Eurogamer Top 5 - articolo
Cinque cose nei videogiochi che ci rendono realmente violenti!
Picchiare una prostituta dopo un servizietto? Il massacro di centinaia di terroristi indistinguibili l'uno dall'altro? Strappare via la testa di un semidio? Macché! Le cose che ci fanno veramente sbroccare e avere voglia di lanciare napalm sulla folla sono ben diverse!
Il fuoco di fila che si sta scatenando in questi giorni contro GTA V e il cosiddetto genere dei "videogiochi violenti" punta tutto sul fatto che gli atti che si possono compiere nel gioco non solo sarebbero degradanti e offensivi verso le vittime, ma per certi versi promuoverebbero una cultura della violenza che potrebbe influenzare le giovani menti.
Tralasciando le molte parole che si son spese e si spenderanno sull'argomento, questi servizi mancano completamente il bersaglio: è vero che i videogiochi ci rendono aggressivi ma la furia che possono scatenare talvolta si nasconde dietro a volti insospettabili.
Ecco dunque cinque ottimi motivi per cui scagliare il gamepad contro il muro o contro chi se lo merita.
Perdere i salvataggi
Non vedete l'ora di passare una serata col vostro RPG preferito o sull'FPS in cui avete sbloccato praticamente ogni arma. Felici come un maiale nel fango fate partire il gioco e... santi e madonne, i salvataggi non ci sono più! No, non sono in un'altra cartella e no, non sono recuperabili: non ci sono più e nessuno vi restituirà le ore che avete speso.
È successo per esempio ai giocatori di Evolve e a chi ha sbagliato la procedura per il trasferimento dati dal vecchio al nuovo 3DS (vero Facchetti?). La cosa peggiore è che spesso siete andati così avanti nel gioco che la sola idea di ripartire da zero vi fa venire l'orticaria, quindi vi ritrovate tra le mani un titolo che amate ma che non giocherete più. Dite la verità, vi è già venuta l'ansia, eh?
Il Lag
Già giocare online è un attività che andrebbe fatta solo sotto prescrizione medica, perché tra cheater, camper, serate sfortunate e compagni di squadra inetti, c'è di che sputare fiamme dalla bocca. Se poi ci si mette anche la rete, è finita.
Perché se il cheater lo puoi bannare, il camper uccidere e puoi cambiare il compagno di squadra, contro il lag non c'è granata o pozione. E quindi, quell'oretta di gioco in rete che vi pregustavate da tutto il giorno diventa un noioso film in cui la gente appare e scompare senza soluzione di continuità e vi ritrovate morti senza sapere cosa sia successo. E tutto questo perché la fidanzata di là in salotto sta guardando Amici in streaming o la vostra rete telefonica risale alle Guerre Puniche.
Gli aggiornamenti
Il giocatore medio ha circa 30 anni, gioca su console a titoli action, ci smanetta la sera, non ha molto tempo e odia i rompimenti di palle (questi ultimi dati sono da verificare, ma fidatevi). Tutto ciò che vuole è arrivare a casa, togliersi le scarpe, buttarsi sul divano come una balena che si rituffa in mare e giocare finché sonno/impegni/donne o stimoli primari non lo richiamino alla realtà.
Capito? Giocare, non guardare una barra che avanza con lentezza esasperante per corregge l'ennesimo bug di un gioco o darmi la possibilità di condividere le mie foto dal PC! Se volevo esaltarmi nel guardare l'avanzamento di un download mi scaricavo dei porno dal Torrent!
Dialoghi e scene d'intermezzo
Precisiamo, non stiamo parlando proprio di tutti i dialoghi e di tutte le scene d'intermezzo. Di massima i primi sono fondamentali per raccontarci una storia almeno quanto le seconde. Ma ci sono titoli in cui i dialoghi contengono linee totalmente superflue(sì, sto parlando con te Nintendo), per non parlare di quelli che non si possono né velocizzare né saltare.
Lo stesso discorso vale per le cutscene, soprattutto quelle posizionate subito dopo un punto di salvataggio! Avete presente quella voglia di uccidere che aumenta sempre più quando si cammina dietro una persona lenta che si vorrebbe sorpassare? Ecco.
Le escort mission
No, non stiamo parlando di portare avvenenti igieniste dentali a fare il lavoro più vecchio del mondo, ma di uno dei grandi mali che da sempre affligge il mondo dei videogiochi: le missioni in cui bisogna scortare un personaggio. Di solito, per rendere le cose più semplici, il suddetto va molto piano, non sa difendersi e tende ad andare dritto in bocca al nemico, possibilmente lamentandosi del vostro scarso operato. Oh, ciccio, ma ti sei visto?
Il tutto mentre noi distruggiamo i missili che gli stanno piombando addosso, teniamo a bada dieci soldati o spendiamo per lui l'intera scorta delle pozioni di cura. Ammettiamolo, le missioni di scorta sono le vendette trasversali dei game designer. "Ah il tuo personaggio è fortissimo? Bene, allora io ti costringo a difendere un perfetto idiota!"