Endless Space 2 - recensione
4X e mezzo.
Explore, expand, exploit e exterminate; queste sono le definizioni delle ormai famosissime 4X che danno il nome al genere omonimo. Iniziato con il primo Masters of Orion, questo tipo di giochi è una sorta di grand strategy nello spazio, fusione di meccaniche di espansione e conflitto con quell'attività di 'min maxing' delle risorse ispirata da titoli come Civilization.
Le iterazioni del genere sono ormai moltissime, tutte contraddistinte da innovazioni molto limitate, se non nulle, quasi a testimoniare come i pilastri del genere (le 4X appunto) siano un tabù sacro e immutabile pena l'insuccesso (di pubblico e/o di critica).
Questa ostinazione dei team di sviluppo è bizzarra (e unica, nessun altro genere è così impermeabile alle nuove idee) ma è chiaro che il momento di innovare è ormai arrivato: 24 anni sono passati da Masters of Orion.
A questa conclusione non sembrano essere arrivati i developer di Endless Space 2 che hanno per l'appunto deciso di rimanere fedeli alla consueta formula portando soltanto qualche novità. Abbiamo l'esplorazione dei sistemi solari nella galassia, la gestione della loro produzione, la creazione e la gestione delle flotte militari, la ricerca tecnologica, il commercio e la diplomazia.
Ognuna di queste parti è ben realizzata ed equilibrata. In particolare la gestione della produzione sui sistemi solari sfrutta la consueta coda di produzione legata alle scoperte tecnologiche, sia sul lato delle costruzioni civili, che da quello delle astronavi militari. I pianeti si distinguono per le quantità di risorse che offrono (le cinque ormai classiche: denaro, produzione, cibo, ricerca e popolarità) ma anche per eventuali 'risorse strategiche', beni di lusso ed eventi/locazioni uniche.
I beni di lusso vengono utilizzati per ottenere bonus a livello imperiale, le risorse strategiche sono utilizzate nella costruzione di edifici/astronavi avanzate e le locazioni/eventi unici offrono bonus particolari, spesso legati alle narrative che si incrociano nello sviluppo della partita.
Proprio la narrativa è uno degli aspetti in cui Endless Space 2 si differenzia dai suoi concorrenti cercando di innovare. L'intera esperienza di gioco segue un filo narrativo generale, mentre ogni specifica civiltà delle otto disponibili ne segue uno unico; a questo si aggiungono eventi random che raccontano invece mini-storie.
Tutti questi fili si traducono in schermate con illustrazioni e testi a fianco dei quali troviamo sempre una missione particolare e una ricompensa; insomma una sorta di sistema di quest interno che serve a dare degli obiettivi al giocatore aiutando ogni partita a essere un po' diversa dalla precedente, ed evitando che si instaurino delle routine fisse.
Questo sistema funziona bene, soprattutto nel creare competizioni su vari obiettivi con le altre civiltà: che si tratti di scoprire una locazione particolare o di accumulare un certo quantitativo di risorse si crea un senso aggiuntivo all'intera esperienza, cosa decisamente gradita (e necessaria) in un genere stanco come il 4X. Va anche considerato che le fazioni presenti nel gioco sono tutte estremamente interessanti e peculiari nel loro gameplay; oltre che differenziarsi per bonus e narrativa, alcune di queste si caratterizzano per dinamiche di gameplay uniche, cosa che aggiunge molto alla rigiocabilità di Endless Space 2.
Tornando alla narrativa, purtroppo, come in tutte le scelte di game design, c'è sempre un rovescio della medaglia, che qui è costituito dal fatto che i fili narrativi sono limitati al numero di civiltà, e che quindi, alla seconda partita con la stessa civiltà avrete già visto tutto e la novità svanirà. Innovare portando contenuti è una soluzione a breve termine insomma.
Più interessante è invece il sistema politico, una meccanica originale di Endless Space 2. A seconda delle scelte che si compiono, soprattutto in fase di costruzione di edifici e innovazioni nei sistemi solari, i partiti politici che popolano la nostra civiltà acquisiscono potere; militaristi, ecologisti, pacifisti, industrialisti e sostenitori della ricerca scientifica si danno battaglia per le elezioni che si tengono ogni venti turni. Il partito che va al potere porta in dote una serie di leggi approvabili (e la cancellazione delle leggi in vigore in precedenza); queste leggi portano bonus anche rilevanti e il come questi bonus si adattano ai diversi momenti della partita diventa una meccanica a sé stante.
Avere al potere i pacifisti mentre si entra in guerra può essere un problema, come può esserlo perdere le elezioni come industrialisti nel momento di maggior crescita nei propri sistemi. Si tratta di una meccanica molto affascinante e ben funzionante che dona un livello di strategia in più a tutte le scelte che vi troverete a prendere.
