Ecstatica
L'oscuro medioevo ellissoidale di Andrew Spencer.
Una menzione speciale va al terribile Lupo Mannaro, "precursore" di quel Nemesis che per tutta la durata del terzo Resident Evil non fece altro che darci la caccia.
Questo batuffolo peloso dai denti a sciabola si materializza in diverse occasioni dinnanzi agli occhi del giocatore e, se non abbastanza rapido nell'arte del darsela a gambe, finisce irrimediabilmente per metterlo al tappeto privo di sensi: ripresa coscienza, il nostro eroe si troverà in una stanza misteriosa appeso a testa in giù e pronto a ricevere le attenzioni della sanguinaria bestia.
Qualora la fortuna fosse dalla vostra, potrete incontrare il Lupo in varie location del villaggio mentre è intento a "giocherellare" con lo sventurato paesano di turno ma fossimo al vostro posto, faremmo di tutto per non farci notare.
Le armi disponibili sono molteplici (pensavate di sconfiggere il male con una semplice spada?) ma a rendere tutto drammaticamente complesso è un inventario alquanto tirchio, che permette al giocatore di portare con sé al massimo due oggetti (armi incluse): il che, inevitabilmente, si traduce nell'affiancare all'inderogabile arma un oggetto diverso a seconda delle circostanze.
Le limitazioni di tale scelta saltano all'occhio nella fase più adventure: per risolvere un classico enigma "a oggetti" sarà necessario trovare il manufatto, equipaggiarlo e portarlo sino al luogo del puzzle. Vi auguriamo di trovare la soluzione corretta al primo tentativo, visto che in caso contrario sareste costretti ad abbandonare l'item corrente e partire alla ricerca del secondo per poi tornare al luogo dell'arcano.
I puzzle, come anticipato, hanno un'apparizione piuttosto fugace, finendo quasi per diventare un pacato intermezzo tra la pletora di combattimenti. Tali enigmi hanno carattere piuttosto lineare, pur mantenendo una ferrea logicità di base, e consistono principalmente nella creazione di formule e pozioni magiche (la più importante delle quali serve a dar vita al Bastone di Fuoco, l'arma più potente del gioco) o nell'utilizzo di particolari collezionabili (chiavi, amuleti, artefatti) per procedere nelle storia.
Gli amanti delle gite all'aperto avranno comunque di che divertirsi, viste le numerose location offerte dal titolo: tenete però a mente che, ad ogni vostro passo, la possibilità di fare spiacevoli incontri aumenta pericolosamente.
Molto interessante, a tal riguardo, è la gestione dell'HUD: Ecstatica rappresenta uno dei primi titoli privo della nota barra di energia, affidando le informazioni sulla salute del protagonista ai suoi stessi movimenti. Qualora ferito, il nostro eroe zoppicherà vistosamente stringendo al petto le braccia e rallentando pericolosamente il proprio incedere: il tutto, ovviamente, annaffiato da una sana dose di sangue.
Ed eccoci di fronte al principale nodo gordiano di Ecstatica: i suoi contenuti. Gli amanti dello splatter e delle emozioni forti troveranno nel titolo di Spencer parecchio materiale con cui banchettare, vista la considerevole mole di corpi smembrati, teste staccate, cadaveri appesi per il collo e di decorazioni sanguinolente che appaiono nelle varie scene.
Certo, la grafica tondeggiante contribuisce in maniera sensibile a smorzare l'impatto di una tale direzione artistica, ma la presenza cospicua di monaci impiccati o squartati, così come quella di donne ridotte a brandelli con tanto di parti anatomiche in bella vista senza ombra di censura, hanno contribuito a far gravitare intorno all'IP parecchie polemiche, seppur il gioco fosse dichiaratamente rivolto a un pubblico maggiorenne.
"Bene o male, purché se ne parli". Al di là di tutto, il valore di Ecstatica rimane comunque innegabile: complice una grafica innovativa e assolutamente unica, unita a un comparto sonoro ricco e sontuoso per i tempi, il primo capitolo della breve saga medievale si conferma estremamente piacevole e maledettamente impegnativo, forte di atmosfere ispirate ricche di tensione, tinte macabre e sano umorismo horror.
Considerando che le 15 ore di gioco che ci separano dal salvataggio di Ecstatica e del villaggio di Tirich sono il lavoro di un team composto da due sole persone, c'è davvero di che rimanere stupiti.