eFootball PES 2020 - prova
Proviamo la demo in attesa della recensione.
L'articolo seguente è un aggiornamento basato sulla prova fatta presso gli uffici di Halifax attualizzata con i nuovi contenuti offerti dalla demo pubblicata ieri da Konami, contenutisticamente molto simile a quella già provata in più occasioni.
A distanza di pochi giorni dalla recensione, siamo tornati sui campi di eFootball PES 2020. L'obiettivo? Verificare con più calma le qualità del gioco, così da arrivare più allenati all'appuntamento finale con il gioco.
La demo pubblicata ieri su PS4, Xbox One e PC mette a disposizione una manciata di nuove squadre, oltre che la possibilità di sfidare la CPU offline o un avversario casuale online. Ovviamente non poteva mancare tra la rosa di formazioni disponibili la Juventus, nuovo partner ufficiale di PES 2020, ma anche il Bayer Monaco e il Manchester United. Completano il roster di formazioni il Barcellona, l'Arsenal, il Boca Junior, il Colo-Colo, il Corinthians, il Flamengo, il Palmeiras, il River Plate, il Sao Paolo e il Vasco da Gama. Le rose sono parzialmente aggiornate (Ramsey è alla Juve, ma mancano De Rossi al River o Rabiot tra i campioni d'Italia, per esempio).
Mancano del tutto la possibilità di iniziare una stagione o la Master League, ma quel poco che abbiamo visto, però, ci ha nuovamente soddisfatto. Non stiamo sicuramente parlando di una rivoluzione, ma eFootball PES 2020 sembra una buona evoluzione rispetto a quanto visto lo scorso anno.
Partiamo dal ritmo.
Konami sembra essere riuscita a distillare nuovamente l'essenza del calcio giocato. Le partite sono lente e guadagnare qualche metro di campo richiederà un guizzo particolare, non importa che sia un passaggio ben calibrato o un dribbling riuscito. Non siamo ai livelli di PES "simulazione di Lega Pro in inverno" 5, ma abbiamo apprezzato la battaglia che è necessario vincere a centrocampo per poter avere il controllo della sfera. Con qualche collega particolarmente aggressivo abbiamo fatto letteralmente a sportellate, alcune consentite, altre sanzionate dal direttore di gara.
Il risultato è stato una vera e propria lotta, tanto impegnativa per riuscire a strappare il controllo del pallone, quanto soddisfacente. In questo modo si vedeva anche il diverso modo di approcciare la partita: c'era chi cercava azioni corali e chi, invece, la buttava sul testosterone e azzannava ogni pallone. In questo ultimo caso era piuttosto evidente come il metro di giudizio della terna arbitrale andrebbe rifinito, per via di alcune decisioni non proprio condivisibili. Questo dipende sempre da un gioco che, nonostante il grande numero di nuove animazioni introdotte, non riesce ancora a coprire tutta la casistica di una partita di calcio.
Nonostante questo è innegabile come Konami abbia lavorato per rendere il più ampia possibile la casistica di movimenti previsti. Per ogni rinvio goffo o movimento poco fluido ci sono un paio di spettacolari stop aggiuntivi e finte di corpo in grado di dare maggiore varietà alla partita. Alcuni calciatori come Dybala o Messi, oltretutto, potranno contare sul loro set di finte e abilità, così da essere identici al materiale originale. Partire palla al piede con Ronaldo, bruciare sul posto un paio di avversari, resistere alla loro carica e scaricare un potente destro da fuori area dà nel gioco la stessa sensazione di potenza che si ha osservando le ripartenze di CR7.
Questo anche grazie ad alcune azioni "classiche" scolpite nel DNA di alcuni giocatori che spingeranno i compagni ad eseguire particolari movimenti quando questi campioni sono in possesso della sfera. A prescindere dallo schema impostato. Messi, una volta che ha la palla tra i piedi, solitamente taglia verso il centro dell'area per provare la conclusione o servire un assist. Per questo motivo in eFootball PES 2020 la punta incrocerà il suo movimento spostandosi verso il lato dell'area, così da creare lo spazio per la percussione centrale e creare le condizioni ideali per sfruttare le potenzialità della Pulce.
Partire palla al piede sembra più semplice che in passato. Alcuni dribbling, infatti, sono stati messi sulla leva analogica destra e basteranno pochi colpi sia per stoppare la palla in modo creativo sia per eseguire qualche finta di corpo. Questi dribbling saranno piuttosto difficili da fermare per il primo difensore ma, se non eseguiti con un tempismo e una direzione perfetti, potrebbero rallentare la corsa in maniera sufficiente da consentire ad un raddoppio di intervenire e portare via la palla.
E così anche quando il pallone sembra essere incollato ai piedi dell'attaccante, la difesa lavora bene coprendo gli spazi, intervenendo sui palloni vaganti o chiudendo le linee di passaggio. In questo modo entrambe le fasi sembrano piuttosto riuscite e danno la possibilità di modificare l'approccio, essendo entrambe le variabili (palla al piede o passaggio) ugualmente valide.
Ancora non siamo completamente soddisfatti dalla fluidità generale dell'azione, abbiamo ancora l'impressione che il motore fisico impieghi una frazione di secondo per passare da una situazione alla successiva, o i contatti non sono sempre precisi e si nota ancora qualche compenetrazione di troppo, ma si tratta di pochi episodi all'interno di una partita. E non tutti potrebbero notarli.
Online le cose sembrano funzionare piuttosto bene. Il codice di gioco sembra stabile e non abbiamo mai avuto grossi problemi di connessione. Ancora non capiamo perché Konami ci costringa ad attendere 80 secondi prima di far partire la partita (FIFA fa modificare la formazione prima del matchmaking) ma una volta partito il match tutto sembra scorrere liscio. Speriamo quindi nel debutto di qualche modalità in grado di sfruttare pienamente questa infrastruttura. Sfortunatamente non c'è stata una revisione dei menù di gioco che appaiono ancora un po' vecchi e non particolarmente eleganti.
Ottimo per il resto il comparto grafico. Quelli mostrati sono alcuni dei team che hanno ricevuto il trattamento "premium" da parte di Konami e si vede. I volti sono perfetti, così come la riproduzione dei tatuaggi o delle acconciature. Anche le animazioni sono molto buone e consentono di riconoscere al volo un CR7 o un Pjanic rispetto agli avversari. Anche l'atmosfera generale degli stadi è stata migliorata e gli spalti sembrano più vivi. Ancora vanno migliorate alcune animazioni "collante" tra due diverse azioni e altre che dovrebbero rappresentare alcuni movimenti atipici come il portiere colto fuori dai pali. In questi frangenti si notano ancora diversi margini di miglioramento di un prodotto che comunque sul campo sembra convincere.
Il pacchetto delle musiche della demo non sembra memorabile, speriamo invece siano fatti dei progressi per quanto riguarda il commento tecnico. Caressa tornerà, nonostante i rapporti poco cordiali con la Juventus? Buoni, invece, gli effetti sonori.
Nel complesso, quindi, anche questo secondo rendez-vous con eFootball PES 2020 ha evidenziato diversi aspetti positivi. È fuori dal campo, però, che il gioco di Konami deve mostrare un cambio di passo considerevole, con modalità solide e originali.
eFootball PES 2020 arriverà di Xbox One, PS4 e PC il prossimo 10 settembre.