Skip to main content

Elite:Dangerous, cronache dallo spazio - prova

Scrivete il vostro destino nelle stelle.

Colonia - Sarà perché non ci andiamo molto spesso, ma lo spazio rende tutto migliore. D'altronde che fascino c'è nel fare il camionista? Nel passare ore in solitaria, chiuso in una cabina di guida, a guardare la strada che scorre? Tanto vale guardare la vernice che asciuga no?

Eppure quando la tua strada è una galassia di oltre 400 miliardi di sistemi, la tua cabina è quella di un cargo spaziale che ti sei comprato coi sudati risparmi e la radio suona Space Oddity le cose cambiano, e fare il padroncino spaziale non è poi così male.

Anche se probabilmente il mio nipote di ventesima generazione lo troverà comunque noioso. D'altronde questa è l'assurda bellezza dei simulatori spaziali, di cui Elite è stato capostipite: dacci una fetta di Via Lattea e ci arriveremo sognando Han Solo, ma finiremo a fare la FedEx e saremo comunque felici.

Sarà per questo che dopo una lunga astinenza, interrotta solo da EVE Online, il genere in questi mesi sembra tornato prepotentemente nei desideri dei giocatori, con la sua promessa di far creare a tutti il proprio destino, sia esso quello di un contrabbandiere, un commerciante, un pirata spaziale o un cacciatore di taglie. Tutto ciò che vi serve al momento è avere il tempo necessario per affrontare l'impatto iniziale.

Tre Viper in formazione, una squadriglia temibile.

Sì perché i primi minuti in compagnia di Elite: Dangerous, di cui abbiamo provato la beta con dovizia di particolari e che abbiamo rigiocato anche qua alla Gamescom, possono essere spiazzanti e solitari come il ritrovarsi nello spazio profondo, all'interno di un'astronave, senza sapere esattamente cosa fare.

Niente quest, niente incarichi, solo una stazione spaziale che orbita placida di fronte a voi. Ed è qua che viene fuori l'approccio "old style" di Elite: Dangerous, che invece di prendervi per mano decide che le cose dovete impararle da soli, quindi da soli dovrete capire come programmare l'iperguida tra i vari pianeti, da soli dovrete capire come si attracca a una base, da soli dovrete iniziare a raggranellare un po' di fondi commerciando poco alla volta, per passare dall'astronave base a quelle più potenti.

Se siete fortunati potete chiedere consiglio a qualcuno che c'è già passato, se invece siete furbi prima vi sarete letti uno dei tanti tutorial che potete trovare sui forum ufficiali o in giro per la rete. La cosa può sembrare strana, ma al momento è così. Quindi se siete ansiosi di provare la beta di Elite: Dangerous, sappiate che vi attende almeno una giornata di "scuola guida" in cui dovrete capire cosa fare e come farlo.

Tuttavia, se la carriera del camionista spaziale sul momento non vi attira, e preferite misurare subito le vostre velleità di Top Gun, gli sviluppatori hanno preparato alcune missioni preconfezionate, esterne al mondo online del gioco, in cui impratichirvi con combattimenti sempre più complessi, che fin da subito vi faranno capire quanto possa essere difficile gestire un dogfight nello spazio.

L'interno delle stazioni finalmente verrà visualizzato così dal motore di gioco e non dalla nostra fantasia.

La nave che avrete a disposizione nei primi scontri sarà infatti un modello base, dotato di una buona velocità, scudi nella media, e un paio di laser frontali. Tramite dei tasti potrete decidere se assegnare maggiore potenza a scudi, armamenti o motore. Nel primo caso si ricaricheranno prima quando i laser nemici li manderanno offline, nel secondo caso andrete più veloce, nel terzo le armi si raffredderanno più velocemente.

Ovviamente potete anche decidere per una gestione bilanciata, ma in certi momenti deviare tutta la potenza sugli scudi o alla propulsione rappresenta la differenza tra una onorevole fuga e diventare il cosplay di una delle tante esplosioni che si vedono nei film di fantascienza.

