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Ender Lilies: Quietus of the Knights - recensione

Una magia inaspettata.

L'estate è appena iniziata ma il caldo è già insopportabile. C'è bisogno di the freddo a litri, aria condizionata e un videogioco capace di coinvolgere senza essere "pesante". Di solito questo tipo di titoli si trovano nel florido mercato Indie, che anche stavolta in effetti ha partorito una piccola gemma che vi consigliamo di prendere in considerazione ancora prima di iniziare a parlarne.

Questo gioiellino si chiama Ender Lilies: Quietus of the Knights, ma d'ora in poi lo chiameremo solo Ender Lilies. Fa parte della macro-categoria nota a tutti come Metroidvania, con una scivolata verso i Souls-like, ma riesce a scavarsi una nicchia tutta particolare grazie ad una direzione artistica a dir poco sublime e ad alcune idee di gameplay interessanti (anche se non originalissime) e perfettamente integrate nei meccanismi tipici dei generi di appartenenza.

Riposare su una delle panchine permette di salvare, viaggiare e gestire i poteri abbinandoli a due set predefiniti, alternabili con un semplice tasto.

Ne è protagonista una gracile fanciulla quasi totalmente priva di memoria, che dopo essersi risvegliata su un mistico altare è costretta a muoversi in un mondo oscuro, il Regno di Finis. Qui gli abitanti un tempo sereni sono stati trasformati dall'inesorabile Necropioggia in Impuri, bestie selvagge assetate di sangue. Lily non avrebbe avuto speranze di sopravvivenza se non fosse per il suo particolare potere che le permette di purificare le anime corrotte facendole schierare dalla sua parte. I suoi primi passi sono guardati a vista e protetti da un misterioso spirito guerriero votato alla sua protezione. Grazie ad esso imparerete i primi rudimenti del combattimento, ma sarà solo con lo sviluppo della trama che Ender Lilies svelerà il suo potenziale.

Muovendovi attraverso scenari sospesi tra sogno e incubo, incontrerete altre anime dannate e grazie al potere di Lily potrete combatterle liberandole dalla loro condanna eterna. Questo risveglierà il loro potere nascosto, che si aggiungerà a quelli già a vostra disposizione. Abbiamo visto una cosa simile anche in qualche vecchio Castlevania e la formula funziona alla perfezione anche in questo caso. La progressione dell'avventura ha un ritmo praticamente perfetto e come da tradizione invoglia ad abusare del backtraking per svelare tutti i percorsi secondari e i relativi segreti nascosti.

I cimeli che troverete in giro fungono da potenziamenti per danni inflitti, resistenza, velocità e via dicendo.

Giocando a Ender Lilies è impossibile non pensare a Hollow Knight, da cui il gioco prende più di qualche bit d'ispirazione. Storia e atmosfera di fondo sono simili e anche i sensi d'incertezza e meraviglia che si alternano durante l'avventura riempono il cuore allo stesso modo. Anche la cattiveria è più o meno la stessa, sì perché Ender Lilies ha anche un anima difficile che non concede più di mezza distrazione. La frustrazione tuttavia è lontana anni luce grazie soprattutto al meraviglioso combat system che invoglia il giocatore a sperimentare varie soluzioni in base alla situazione o all'avversario che si trova di fronte.

Se le due ore iniziali servono soprattutto a prendere confidenza con i primi poteri di Lily, che tuttavia non smettono di ampliarsi per tutta la durata del gioco, ciò che accade successivamente è praticamente un manuale del game design. È possibile uccidere tutti i nemici, farli respawnare e ucciderli nuovamente o in alternativa saltarne la maggior parte per dirigersi velocemente verso la meta successiva. Farlo tuttavia è sconsigliato in quanto prima o poi vi troverete di fronte al classico "muro" che diventerà praticamente invalicabile senza la douta preparazione. Tale preparazione consiste nella "masterizzazione" delle tecniche difensive, che in certi casi diventano fondamentali, ma anche nell'accumulo e nella gestione dei poteri e accessori droppati o nascosti.

Non vi fate ingannare dai primi boss che incontrerete, sono solo un blando allenamento per ciò che verrà successivamente.

Tali accessori si chiamano Cimeli e sono un elemento importantissimo nella personalizzazione dell'esperienza offerta da Ender Lilies. Ne troverete a decine, fungono da potenziamenti per danni inflitti, resistenza, velocità e via dicendo e in base alla loro natura andranno ad influire sulle caratteristiche fisiche della protagonista o sui suoi strumenti. Sarete voi a decidere se orientarvi più verso l'attacco, la difesa o se rimanere in un giusto equilibrio tra i due, modificandolo "in corso d'opera" con il progredire della storia e delle sfide.

Ciò che colpisce in Ender Lilies oltre al suo gameplay da RPG piacevolmente stratificato è il palcoscenico su cui la storia di Lily si svolge. Un mondo devastato, l'ennesimo narrato in un videogioco eppure diverso da tutti gli altri. Scenari oscuri fanno da teatro ad una storia che si dipanerà sotto i vostri occhi anche attraverso una miriade di documenti da recuperare e (soprattutto) leggere come un appassionante romanzo. La trama vi appiccicherà addosso un velo di tristezza difficile da strappare via... ammesso che abbiate voglia di farlo perché già dopo un paio d'ore scoprirete di stare bene in quel mondo, nonostante le sue asperità pronte a sbattervi in faccia la vostra inadeguatezza nelle successive 25.

Nel momento in cui vi scriviamo Ender Lilies: Quietus of the Knights è disponibile per PC e Nintendo Switch, ma raggiungerà tra pochi giorni anche le console old e new-gen di Sony e Microsoft. A prescindere da quale sia la vostra piattaforma preferita questo è uno di quei titoli che non dovete farvi sfuggire, per noi è sicuramente una delle migliori sorprese di questi primi sei mesi del 2021.

9 / 10