo giocato, miglia percorse in F1 o F2 e così via. Una volta soddisfatti questi requisiti il giocatore riceve un Token da spendere per poter mettere in mostra le auto all’interno della propria villa virtuale, anch’essa personalizzabile negli arredi.
Gli elementi estetici atti a modificare la composizione della villa o gli abiti del nostro alter ego sono disponibili anche all’interno del Pass Podio, disabilitato in fase di recensione, sulle cui ricompense purtroppo non possiamo esprimerci ma che speriamo siano nettamente migliorate rispetto al passato. F1 Life richiama in tutto e per tutto lo stile Electronic Arts, con un menu semplice ma strabordante di riferimenti allo shop a pagamento per oggetti e valuta di gioco, il tutto scandito da musica a tutto volume.
Se le aggiunte secondarie non ci hanno convinto completamente, purtroppo mettere le ruote sulla pista non ha migliorato la nostra percezione maturata nei test precedenti a questa recensione. Nonostante Codemasters abbia messo in risalto l’implementazione dell’Adaptive IA sin dalle prime presentazioni, in pista, il comportamento degli altri piloti e la difficoltà generale rimane tarata verso il basso. La nuova intelligenza artificiale prometteva un adattamento in tempo reale delle prestazioni degli avversari in base alla nostra velocità, un’ottima premessa che purtroppo non trova un riscontro concreto pad alla mano.
Anche impostando la difficoltà al massimo, soprattutto per chi mastica questa saga da qualche anno, il giocatore non si troverà mai in seria difficoltà, né il titolo riesce a richiedere una concentrazione maggiore per migliorare i propri tempi e lo stile di guida. Purtroppo, i danni, la fisica e la guidabilità delle monoposto sono sempre più lontani da una parvenza della realtà.
Quel che invece appare diverso è una maggiore conta di errori da parte dell’intelligenza artificiale, usata come espediente per mostrare le nuove opzioni Broadcast e Immersività. La prima offre tagli cinematografici in fase di giro di formazione, pit stop e Safety Car, mentre la seconda lascia tutto nelle nostre mani durante questi spezzoni di gara. Ritrovandosi a configurare le opzioni prima di una tappa del campionato, è possibile scegliere se gustarsi questi momenti togliendo le mani dal controller (o dal volante) oppure rimanere concentrati simulando in tutto e per tutto l'essere dei piloti professionisti.
L’effetto cinematografico è piacevole e ben realizzato, il che ci lascia riprendere fiato durante le gare e offre delle belle inquadrature sulle vetture e sui circuiti nonostante una resa grafica non strabiliante dovuta al motore di gioco con fin troppi anni sulle spalle. Nel campo dell’immersività, invece, c’è ancora un po’ di lavoro da fare, dato che non risulta troppo difficile sapersi posizionare correttamente sulla griglia di partenza e che la buona riuscita di un pit stop è decretata da un evento a tempo nel quale dobbiamo premere semplicemente un tasto in una finestra di tempo non troppo ristretta.
Una volta a bordo delle monoposto però possiamo finalmente liberarci da una preoccupazione che da appassionati ci ha tenuto con il fiato sospeso: in F1 2022 le macchine presenti sono tutte fedelmente trasposte, tutte tranne la Mercedes. La ragione che vi è dietro ci è oscura e speriamo che con le futuro patch l’auto di Lewis Hamilton e George Russel non rimanga una copia esatta della RedBull capitanata da Christian Horner. Un primo update avverrà il 28 giugno, in concomitanza con l’accesso anticipato per coloro che hanno acquistato la Champions Edition di EA Sport F1 2022.
Dopo aver combattuto su pista nel campionato ufficiale, e sentito il bisogno di una pausa dalla lotta per il mondiale, abbiamo potuto rilassarci con le ulteriori modalità presenti nel gioco come il classico Grand Prix (weekend di gara completamente personalizzabile) e le Prova a Tempo. Niente di nuovo anche su questo fronte ma è ammirabile vedere la struttura che ha reso celebre questa saga rimanere intatta con tutti questi contenuti, sebbene estremamente secondari.
Infine non possiamo esprimerci adeguatamente sul comparto multigiocatore che prevede le opzioni schermo condiviso, amichevole, classificata ed evento settimanale. Trattandosi di gare esclusivamente online, le lobby presenti prima del lancio sono carenti ed il tempo impiegato, tra collegamenti ai server e le poche manciate di minuti in pista, non ci ha permesso di maturare un'opinione completa su questo aspetto. Da quanto visto, comunque, non sembra esserci alcuna novità di rilievo e, per vedere qualcosa di più gustoso, dovremo aspettare l’avvio da parte di Electronic Arts di eventi dedicati e veri e propri tornei mondiali.
L’ultimo frangente, e forse l’unico vero stravolgimento di cui vi parleremo, è l’arrivo del supporto alla VR. Purtroppo nel nostro caso la versione testata è quella Xbox Series X, con cui abbiamo saggiato le differenze tra modalità prestazioni e qualità, spingendo la prima anche a 120 fps e abbassando la risoluzione a 1440p. Su PC invece potrete collegare il Quest 2, Valve Index o HTC Vive e vivere in prima persona l’esperienza di guidare una monoposto, con una qualità che varierà a seconda delle prestazioni del vostro PC o visore.
In conclusione F1 rimane una saga attesa da molti appassionati e, al netto di difetti evidenti ed una composizione di modalità fin troppo classica, scendere in pista è sempre divertente ed emozionante. Purtroppo, con il passare degli anni queste emozioni tendono a svanire rapidamente se non vi sono caratteristiche ed eventi a tenerci incollati al volante.
Le novità rappresentate dalla Sprint Race, dalla Broadcast Safety Car e dai quick time event dei pit stop non sono abbastanza per promuovere il titolo a pieni voti, rivelandosi nel primo caso una aggiunta scontata e obbligatoria e negli altri piccoli orpelli che non modificano la percezione del prodotto a tal punto da renderlo migliore rispetto al precedente. A tamponare l’assenza della campagna Breaking Point sono stati introdotti i minieventi a bordo delle Super Car, un’aggiunta un po’ blanda in termini di resa e divertimento che potrebbero stancare facilmente dopo le prime prove a tempo.
Ci siamo espressi varie volte su come produzioni su licenza a cadenza annuale arrivino inevitabilmente, con il passare degli anni, ad un punto di rottura con la community e si presentino prive di creatività e innovazioni. Questo momento è arrivato anche con F1 per Codemasters, che non può più permettersi di svolgere semplicemente il compitino.
F1 2022 è un capitolo pigro, lo specchio di una saga che arriva stanca a questo appuntamento, con scarsi contenuti innovativi e un motore grafico ormai datato. I frutti della nuova gestione da parte di Electronic Arts probabilmente faranno capolino nel 2023, e tale intervento non è mai stato così necessario come lo è adesso.