Evolve: il voto - recensione
Il nostro verdetto sulle creature di Turtle Rock.
Al termine di una settimana piuttosto movimentata possiamo finalmente dire la nostra su Evolve, il titolo di 2K Games e Turtle Rock Studios che molti aspettavano da tempo, complice una campagna di marketing ben orchestrata cha lo ha proposto come il gioco multiplayer del 2015.
Movimentata perché, come avevamo fatto per Destiny, vi abbiamo proposto un resoconto giornaliero di quanto accaduto dal giorno prima del lancio (dove i server console erano già accessibili) fino ad oggi, dove riassumiamo con questo articolo contenuti ed impressioni delle versioni PS4 e PC del gioco.
Le premesse erano effettivamente ottime, visto il concept inedito su cui si basa Evolve: quattro cacciatori alle prese con un mostro all'interno di un'area di medie dimensioni in cui, oltre a una fauna più o meno letale impegnata a tendere agguati agli ignari umani, la creatura può cibarsi di quello che trova ed evolversi fino a diventare un colosso assetato di morte e distruzione. Un'evoluzione non certo naturale visto che bastano una decina di minuti, il tempo di una partita in modalità Caccia, per avere le dimensioni e la potenza distruttiva sufficienti a distruggere l'obiettivo principale di ogni mappa, ossia un relè dell'energia.
La belva per evolvere deve tuttavia evitare lo scontro diretto e, almeno nelle prime fasi della partita, nutrirsi senza fare troppo baccano, predando animali di grandi o piccole dimensioni che si aggirano nelle mappe di gioco del pianeta Shear, una sorta di Jurassic Park ai confini dello spazio colonizzato.
Gli inseguitori sono un'allegra combriccola di cacciatori della galassia dotati di armi di grosso calibro e abilità del tutto particolari. L'Aassaltatore è la classica calamita per i danni capace di subire ad oltranza grazie allo scudo personalizzato ma anche di fare danni con un buon assortimento di armi. In genere è il primo personaggio a farsi sotto alla creatura nemica e il primo a tirare le cuoia, se non adeguatamente protetto.
Il suo degno compare è il Supporto: non scarrozza in giro munizioni ma può pilotare bombardamenti orbitali, diventare invisibile per breve tempo per trarsi d'impaccio (magari resuscitando i compagni caduti) e soprattutto attivare uno scudo portatile con cui proteggere i commilitoni in pericolo.
Le classi fondamentali per la buona riuscita di un combattimento sono tuttavia le ultime due: il Medico può curare velocemente singoli o l'intero gruppo e narcotizzare la creatura rallentandola ed è fondamentale resti vivo il più a lungo possibile. Anche il Trapper è importante: può posizionare arpioni esplosivi in grado di attivarsi automaticamente al passaggio del nemico per immobilizzarlo per breve tempo, o generare una cupola che ne impedisca la fuga. Il Trapper Maggie è immediatamente utilizzabile e si porta dietro un pet, Daisy, capace di fiutare le tracce del mostro e condurre il gruppo nella direzione giusta.
Il concetto dell'inseguimento è una parte importante del gameplay di Evolve nella modalità di gioco Caccia: inizialmente la creatura è in svantaggio rispetto alla potenza di fuoco dei quattro cacciatori e deve cercare di evitare il contatto diretto con il gruppo stando nascosto il più a lungo possibile. Il problema è che deve rigenerare i propri scudi e soprattutto evolversi al secondo e terzo stadio per poter diventare competitivo nello scontro finale; per farlo non ha altra soluzione se non cibarsi degli animali che pascolano per le aree di gioco e questo, insieme al movimento incauto, rischia di rivelare la sua posizione agli inseguitori. Cadaveri, alberi abbattuti, uccelli in volo e altri segnali di un passaggio veloce sul terreno tradiscono la sua presenza e contribuiscono in modo determinante a mettere gli inseguitori sulle sue tracce.
Una volta intercettato e intrappolato il bestione, Evolve cambia completamente e si trasforma in un vero e proprio 4 contro 1, in cui l'abilità del singolo si contrappone alla capacità di coordinarsi dei cacciatori. È evidente l'elemento RPG in cui ognuno è costretto a interpretare il suo ruolo al meglio nel party per sconfiggere la belva e portare a casa i punti esperienza necessari a progredire.
Ognuno dei personaggi base delle classi in questione può crescere come esperienza sfruttando correttamente armi ed abilità ed è funzionale all'efficienza del gruppo. Con il passare del tempo, accumulando partite non solo si migliora la coordinazione e l'uso delle abilità, ma si possono sbloccare altri personaggi della stessa classe dotati di armi differenti. Il concetto di base richiede sempre di controllare il mostro intrappolandolo, proteggendosi, curando e potenziando i compagni, ma sono le sfumature dovute al numero elevato di combinazioni che possono generare dodici personaggi diversi a rendere veramente interessanti le partite, soprattutto tra giocatori di alto livello.
