Endless Ocean 2: Adventures of the Deep
Nel blu, dipinto di blu…
L'avventura poi con il procedere delle vostre discese nel blu profondo assumerà sempre più vigore: via via che guadagnerete denaro sonante grazie ad alcuni lavori complementari, come ad esempio la catalogazione di un certo tipo di fauna o la ricerca di alcuni item, avrete infatti modo di allargare anche il vostro equipaggio, acquisendo alcuni personaggi forse non indimenticabili, ma che si riveleranno comunque una ben accetta compagnia all’interno di un contesto tendenzialmente creato per solitari. Se poi sarete particolarmente bisognosi di un partner potrete chiedere ad alcuni di questi di accompagnarvi nelle vostre esplorazioni, fino a giungere a cavalcare addirittura un delfino, particolarmente utile per ottenere spostamenti veloci e rapidi.
Dove però il gioco mostra tutto il suo potenziale e dà un vero senso al proprio esistere è nella resa della fauna e della flora degli oceani: pur non brillando per intelligenza artificiale, ogni singolo pesce sarà infatti in grado di incantarvi nei suoi movimenti armoniosi e nella sua integrazione con ambienti capaci di farvi provare il desiderio di toccare lo schermo con il vostro Wiimote, quasi che la vostra casa sia l’oblò di un acquario dai colori vivaci.
A proposito di controlli, vale la pena sottolineare come sia possibile utilizzare anche il Classic, sebbene la sua mappatura non faccia esattamente gridare al miracolo, ma anzi rischi di farvi perdere un po’ di quella serafica pace che il gioco intrinsecamente è capace di darvi.
A onor del vero Adventures of the Deep non sarà solo mera contemplazione, ma nel tentativo di rendere il tutto un po' più vario o perlomeno più vitale, sono stati fatti alcuni sforzi rispetto al primo Endless Ocean.
Sulla scorta dei feedback ricevuti e nel tentativo di dare una scossa energica al gameplay, sono state così introdotte numerose aggiunte e piccole missioni di contorno, tanto che raramente rimarrete con le mani in mano senza alcun obiettivo specifico, probabilmente il difetto maggiormente imputato al capostipite.
Anche la musica ovviamente gioca la sua parte nell'elaborato progetto di fornire un'esperienza sensoriale il più possibile completa, tanto che la Canzone dei Dragoni, una melodia subacquea in grado di incantare gli sfortunati ascoltatori, funge addirittura da pretesto per muovere l'intera storyline principale. Nel complesso la combinazione di midi e canzoni riesce nel deliberato intento di rendere l'ascolto ipnotico, favorendo così l’oblio dei sensi e l'immersione fisica e mentale in un mondo di relax.
Se smaniate infine per poter condividere l'esperienza con la vostra ragazza o semplicemente per vantarvi di quanto sia grosso il vostro acquario (si sa, noi uomini siamo sempre esibizionisti), Nintendo ha pensato bene di abilitare una modalità online durante la quale nuotare fianco a fianco con gli alter ego dei vostri conoscenti, mentre Wii Speak vi permetterà di compiere anche degli scambi vocali e non rimanere muti come pesci.
Sinceramente non so bene se sia corretto definire Endless Ocean 2 un videogioco nel senso completo del termine. È più una rilassante avventura durante la quale è possibile staccare la spina dai problemi quotidiani, per immergersi in mondi che spesso rimangono solo un sospiro nelle sere d'inverno.
Per questo motivo utilizzare i parametri di valutazione di un FPS o anche solo di un'avventura grafica rischia di essere quantomeno fuorviante, con il rischio ulteriore di sminuire il valore di un titolo che si difende bene nel raggiungere gli obiettivi (rilassanti) che si pone.
Vero è che non di sole immersioni vive l'uomo e da qui il voto finale che potrete leggere. Buona nuotata...