Ah, e come se non bastasse c'è anche la gestione della temperatura. Ogni astronave ovviamente genera calore, sia dai motori che dalle armi, e questo calore è utilizzato per individuarla. Dunque in determinate zone della galassia, meglio chiudere gli sfoghi dell'aria, così da passare inosservati, soprattutto se il vostro carico consiste di schiavi. Ovviamente chiudere gli sfoghi dell'aria vi esporrà a possibili danni critici se lo farete per tropo tempo, tuttavia potete sempre comprare un modulo di raffreddamento che vi aiuti.

Ogni nave è infatti personalizzabile in vari modi: zona cargo più capiente, più armi, più scudi, più potenza e così via. Arriverete ad amare quel pezzo di latta come se fosse la vostra prima auto da 18enne. E se vi abbattono? Potrete ricomprare un'altra nave o, nel peggiore dei casi, ripartire col modello base, perderete "solo" l'attuale nave e il carico trasportato.

Il dogfight è impegnativo e richiede parecchia pratica per avere speranze.

Tutto si controlla abbastanza agevolmente con mouse e tastiera. Col mouse controllerete beccheggio e rollio dell'astronave, oppure il punto di vista del pilota, fondamentale per guardare e attivare i computer di bordo posizionati a destra e sinistra del seggiolino, ma anche per controllare la posizione dei bersagli, mentre con la tastiera gestirete potenza dei motori, gestione dell'energia, bersagli e altro ancora.

È evidente tuttavia che per godere appieno del gioco serve un sistema di cloche e manetta che vi permetterà di controllare gli spostamenti con la dovuta precisione. Se poi vogliamo esagerare allora diciamo pure che essendo il gioco compatibile con Oculus Rift, provarlo col casco virtuale è una di quelle esperienze da fare almeno una volta nella vita, per sentirsi veramente il pilota spaziale che sognavate di essere da piccoli.

Anche senza realtà virtuale bisogna ammettere che Elite: Dangerous fa del suo meglio per farvi sentire all'interno di una vera astronave. Dalle vibrazioni quando accelerate bruscamente ai suoni, diversi e caratteristici per ogni vascello, passando per la possibilità di guardarsi in giro nell'abitacolo, interagendo con i computer di bordo, l'immedesimazione è fortissima.

Non siete semplicemente una persona seduta a casa propria che guarda le stelle scorrere su uno schermo, voi state guidando un'astronave, diretti verso lo spazio porto più conveniente per scambiare gli oggetti che avete comprato, cercando di stare attenti ai pirati.

Lo spazio infinito non è solo vuoto siderale, ma anche scorci scenografici come questo.

E quando atterrate bene per la prima volta in una stazione spaziale, seguendo ogni procedura... lasciatecelo dire, cazzo che godimento! Ti viene quasi da capire cosa prova chi si esalta per Flight Simulator.

Ma torniamo un attimo a dell'essere pirati, perché diventare fuorilegge è un attimo. Ogni giocatore ha una fedina penale che può macchiarsi di reati più o meno gravi, che vanno dall'averci messo troppo ad attraccare al contrabbandare droghe o schiavi, e ovviamente percorrere quella strada ha i suoi rischi e i suoi vantaggi.

Come ogni galassia che si rispetti, certi comportamenti non sono molto tollerati nella sua parte centrale, dove c'è maggiore controllo, ma al bordo esterno sarà più facile arricchirsi in modo lecito, ma anche venire attaccati.

Tendenzialmente i comportamenti negativi verso gli altri giocatori sono puniti con una taglia che permette a chiunque di attaccarvi senza alcuna penalità. Ovviamente nessuno vi vieta di creare un clan di contrabbandieri che si coprono le spalle a vicenda, così come gli altri saranno liberissimi di creare un corpo di polizia parallelo che vi dia la caccia.

Le potenzialità sono incredibili per l'universo di Elite: Dangerous, visto che ci sono tre fazioni in lotta tra di loro verso le quali potete mantenervi totalmente neutrali, o sposare la loro causa in base all'interesse del momento. Se un pianeta diventa improvvisamente il regno di un dittatore che cerca schiavi e paga bene vi schiererete con la resistenza o con gli schiavisti?

E questa è solo una delle milioni di domande che il gioco vi porrà, un gioco che probabilmente cambierà molto prima dell'uscita finale. Si parla già di visitare i pianeti e passeggiate spaziali, cose che potrebbero rappresentare per molti la realizzazione di un sogno finora immaginato solo con film e serie TV. Peccato che non ci sia la rotta di Kessel...