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Encased - prova

Un nuovo RPG a turni con un occhio a Fallout e al passato.

Nel 1971 una misteriosa cupola appare nel deserto. Le potenze mondiali, fino a quel momento impegnate in un circolo vizioso di spionaggio e controspionaggio sull'asse russo-americano, e con una guerra che sembra essere senza fine in Vietnam, decidono di mettere da parte le proprie divergenze per creare un'organizzazione, Cronus, volta a decodificare i misteri di questa cupola.

Il miraggio scientifico di scoperte rivoluzionarie però arriva a caro prezzo. Chiunque infatti metta piede all'interno di questo misterioso artefatto sembra non tornare indietro, e le mutazioni che sta generando nell'ambiente circostante, e la mancanza di stabilità delle anomalie scoperte, rallentano il progresso tecnologico, portando senza dubbio problemi e incertezza sulla validità e bontà di questa scoperta.

Come nuovo impiegato di questa corporazione scientifica, starà a noi cercare di spiegare quanto succede all'interno della cupola, in un viaggio questo che sembra essere di sola andata, e per il quale verremo lasciati da soli a sopravvivere in un ambiente che sicuramente non è più naturale.

Lanciato Encased, la prima cosa con cui ci dovremo cimentare è la creazione del personaggio, con la possibilità di usarne uno predefinito, oppure come sempre crearne uno da zero.

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La prima schermata ci presenta le classiche opzioni estetiche, inclusa anche la scelta per la nostra età, che forse avrà ripercussioni in qualche modo all'interno del gioco. In aggiunta possiamo scegliere uno dei cinque dipartimenti in cui è suddivisa l'organizzazione Cronus, identificati dai colori Blu, Argento, Nero, Arancione e Bianco, che si occupano di compiti diversi, quali ricerca, medicina e sicurezza. Ognuno di questi dipartimenti inoltre fornisce dei bonus passivi non solo alle nostre 8 caratteristiche di base, ma anche ad alcune delle nostre skill secondarie.

Pe la nostra prova abbiamo scelto il dipartimento Nero, specializzato nell'uso di armi pesanti ed in generale composto da soldati mercenari a contratto assunti per proteggere gli scienziati da potenziali minacce, laddove ce ne fossero. Una volta assegnati i vari punti, e dopo aver scelto alcune skill secondarie da potenziare, siamo pronti a lanciare il gioco.

Chiusi in un ascensore con altri membri del team, cominciamo a familiarizzare con l'interfaccia di gioco. Ognuna delle nostre azioni, anche il semplice parlare con un NPC costa punti azione, che sebbene siano importanti in combattimento per determinarne l'esito, risulta alquanto bizzarro avere questo indicatore fuori dal combattimento, dove tecnicamente non ci sono turni e i punti azione sono comunque infiniti.

La schermata di creazione del Personaggio. Qui possiamo sceglierne uno predefinito o crearne uno nuovo, scegliendo tra svariate opzioni.

La prima area, una specie di sala d'attesa / smistamento, funge da tutorial per le varie opzioni a nostra disposizione, e ci insegna come scassinare, combattere ed effettuare azioni come disattivare trappole o scannerizzare oggetti al fine di ottenere informazioni aggiuntive e punti esperienza.

Ci sono davvero tanti NPC in questa prima zona, e sebbene storia e dialoghi siano la base di giochi come questo, possono diventare a tratti estenuanti. Tutto è puramente testuale, nessun doppiaggio, il che rende il gioco davvero "silenzioso", forse anche troppo, e spesso la sindrome da "skip" prende il sopravvento.

In questa sezione, inoltre, che ha anche visto la morte del mio personaggio in seguito ad un dialogo (morire nel tutorial è un'onta che non potrà mai essere lavata), abbiamo anche notato l'assenza di un'opzione alquanto fondamentale a nostro avviso: un indicatore a schermo del progresso della nostra quest corrente. La presenza di un diario per le missioni è cosa gradita e risulta essere sufficientemente completo per la quest principale ma carente per quelle secondarie, lasciando forse un po' troppa libertà di interpretazione al giocatore.

La dura vita del ricercatore: analizzare e scannerizzare cercando di non morire per la troppa curiosità.

Finito il tutorial, finalmente viaggiamo verso la prima locazione, effettuando una sosta in un'area di servizio. Ed è qui purtroppo che la mia esperienza ha subito un colpo inaspettato. Dopo esserci infiltrati in una cantina protetta da una serratura da scassinare ci siamo trovati in un corridoio con pozze radioattive, capaci di avvelenarci con danno periodico, barili che possono essere fatti esplodere ed un nemico, un mutante sfigurato impegnato in una ronda.

Da buoni giocatori di Divinity 2, il pensiero di far saltare per aria un barile vicino alla sentinella è sembrato essere il piano migliore. Ma ciò è stato più complicato del previsto: alla quarta raffica di 3 colpi finalmente il barile è esploso, ma con un danno minimo per la creatura che, imbizzarrita, ci ha caricato a testa bassa. In uno scambio di colpi da comiche, la creatura ha avuto la peggio lasciandoci moribondi; prontamente abbiamo aperto il nostro inventario per usare uno dei medikit trovati in precedenza, ma il nostro personaggio si è accasciato a terra, ucciso dalle radiazioni del corpo dell'avversario.

È un combattimento che abbiamo provato almeno una decina di volte, sempre con gli stessi esiti, se non anche peggio. Ci è parso che i punteggi assegnati alle armi pesanti fossero del tutto irrilevanti, con l'incapacità del nostro personaggio di colpire un barile a pochi metri di distanza, e gli unici colpi a segno erano quelli in stretto corpo a corpo, cosa che ha reso l'esperienza col primo combattimento frustrante come i MISS di XCOM al 100% di mira, e che ci ha fatto dubitare dell'esperienza di combattimento del dipartimento Nero.

L'inventario è assai capiente e permette di accumulare un gran numero di oggetti che possono essere venduti o usati per il crafting.

Nonostante questi difetti, Encased è comunque un gioco che ha potenziale. Graficamente piacevole e con un'interfaccia ben studiata e non difficile da padroneggiare, il gioco si colloca in una nicchia che al momento sembra essere stata messa in secondo piano da altre produzioni, riportando alla luce un tipo di RPG che gli amanti dei primi Fallout forse attendevano avidamente. Vedremo se a settembre, questa attesa verrà premiata.

Avatar di Alberto Naso
Alberto Naso: Appassionato di videogiochi fin dall'infanzia, non sembra voler smettere da adulto. Streaming, articoli e la gestione di un negozio di giochi riempiono le sue giornate, col desiderio di giocare sempre un'altra partita. Potreste incontrarlo molto probabilmente nelle vaste terre di Azeroth.
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