L'eSport di Hearthstone ha un nuovo nemico? - articolo
Il gioco di carte Blizzard ha subito un calo di utenza nel 2018 ed ora deve vedersela con i suoi rivali, tra cui Magic: The Gathering Arena.
Era l'11 Marzo 2014 quando Hearthstone veniva pubblicato e le molteplici novità, che venivano rilasciate in ogni suo aggiornamento, facevano presagire una sorta d'immortalità per il titolo. Eppure sappiamo benissimo che nessun gioco dura per sempre, anche lo stesso League of Legends nel corso dei suoi otto anni di attività ha dovuto fronteggiare l'arrivo di nuovi giochi e perdite di utenza. Le mode del momento, come l'attuale Fortnite, tendono a distrarci dai giochi che amiamo e talvolta ad abbandonarli. Oppure troviamo un gioco appartenente alla stessa categoria che c'intrattiene di più e, nel 2018, i rivali di Hearthstone sono cresciuti a dismisura. Ma è davvero un periodo di crisi per Hearthstone?
La concorrenza
Da sempre un gioco incentrato sul divertimento più che sulla competizione, Hearthstone ha vissuto tempi in cui i giocatori professionisti criticavano il suo fattore fortuna, detto anche RNG (da Random Number Generator). Questi periodi sono stati letteralmente presi al balzo da aziende concorrenti, che hanno tentato di rilasciare giochi di carte virtuali incentrati sull'eSport.
Ne è un esempio Gwent, il gioco di CD Project Red ispirato a The Witcher, che è stato immediatamente sponsorizzato da giocatori professionisti come Adrian "Lifecoach" Koy. Anche se la bassa dose d'intrattenimento di Gwent non gli ha consentito di sconfiggere il rivale. Anche Artifact, titolo recente di Valve, ha basato tutto sull'essere un gioco eSport, ma fallendo clamorosamente: ha infatti perso quasi tutta la sua utenza già dal secondo giorno dopo il suo rilascio.
Al momento l'unico vero concorrente di Hearthstone è Magic: The Gathering Arena, pubblicato da Wizards of the Coast (al momento in fase Beta). Si tratta semplicemente della versione virtuale del gioco cartaceo a cui moltissimi giocatori si sono appassionati nel corso degli anni. Dunque, se nei suoi primi anni di esistenza Hearthstone non ha praticamente mai dovuto fronteggiare rivali del suo calibro, oggi si trova di fronte alla prima vera sfida.
Magic vs Hearthstone
Un prodotto come Hearthstone, nelle mani di un'azienda come Blizzard, è diventato un gioiello unico nel suo genere, curato in maniera maniacale in ogni dettaglio, ed è sicuramente questo uno dei motivi per cui molti dei giochi citati precedentemente non hanno retto la competizione. Anche solo l'interfaccia grafica è essenziale per valutare un gioco. Hearthstone è semplice ed intuitivo, quindi adatto ad essere trasmesso sia per intrattenimento che come competizione eSport. Lo spettatore deve avere il piacere di guardare la trasmissione e poterla seguire senza troppe complicazioni, ma soprattutto capire cosa sta osservando pur non essendo un esperto.
Non ci stupisce quindi il fatto che Wizards abbia tardato così tanto a rilasciare il suo prodotto, visto che l'obiettivo era sicuramente quello di prendersi una fetta di utenza già molto fidelizzata. Magic però offre un'interfaccia e meccaniche di gioco molto più complicate rispetto ad Hearthstone, anche se l'azienda produttrice si sta impegnando molto per agevolare la fluidità delle azioni su schermo e rendere l'interfaccia intuitiva: cosa che le sta riuscendo piuttosto bene.
Fattore eSport
Gli eSport, avrete già capito, giocano un ruolo essenziale in tutta questa faccenda. Le competizioni devono essere in grado d'intrattenere, ed al momento solo Hearthstone e Magic sono titoli di carte collezionabili virtuali in grado di farlo. E lo fanno molto bene, visto che i numeri più alti tra tutti gli streaming di Hearthstone registrati su Twitch nel 2018 sono stati proprio durante la finalissima del World Championship a Gennaio. A causa dell'arrivo di Magic, che è un gioco più adatto all'eSport, considerando la ridotta importanza del fattore casuale, Hearthstone potrebbe subire un calo di utenza sia in gioco che su Twitch.
Qualche accenno di questo calo si è, invero, già fatto sentire. Come se non bastasse, recentemente Blizzard ha revisionato i piani per il 2019, prevedendo di stanziare più di 4 milioni di dollari di premi per i tornei, anche se la cifra è innocua se confrontata a quella messa in palio da Wizards, che per il suo Magic ha stanziato circa 10 milioni di dollari. Sono cifre, queste, in grado di spostare l'utenza dei giocatori professionisti, che sarebbero più propensi a concentrarsi su tornei dove il montepremi è maggiore. Com'è facile intuire, di conseguenza anche gli spettatori seguirebbero i loro beniamini verso la nuova meta.
Quindi chi sta vincendo?
I più arguti avranno già capito che in questo caso non esiste un vincitore. Gwent ed Artifact sono indubbiamente giochi che hanno fallito nel loro intento. Hearthstone continua invece la sua strada, quella di un gioco principalmente adatto a giocatori occasionali e basato sul divertimento, in grado però di offrire un'ottima componente di eSport che Blizzard cerca di raffinare di anno in anno.
Magic invece è entrato in gioco con una componente basata principalmente sul competitivo, avvicinando quindi giocatori professionisti e spostando un'utenza ferrata sui giochi di carte. Siamo di fronte al caso in cui due eccellenze possono coesistere senza intraprendere una guerra fratricida, anche se Hearthstone rappresenta un titolo già da tempo sulla scena e deve costantemente rinnovarsi per non rischiare di sprofondare, mentre Magic ha tempo e risorse a disposizione per creare un nuovo percorso nel mondo dei giochi di carte virtuali.