Skip to main content

Elden Ring - anteprima

"Qualcuno estinguerà la tua fiamma".

Dopo un'attesa durata due anni, Elden Ring è stato finalmente mostrato al mondo con un lungo trailer di tre minuti alla fine della kermesse estiva del Summer Game Fest, condotta come da tradizione dall'irriverente Geoff Keighley. Non per niente, il giornalista canadese aveva punzecchiato i fan più accaniti di From Software con qualche dispettoso indizio durante tutta la giornata di ieri, alimentando in questo modo la fiamma dell'hype e anche le nostre più infuocate speranze.

Elden Ring è realtà, non è più finzione, non è una leggenda metropolitana e non è più neanche un meme su cui abbiamo riso e scherzato per quasi due anni. Elden Ring, nel suo trailer, non utilizza troppi fronzoli per mostrarsi in tutto il suo splendore, non tergiversa e non nasconde i suoi punti di forza né quelli di debolezza, su cui già si sta ampiamente discutendo sui social, eccedendo come al solito in polemiche sterili. Si abbandona a citazioni, strizza gli occhi ai ricordi dei fan più accaniti e a quella lore sensazionale presente nella serie Dark Souls, di cui abbiamo tutti un magnifico ricordo (o quasi).

From Software, dopo la breve parentesi con Sekiro: Shadows Die Twice, decide di tornare sui suoi passi proponendo un mondo dark fantasy con delle forti ispirazioni alla mitologia norrena e a quella celtica. Nel trailer è infatti presente l'Albero della Vita, che rappresenta per antonomasia il controllo della natura sul mondo, di cui abbiamo letto anche ne "Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco" di George Martin.

Un albero che può dare la vita, e può toglierla...

In caso non lo sappiate, a occuparsi della storia è proprio lo scrittore statunitense, che Hidetaka Miyazaki ha scelto per scrivere una trama che potesse essere chiara anche a chi non avesse mai approfondito l'intricata lore di Dark Souls.

Di momenti esaltanti nel trailer ce ne sono parecchi: alcuni ricordano le produzioni passate mentre altri ci hanno sorpreso inaspettatamente, dandoci modo di ragionare e dibattere anche durante la nostra live dedicata al Summer Game Fest. Interpretando quanto abbiamo visto, Elden Ring ricorda la serie Dark Souls per gran parte del concept, soprattutto in alcune sue ambientazioni e nel design delle armature. Ma procediamo con ordine.

Elden Ring sarà un'esperienza open world con una fortissima componente ruolistica molto simile alle precedenti produzioni del team nipponico. Di certo potrebbe essere una scelta saggia, soprattutto grazie ai diversi luoghi che abbiamo esaminato con attenzione nel corso dell'evento.

Guarda su YouTube

Uno di essi ci ha ricordato la Valle Boreale presente in Dark Souls III, una delle ambientazioni più pericolose dell'intero gioco. Ma non solo, tante altre hanno risvegliato in noi ricordi che tenevamo ben nascosti e su cui è inevitabile riflettere, se si è inguaribili appassionati. Abbiamo ricollegato delle rovine a Lothric e alla Fortezza di Sen, perdendoci successivamente in alcune contrade presenti in Dark Souls II.

Proseguendo nella visione, abbiamo notato il design di alcuni nemici e di un boss mai visto in un Souls. Immaginiamo che Elden Ring possa proprio sorprendere in questo senso, tirando fuori dal cilindro delle idee originali con dei boss più agguerriti e spietati, pronti a tutto pur di farci perdere come in Dark Souls.

In tal senso, abbiamo notato anche un falò nel bel mezzo di una foresta oscura che risulta una citazione gradita e apprezzabile al passato del brand. Ricorda i bei tempi andati, come l'ululato di un lupo che ci ha riportato alla memoria l'amicizia di Artorias e di Sif, una delle storie più toccanti presenti in Dark Souls.

Chi si cela dietro a quel cappuccio?

L'Elden Ring è dunque l'Anello Ancestrale, il principale obiettivo della ricerca dei Senzaluce, esseri che popolano l'Interregno inseguendo le tracce delle Rune Maggiori, ovvero i frammenti di questo antico manufatto divino. Gli eredi della Regina Marika l'Eterna, entità dominatrice di questa interdimensione celestiale, si sono spartiti il terribile potere che una volta permeava l'artefatto, facendo precipitare il mondo nell'immenso conflitto noto come Disgregazione che ha condannato alla follia il dipinto di terre che fanno da sfondo all'opera.

