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EA: tre milioni di MOH per un sequel

Futuro legato alle vendite dell'FPS.

Prima di pensare a un sequel di Medal of Honor, il publisher Electronic Arts vuole assicurarsi che il gioco venga accolto positivamente dai consumatori. Soprattutto vuole assicurarsi che il suo prossimo FPS raggiunga almeno il traguardo dei tre milioni di copie.

In un'intervista concessa al New York Times (ringraziamo VG247), il produttore esecutivo Greg Goodrich ha parlato anche delle differenze tra Modern Warfare e Medal of Honor: cinematografico il primo, autentico il secondo. Obiettivo degli sviluppatori è quello di far sentire il giocatore realmente in Afghanistan e non al cospetto di un blockbuster hollywoodiano.

Se il gioco non venderà almeno tre milioni di copie in tutto il mondo, "non potremo realizzare un sequel", ha ammesso Goodrich. Nell'articolo del New York Times viene rivelato anche un interessante retroscena sul gioco: originariamente, Medal of Honor avrebbe dovuto avere il sottotitolo Anaconda, nome di una reale missione di guerra americana in Afghanistan finita piuttosto male. EA decise di abbandonare quest'idea in quanto "avrebbe lasciato un sapore amaro nella bocca dei nostri fratelli."