A moltiplicare per tre tutto questo troviamo la possibilità d'incontrare tre mostri differenti. Il primo è il Goliath, il classico ibrido tra una lucertola e un autotreno basato essenzialmente sull'uso della forza bruta, che esprime con abilità quasi tutte basate sullo scontro fisico o sul lancio di oggetti. Si tratta del primo mostro utilizzabile ed è anche il più semplice da padroneggiare perché deve quasi sempre arrivare al contatto con i nemici per eliminarli ed è spesso al centro di scazzottate molto spettacolari.
A seguire si sblocca il Kraken, una sorta di medusa volante in grado di colpire da lontano usando scariche elettriche e campi magnetici con danni ad area molto consistenti. La possibilità di fare tutto questo da considerevoli distanze lo rende un avversario decisamente molesto da affrontare, anche in considerazione della sua mobilità che lo rende difficile da rintracciare e lo porta spesso ad arrivare al terzo livello di crescita indisturbato, pure nelle mani di giocatori non molto abili.
Il Wraith è l'ultimo del gruppo ma nelle mani di un giocatore abile può diventare un autentico incubo a occhi aperti perché le sue abilità sono una collezione di trucchi in grado di ribaltare in un attimo le sorti di una partita. Può infatti diventare invisibile come un Predator creando un clone di sé stesso in grado di confondere i cacciatori, ma può anche teletrasportarsi per attaccare o difendersi o rapire i giocatori senza che questi possano reagire. Un avversario letale, ottimo per tattiche da terrorista.
I mostri sono molto vari come abilità e caratteristiche di base e bisogna giocare parecchio per capirne le sfumature più raffinate nel macellare i giocatori: ad accomunarli pensa il sistema di gestione dell'energia. Lo scudo è ripristinabile cibandosi degli animali che popolano le mappe, l'energia invece no e questo obbliga fare scelte oculate su quando attaccare e quando ritirarsi, visto che alcune partite possono trasformarsi in snervanti maratone di tensione in cui dieci secondi di tempo in più o una goccia di energia in meno, possono fare la differenza.
Oltre a Caccia, la modalità principe, Evolve si può affrontare anche in modalità Estrazione, che mette insieme per l'appunto Caccia e le altre tre modalità complementari in una serie di cinque partite concatenate, il cui esito del round precedente influenza con bonus e malus le prestazioni in quello successivo, sia de cacciatori, sia del mostro. Nido ci pone alla ricerca di sei uova da distruggere entro dieci minuti, mentre il mostro ha il compito di covarle e, nel caso riesca a farne schiudere una, godere del supporto di un seguace gestito dall'IA che lo assiste durante gli scontri.
Salvataggio è altrettanto movimentata: i mercenari devono cercare, rianimare e scortare sei umani fino alla zona di recupero; una volta liberi vengono presi in carico dall'intelligenza artificiale che li porta a seguirci e persino combattere con la nostra squadra fino a che non vengono tratti in salvo dalla navetta. Difesa è la meno dinamica delle tre ma non per questo la meno divertente: una variante delle orde che negli ultimi tempi si trovano un po' in tutti i titoli multiplayer in cui bisogna eliminare il mostro o resistere fino a un tempo limite predefinito, impedendo la distruzione di due portali protetti energeticamente e di un pilone di rifornimento della nave su cui tutti gli umani stanno fuggendo dal pianeta.
Come detto poc'anzi, il fallimento del singolo porta immancabilmente alla dipartita di tutta la squadra, un evento il cui peso specifico aumenta esponenzialmente giocando in un gruppo ben coordinato ma anche una limitazione importante per i giocatori casuali. Chi non ha modo di entrare in partita in compagnia di tre amici, deve accontentarsi di quello che passa il convento con il sistema di matchmaking e quindi affrontare un numero fisiologico di partite in cui la mancata coordinazione può diventare un problema per la presenza di novizi.
Nonostante queste difficoltà, la missione bilanciamento si può dire comunque compiuta, cosa non del tutto scontata in un titolo di questo genere: il confronto tra cacciatori e mostri è decisamente a favore dei primi durante le fasi iniziali di una partita ma già al livello 2 una creatura nelle mani di un giocatore capace rappresenta un bel problema per gruppi organizzati. Basta un minimo errore da entrambe le parti per mandare all'aria una partita fino ad allora ben giocata e una volta che la bestia è arrivata al terzo livello, i ruoli s'invertono ed è il mostro ad avere il coltello dalla parte del manico.
