Epic Games e lo streaming guidano gli investimenti record del 2018 - articolo
Un'analisi dei finanziamenti tesse un filo rosso che ci racconta l'anno che fu.
Può essere considerato un quadro delle tendenze dell'ultimo anno. Il filo rosso che unisce tutto quanto accaduto nel 2018, sotto forma degli investimenti raccolti nel corso dell'anno. In prima fila Epic Games, che con la forza di Fortnite ha attirato 1,25 miliardi di dollari di investimenti. Si tratta del più grande turno di finanziamenti dello scorso anno e del più grande della storia dell'industria videoludica se si considerano le aziende non pubbliche. Un investimento che ha poi rappresentato la rampa di lancio che Epic ha sfruttato per lanciare il suo negozio digitale per PC, trasformandosi da "semplice" editore a un'azienda più strutturata.
Tra i primi cinque della classifica, ci sono anche Douyu e Huya, che hanno raccolto complessivamente 1,09 miliardi di dollari. Sono due giganti dello streaming in Cina, un segmento che, grazie all'esposizione mediatica che in Cina hanno i videogiochi competitivi, sta crescendo enormemente.
C'è poi Shanda Games (società cinese che produce e sviluppa MMORPG, come Dragon Ball Online) che ha raccolto 474 milioni di dollari. E infine, al quinto posto, Voodoo, realtà francese impegnata nel mondo dei videogiochi mobile che lo scorso maggio ha ricevuto 200 milioni di dollari. In totale, nel 2018 sono stati investiti 5,7 miliardi di dollari nelle società videoludiche. Mai era stata raggiunta una cifra così alta.
D'altronde da quando i videogiochi hanno incontrato lo streaming su piattaforme come YouTube, Twitch (o le varie Douyu e Huya in Cina) hanno ampliato le opportunità finanziarie al di là della semplice vendita di una copia o del modello free-to-play. Cosa sarebbe stato Fortnite o PUBG senza l'esposizione degli streamer? Non lo sapremo mai, ma è certo che abbiano contribuito a tenere questi giochi sulla bocca degli appassionati, creando allo stesso tempo nuovi "lavori": Tyler Ninja Blevins (meglio noto con lo pseudonimo di Ninja), per esempio, è "figlio" di questo sposalizio.
L'indagine di Digi-Capital dà un'ulteriore interessante chiave di lettura: in 4 dei cinque maggiori investimenti c'era sempre lo zampino di Tencent, il colosso cinese proprietario di Supercell (Clash Royale) e Riot Games (League of Legends) e che mira a espandere la propria presenza anche in Occidente. All'appello manca Epic Games, di cui, in ogni caso, Tencent detiene già una quota azionaria. L'impronta del produttore cinese è sempre più estesa con una presenza omogenea nelle società che contano sia in Cina sia nel resto del mondo.
Tornando al quadro degli investimenti nel 2018, la maggior parte sono stati indirizzati al mondo mobile e a quello tecnologico (come lo streaming); in misura minore, poi, a MMO e MOBA, eSports, console e PC e realtà virtuale. Niente di strano: è stimato che il mercato videoludico mobile cresca a un ritmo del 10,3% fino al 2021 raggiungendo 180,1 miliardi di dollari. Lo streaming sta aprendo le porte agli sponsor e a permette agli eventi di raggiungere un pubblico internazionale.
Senz'altro, l'esplosione comemrciale di Fortnite (la cui diffusione ha superato la barriera degli appassionati di videogiochi e ha toccato la cultura popolare) ha "dopato" la crescita degli investimenti videoludici nel 2018, più che raddoppiata rispetto all'anno precedente. Ora bisognerà capire se il 2019 si dimostrerà un ulteriore anno positivo, magari persino in crescita, per gli investimenti di un'industria che lo scorso anno ha generato quasi 135 miliardi di dollari, o se invece verrà usato come momento di consolidamento di alcune importanti tendenze (battle royale e streaming, per esempio) nate e cresciute lo scorso anno.