Earth Defense Force 5 - recensione
È arrivato in Occidente lo sparatutto che rende ogni giocatore l'eroico salvatore della Terra... ancora una volta.
"Non importa che se ne parli bene o male. L'importante è che se ne parli": è questo il caso di prodotti e franchise facenti parte di ogni media dell'intrattenimento e considerati cult per ciò che rappresentano o hanno rappresentato, a prescindere dai loro pregi e difetti.
È questo il caso d'intoccabili mostri sacri come la saga cinematografica fantasy Highlander, dei The Elder Scrolls di Bethesda Softworks o, nella sua meno conosciuta ma altrettanto fedele nicchia, del brand di Earth Defense Force 5, con relativi prequel e spin-off.
Earth Defense Force 5 antepone la quantità alla qualità in ogni suo elemento: una main quest composta da centinaia di missioni, che salvo sporadicissimi casi sono una la copia dell'altra; centinaia di armi, le cui differenze parametriche si perdono in combattimenti privi di qualunque profondità tattica; centinaia di nemici a schermo, ridotti a masse caotiche dall'IA inesistente, povere di poligoni, con texture stretchate e importate direttamente da prodotti mediocri della settima generazione videoludica.
E ancora, mappe sconfinate ma completamente vuote, prive d'interattività fisica e con il rischio costante di compenetrazione in ogni sporgenza; diverse classi di guerrieri selezionabili, ciascuna con equipaggiamenti unici ma potenziabili solo tramite grinding compulsivo e che, nel medio-lungo termine, utilizzeranno quelle due o tre armi realmente potenti e del tutto sbilanciate rispetto al resto dell'arsenale.
Earth Defense Force 5 prevede la succitata campagna offline, una cooperativa online per quattro giocatori e persino una modalità splitscreen per due alleati in multiplayer locale: si tratta di un gioco con un potenziale d'intrattenimento di decine e decine di ore, senza che però vi sia un comparto tecnico, artistico e narrativo a supportare una minima voglia di progressione.
Con persino i più irriducibili aficionados della saga musou dei Warriors ormai sul piede di guerra a causa di scelte pigre o infelici da parte di Omega Force e Koei Tecmo, vedere D3 Publisher e Sandlot ripetere lo stesso errore non può non lasciare perplessi: Earth Defense Force 5 è pressocchè indistinguibile rispetto ai predecessori sia per meccaniche che per interfaccia e, escludendo minimi ribilanciamenti delle classi disponibili, non fa nulla per alzare l'asticella della qualità verso l'alto.
La possibilità di offrire un'esperienza nostalgica e migliorata è la ragione dell'esistenza dei titoli "remastered plus" e di ambiziosi remake come l'imminente Resident Evil 2: la missione per la salvezza della terra da parte delle truppe EDF potrebbe intrattenere migliaia di giocatori con scontri frenetici e colorati, una trama ignorantissima e in pieno stile Starship Troopers (o qualsivoglia altro B-movie con invasioni d'alieni ostili dalle fogge improbabili) ma i gravi problemi tecnici presenti in passato e mai risolti non sono più perdonabili in un gioco venduto a prezzo pieno e alla fine dell'ottava generazione.
Tra modelli poligonali più vicini alla geometria piana che a quella solida, texture nostalgiche della potenza grafica d'inizio del ventunesimo secolo, framerate costantemente sotto i 30 fps con tearing e pop-up imbarazzanti, campionamento audio e doppiaggio pessimi, gestione infelice della telecamera, mediocre blending della animazioni (quasi inesistente nel caso di alcuni nemici) ed effetti a schermo inutilmente epilettici, Earth Defense Force 5 prova a rilanciare una serie strutturalmente e concettualmente datata, ma senza provarci o crederci per davvero.
Come quinto titolo di una saga caotica persino nella scelta delle nomenclature dei singoli giochi, Earth Defense Force 5 vorrebbe celebrare un trand ormai passato, che non rientra più nelle grazie del pubblico di massa e di cui persino i nostalgici bramano una ventata d'aria fresca e qualche poligono in più a schermo; pur offrendo una notevole quantità di contenuto, il riciclo della quasi totalità degli asset e l'arretratezza tecnica non giustificano il prezzo pieno e nemmeno una valutazione sufficiente, che - forse - potranno concedere solo una manciata di sparuti e fedelissimi fan di questo franchise d'oltreoceano.