Legata a questa novità ve n'è un'altra costituita dalle diverse specie che vanno a costituire la vostra popolazione. Ve ne sono diverse, e ognuna di esse si porta dietro bonus particolari e, soprattutto, una fazione politica di preferenza. Ciò vuol dire che è necessario considerare anche questo aspetto quando si controllano le schermaglie politiche, soprattutto alla luce del fatto che è possibile trasferire in maniera coatta le popolazioni tra i diversi sistemi.
Tra le risorse da gestire ci sono anche personalità straordinarie che abitano la galassia, ovvero gli eroi. Numericamente molto limitati, per ovvie ragioni, potrete sceglierne la specializzazione (tramite la distribuzione di skill point in puro stile RPG) e assegnarli alla gestione di un sistema solare o al comando di una flotta; in entrambi i casi il loro contributo è determinante e va quindi sempre soppesato accuratamente.
La parte diplomatica è la consueta ripetizione dello standard del genere. Richieste, offerte, valori relativi per fazioni diverse e reputazioni che cambiano a seconda delle azioni intraprese. Rimane la consueta rigidità nelle relazioni e i problemi legati a uno schema che non concede niente alle sfumature diplomatiche. Il 4X deve evolvere anche, e soprattutto, in questo aspetto.
La componente militare è invece molto ben sviluppata. Il design delle astronavi è profondo ma anche intuitivo nella sua implementazione. Le battaglie richiedono al giocatore un input molto limitato (giusto la tattica di base che verrà utilizzata) ma vengono rappresentate con un motore 3D molto efficace e francamente spettacolare; quando i numeri di astronavi che partecipano agli scontri inizia a salire vi troverete di fronte a battaglie dal sapore decisamente epico.
Già che ci siamo parliamo di grafica. Endless Space 2 è il gioco 4X dotato della grafica migliore sul mercato, al momento. Tutto all'interno del gioco risplende di una cura maniacale e di un art directing efficace e professionale (forse a volte un filo generico). Ogni singolo evento, non importa quanto rilevante, viene rappresentato da una schermata con un'illustrazione sempre estremamente colorata ed evocativa, mentre i pianeti ci vengono mostrati con un fly-by direttamente ispirato a tante produzioni hollywodiane ma anche con brevi spezzoni in CG che danno l'idea delle condizioni atmosferiche e naturali locali.
Le schermate dei menù principali seguono lo stesso stile scintillante ed estremamente pulito ed elegante. Insomma Endless Space 2 è una gioia per gli occhi come lo è per le orecchie grazie a una colonna sonora orecchiabile e di grande atmosfera.
Purtroppo la funzionalità dell'interfaccia non è al pari del suo aspetto estetico. La distribuzione dei dati è discutibile con schermate affollate affiancate a grosse finestre con giusto un paio di numeri. La preoccupazione principale sembra essere stata quella di dare al giocatore un numero limitato di interazioni possibili, ma questo limita anche la disponibilità di informazioni e, quindi, la profondità strategica del pensiero del giocatore.
Ad esempio, se è facilmente possibile comprendere quali sono le voci che portano a un certo risultato di bilancio economico, è invece estremamente complesso comprendere da dove arrivino esattamente i numeri che vediamo. E' necessario saltare in diverse schermate e, comunque, conoscere l'intera funzione sottostante (e scoprire così l'intero schema causa-effetto) rimane spesso un mistero a cui è necessario dedicare troppo tempo.
I tiptool affidati ai mouse-over si limitano a poche informazioni ed è evidente la paura di dare troppe informazioni al giocatore. Questa preoccupazione paga per il giocatore alle prime partite, ma è decisamente frustrante per il non-neofita che ha già giocato molti 4X e vuole subito capire il funzionamento delle meccaniche di gioco.
Endless Space 2 ha ancora qualche piccolo bug legato soprattutto all'uso dell'interfaccia (astronavi che si muovono solo dopo reiterati tentativi, schermate che scattano e si sovrappongono), ma il grosso del lavoro di debugging sembra essere terminato. In particolare un terribile problema che causava la perdita dei salvataggi nel late game a causa di un freeze; problema risolto per molti (ma non per tutti, pare) pochi giorni prima della pubblicazione di questa recensione.
In definitiva Endless Space 2 è un ottimo titolo che reitera in maniera efficiente (e graficamente impeccabile) la consueta formula portando qualche importante novità. Molto di più di un'alternativa a Stellaris, Endless Space 2 può tranquillamente condividere il trono con il grand strategy spaziale 4X di casa Paradox.