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Enslaved

Abbiamo giocato il secondo livello e vi diciamo che…

L’inseguimento all’insetto è tutt’altro che agevole ma comunque fattibile già al primo tentativo; una volta catturato e offertolo a Trip per le opportune modifiche, è un gioco da ragazzi caricarsi in spalla l’attraente compagna di ventura e usare il proprio display per evitare le mine e, così, terminare il livello disponibile per l’hands-on.

Il nostro primo contatto con Enslaved si è quindi chiuso in questo modo, lasciandoci nel complesso soddisfatti per quanto provato, sebbene la porzione di gioco messaci a disposizione da Namco Bandai non sia stata sufficientemente vasta da permetterci una prova esaustiva.

Nel complesso il combat system è sembrato valido ma non troppo tecnico: ci si ritrova ad avere ragione degli avversari anche premendo i tasti a casaccio, sebbene vada ricordato che non si possono certo attendere duelli all’ultima combo già al secondo livello di gioco.

Un esempio della seconda sezione che abbiamo affrontato: peccato dovere impartire a Trip un comando ogni volta per farci seguire.

Migliorabile anche la gestione della telecamera, che durante i combattimenti tende ad andare molto vicina all’azione e, quando questa si fa concitata, non sempre riesce a starle perfettamente dietro, col risultato che gli avversari saltuariamente restano parzialmente fuori dalla visuale.

Le gestione della telecamera prevede poi, a seconda delle locazioni, delle inquadrature fisse “alla Resident Evil”, con la possibilità di ridotti movimenti lungo i 4 assi grazie allo stick destro o, nel caso di spazi più ampi, la più totale liberta di inquadratura. Il salto tra questi due modelli non è ovviamente intuibile anticipatamente, per cui in alcuni casi si prova qualche istante di smarrimento quando si tenta di muovere la telecamera dove si vorrebbe ma questa non segue i comandi impartiti, perché la regia dei Ninja Theory ha deciso diversamente.

Monkey appare poi un po’ troppo incline alla corsa al minimo tocco dello stick sinistro, il che vuol dire tempi di arresto allungati. In alcuni casi, quindi, persino salire su una scala a pochi metri di distanza ha richiesto più di un tentativo, perché il protagonista scatta subito a testa bassa finendo col fermarsi un metro in avanti. Al che ci si gira in senso opposto ma Monkey scatta nuovamente nell’altra direzione, ed eccoci allora a lanciare qualche imprecazione per compiere un’azione altrimenti banale.

In casi come questi servirà l'abilità EMP di Trip.

In ultimo, sarà da vedere sulla lunga distanza l’interazione con Trip, che almeno nel livello da noi provato non si muove da dov’è a meno che non le si dica di farlo, anche se nel frattempo ci si è liberati di qualsiasi ostacolo. La speranza è che gli sviluppatori introducano degli automatismi per rendere la sua presenza un piacere e non un peso: dovere impartire un comando, come ci è accaduto, per farle percorrere a occhio una distanza di due metri, non è il massimo della vita.

Tutte queste piccole magagne appena elencate, però, appaiono come dei normali difetti di gioventù frutto di una prova effettuata su un codice ancora acerbo. Il titolo resta comunque interessantissimo per tutte le potenzialità che ha da offrire, e la bravura e l’esperienza dei Ninja Theory, ne siamo sicuri, sapranno risolvere questi contrattempi per tempo, regalandoci un’America rigogliosa, vibrante ma letale, vista attraverso gli occhi di una coppia di protagonisti che ha tutte le credenziali per restare scolpita nella memoria degli appassionati.

Enslaved è previsto per Xbox 360 e PlayStation 3 per il il prossimo ottobre.