Il nostro Senzaluce, facilmente riconducibile al classico non-morto prescelto e all'ancora caldo "ashen one" di Dark Souls 3, dovrà attraversare il Mare di Nebbia, un po' come capitato al primo avventuriero che varcò i confini di Boletaria, nel tentativo di raggiungere l'Interregno e completare una ricerca vicina al ciclo arturiano per guadagnarsi lo status di Lord Ancestrale. Insomma, c'è un po' di Dark Souls, un po' di Demon's Souls, molto del Berserk di Kentaro Miura e un pizzico dell'ispirazione occidentale di George Martin.

Una volta esaurita la sinossi possiamo perderci nel fare delle ipotesi, fantasticare su quanto abbiamo visto e su quale sia effettivamente l'entità del potere di From Software nel panorama videoludico mondiale. Ci domandiamo infatti come potrebbe essere implementato il sistema di combattimento, che in Sekiro: Shadows Die Twice risulta uno dei migliori che siano mai stati concepiti.

Ovviamente del sistema di combattimento si è ancora visto poco o nulla, ma è importante parlarne considerato quello che ci aspetta con Elden Ring. Se non fosse abbastanza chiaro, siamo amanti delle sfide più inaccessibili, di quelle che potrebbero fare impazzire chiunque. Dunque è logico riflettere sul livello di sfida che potrebbe essere implementato all'interno del titolo, considerati i brevi spezzoni di combattimenti spettacolari mostrati nel corso del reveal.

Inoltre combatteremo su una cavalcatura, eliminando i nemici in maniera diversa e cambiando l'approccio in base alle situazioni. Ragionando sul sistema di combattimento, in sintesi, la sensazione è che possa essere un mix di tutte le principali meccaniche tratte dai giochi più importanti di From Software.

Un salto nel vuoto. Sembra pericoloso.

Interessante, poi, come Form Software abbia parlato di "creature sfaccettate e mosse da interessi personali che posso intervenire per aiutare o ostacolare il giocatore", suggerendo il ritorno della proverbiale scala di grigio nella caratterizzazione delle entità NPC, ma anche di un mondo che si sviluppa senza soluzione di continuità fra "vaste lande verdeggianti e anguste segrete sotterranee", che sembra un chiaro riferimento all'ibridazione tra natura from-like e open-world, una mescola a base di strette mappe interconnesse e zone di più ampio respiro.

Meritano una menzione anche il ritorno della creazione e della personalizzazione del personaggio, feature che erano state brevemente accantonate in funzione della narrativa nel corso dell'intermezzo rappresentato da Sekiro, e che promettono tonnellate di armi, armature e incantesimi per esprimere al massimo il proprio stile di gioco. A proposito di piacevoli ricordi, Bandai Namco ha confermato la possibilità di partecipare a un comparto multiplayer dedicato a un massimo di 4 giocatori.

Per quanto riguarda le novità più succose, abbiamo infine scoperto che Elden Ring introdurrà un sistema legato allo scorrere delle giornate e al cambiamento delle condizioni atmosferiche, fattori che suggeriscono una speciale importanza per il cambiamento climatico e, perché no, anche un ciclo giorno notte che potrebbe ripercuotersi sul gameplay. Insomma, fra tante novità e qualche gradito ritorno, la prossima opera di From Software dovrebbe essere quella che garantisce la massima libertà di approccio, tanto in esplorazione quanto in combattimento.

Per finire, si è discusso molto anche sul lato grafico, un versante delicato su cui From Software non ha mai puntato veramente perché ha preferito concentrarsi su altro, quasi apparendo disinteressata. Che sia forse giunto il momento di proporre un motore di gioco differente, sfruttando al massimo le potenzialità future per altre produzioni della stessa importanza?

Le domande che possiamo porci sono tante, davvero tante. Una che però ci assilla, alla luce della conclusione dell'analisi del trailer, è sulla storia. Quanto sarà chiara rispetto alla fumosa lore di Dark Souls? Quale sarà il focus principale? Ci saranno NPC e personaggi secondari? E come funzioneranno, considerata la natura open world? Il trailer ci ha mostrato delle parti d'ambientazione, alcuni frammenti di storia e poche nozioni su quest'ultima.

Inoltre è assolutamente chiaro quanto From Software sia grata al passato per i suoi successi, tanto da aver lasciato sparsi degli indizi nel trailer di Elden Ring che forse, in un modo o nell'altro, non si discostano poi tanto dai mondi che abbiamo esplorato con la serie Dark Souls dal 2011 al 2016. Forse è quello stesso mondo, forse è uno nuovo. Ma quello che avrà inizio il 21 gennaio 2022 sarà solamente l'incipit di un nuovo indimenticabile viaggio.