Messo in chiaro tutto questo, ci sono altri elementi che compongono la valutazione di Evolve, alcuni positivi, altri meno. Apprezzabile è il sistema di progressione dell'esperienza, pensato per costringere i giocatori a usare tutte le armi e le abilità di cacciatori e mostro per sbloccare quelli successivi, un'operazione che non porta via mesi ma solo qualche settimana di gioco moderato. Per chi ha difficoltà a trovare gli amici giusti, una benedizione è la possibilità di giocare in solitario tutte le modalità e le classi, accumulando la stessa esperienza del multiplayer, grazie a bot competenti e decisamente ben programmati.
Non c'è molto da dire anche sulla parte tecnica: non siamo di fronte a un capolavoro ma Evolve si conferma un titolo piuttosto curato per quanto riguarda mappe e personaggi, con buoni effetti di combattimento e animazioni. La versione PC è chiaramente la più bella da vedere grazie ad effetti e a una profondità delle texture di livello superiore, per non parlare del frame rate, sempre ottimo al massimo dettaglio anche su PC di fascia media.
Noi abbiamo provato la versione PS4 ed è evidente che non si distanzia molto da quella per home computer, ma lasciamo eventuali confronti con quella Xbox One alla Digital Foundry che i nostri cugini inglesi produrranno senz'altro. Ottimo l'audio, forte anche di una solida localizzazione in Italiano. Pochi appunti da fare anche sulla qualità del matchmaking e delle lobby: i primi quattro giorni di "servizio" sono stati pressoché impeccabili e non raggiungono il punteggio pieno solo perché la versione PC non sembra godere della stessa stabilità di quella console, con crash al desktop ma soprattutto disconnessioni che non abbiamo rilevato su PS4.
Non sembrerebbe essere una situazione drammaticamente diffusa comunque, a giudicare dall'assenza di flame particolarmente intensi sui forum di Steam del gioco: se dovete decidere adesso, l'acquisto delle build console dà qualche garanzia di stabilità in più.
A questi pregi fanno da contraltare un paio di difetti degni di nota e qualche piccola magagna. Il primo è quello dello sbilanciamento dei contenuti: dodici personaggi per tre classi sono ottimi e abbondanti per i cacciatori, mentre tre mostri sono invece pochini, soprattutto se si sa che il quarto, il Behemoth, è già pronto verrà proposto tra qualche tempo con un DLC non propriamente a buon mercato, a cui ne seguiranno altri che comunque non frammenteranno la community. Tradotto, chi non comprerà nuovi mostri potrà comunque giocarci contro senza impersonarli. Anche vedere proposti sessanta euro di DLC cosmetici al day one non dispone positivamente nei confronti di Turtle Rock.
In secondo luogo, pur essendo numerose e adattabili a diverse modalità, le dodici mappe sono tutte caratterizzate dalla stessa alternanza di foreste, canyon, corsi d'acqua e strutture futuribili. Alla fine il layout tende a somigliarsi perché deve alternare spazi aperti e ristretti dove mettere in scena sparatorie, dando comunque la possibilità al mostro di darsela a gambe.
Infine non entusiasmano i tempi morti tra un round e l'altro: tra scenette d'intermezzo, caricamenti, schermate di riassunto della partita, scelta della classe, progressione del personaggio e altro ancora, spesso prima di ricominciare a giocare passano parecchi minuti che avremmo gradito trascorrere in modo più costruttivo. Su PC veloci la situazione migliora ma l'impressione è che ci sia qualche passaggio di troppo che andrebbe compresso.
Tirando le somme, il bilancio di Evolve è complessivamente positivo, anche se non siamo sicuramente di fronte al blockbuster multiplayer del 2015 che tutti si aspettavano. Turtle Rock è stata coraggiosa nel concepire e realizzare un titolo cooperativo fuori dagli schemi, di cui sono evidenti le radici che richiamano alcuni mod per PC. Gli hardcore gamer desiderosi di qualcosa di diverso ci andranno a nozze e lo spolperanno in tutte le sue sfaccettature sia giocando in squadra, sia impersonando il mostro.
La sensazione piuttosto netta tuttavia è che il pubblico più casual sarà portato ad alzare bandiera bianca molto presto per la difficoltà nel coordinarsi a fondo e la necessità di avere un gruppo di commilitoni fidati. In questo senso possiamo considerare Evolve un vero e proprio banco di prova della maturità degli utenti console e i dati di vendita delle versioni PS4 e Xbox One saranno un indicatore molto interessante al riguardo.
La recensione di Evolve è stata preceduta da un diario suddiviso in tre puntate: le potete leggere qui.