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Evolve, un'alpha davvero 'grande'? - prova

Turtle Rock Studios si confronta con mostri (e problemi tecnici) giganteschi.

È rapidamente finito sulla bocca di tutti gli appassionati di sparatutto cooperativo, dopo le esibizioni convincenti dell'E3 di Los Angeles e della Gamescom di Colonia. Evolve, il nuovo titolo di Turtle Rock Studios, mette in mostra tutta la sapienza dei creatori di Left 4 Dead presentando un gameplay immediato e un bestiario suggestivo a metà tra b-movie e cinematografia horror, ma si porta sul groppone un inaspettato e deludente rinvio al 2015.

La Big Alpha disponibile lo scorso weekend (estesa poi in seguito ad alcuni problemi tecnici) ha avuto la chance di sollevare il morale dei fan e di fornire qualche indizio sulle qualità del prodotto e su quelli che potrebbero essere i suoi limiti. Ci abbiamo giocato su Xbox One (una delle tre versioni scaricabili insieme a PC e PlayStation 4) e ci siamo fatti un'idea di quanto offriranno prima la Beta, attesa nei prossimi mesi, poi il gioco in uscita a febbraio.

La build che abbiamo testato ha chiaramente mostrato il fianco a svariate difficoltà, errori di gioventù dettati dall'immaturità del codice messo a disposizione di un manipolo di tester volontari, specie nei primi tre giorni. Tra venerdì, sabato e domenica è risultato difficile persino entrare in una sessione o prendere un benché minimo ritmo partita, dal momento che il matchmaking ha incontrato svariate problematiche nell'associare i tanti, forse troppi, giocatori disposti a scendere in campo.

Considerando la vastità delle mappe, l'introduzione dello sprint automatico e degli importanti jetpack figura sicuramente tra le scelte migliori di Turtle Rock Studios.

Problematiche ampliate anche da tempi di caricamento poco incoraggianti che, persino superato l'ostacolo del matchmaking, ci hanno trattenuto ben oltre la nostra consueta soglia di sopportazione. Una situazione estremamente spiacevole pure per un'Alpha, al punto che in determinati momenti la voglia di giocare è stata davvero ridotta all'osso e abbiamo insistito esclusivamente per arrivare pronti alla preliminare analisi che vi proponiamo oggi.

Fortunatamente, soprattutto da domenica in poi, le sorti della Big Alpha si sono risollevate e non poco. Questo è stato reso possibile sia dal deflusso dei tanti curiosi che magari avevano avviato un paio di volte Evolve per poi abbandonarlo, sia da un paio di aggiornamenti silenziosi grazie ai quali qualche fastidioso bug ha alzato i tacchi. Tra questi, puntuale come un orologio svizzero è apparso un problema che riempiva di nero lo schermo, impedendo alla sequenza iniziale di partire e paracadutando l'utente fuori dall'area di gioco, con annessa penalità.

Ed è da domenica, appunto, che siamo riusciti a giocare in maniera più approfondita ad Evolve. I primi giri di pista ci hanno consentito di farci un'idea chiara del titolo, che a nostro parere dovrà godere necessariamente di una struttura (tra menù e caricamenti) leggera, funzionale e snella per poter soddisfare appieno i palati di videogiocatori ormai assuefatti alla frenesiaà dei titoli multiplayer competitivi. Solo se questo risultato sarà conseguito, a nostro parere, allora si potrà parlare di potenziale successo per Turtle Rock Studios.

Tra gli attacchi del Goliath figura una fiammata che richiama i b-movie ma è anche in grado di mostrare i muscoli della next-gen. Bollente!

Parte integrante se non fondamentale di Evolve è il suo "bestiario", ossia il roster di animali quasi mitologici coi quali il gruppo di quattro protagonisti dovrà scontrarsi. La particolarità sta proprio nella possibilità di vestire nei panni di questi mostri dalle dimensioni bibliche. Questo perché, in sostanza, il mostro è una delle classi giocabili al pari di Assalto, Trapper, Medico e Supporto. Una scelta molto curiosa ma non del tutto innovativa, dal momento che proprio il team ex Valve aveva inaugurato una modalità simile, ed evidentemente molto apprezzata, in Left 4 Dead.

I mostri che abbiamo potuto provare nella Big Alpha sono due: il Goliath e il Kraken. Entrambi si sviluppano e acquistano abilità nel corso della partita, articolando il proprio aspetto e le loro caratteristiche su tre livelli. Giunto all'ultimo, il mostro passa definitivamente da preda a cacciatore, avendo l'opportunità di attaccare la base dei giocatori e distruggerla per vincere il match. Ne possiamo facilmente dedurre che prima lo si trova e abbatte, più alte sono le possibilità di una vittoria rapida e indolore per il team di cacciatori.

Un'annotazione interessante riguarda il sistema di progressione e il modo in cui questo si rapporta al mostro. Dopo aver provato tutte le classi, abbiamo notato una certa propensione ad assegnare più punti esperienza al Goliath o Kraken che sia, rispetto alle altre. Non sappiamo se ciò sia dettato dalla volontà di premiare l'esperienza solitaria o sia uno dei peccati di gioventù di cui sopra che verranno corretti in corso d'opera. Fatto sta che attualmente, se siete amanti dei punti XP e del livellamento a tutti i costi, e non vi spiace fare i conti con una curva d'apprendimento leggermente più ripida, stare dalla parte dei cattivi è un'alternativa validissima.

L'evoluzione di Evolve, parte 1: multiplayer asimmetrico e Big Alpha.

Il sistema di progressione in sé s'articola in due tronconi. Il primo riguarda il personaggio ed è sostanzialmente l'esperienza ottenuta durante la partita, che serve a migliorare le prestazioni dell'alter ego nella propria classe di preferenza, con le armi e le abilità di maggiore gradimento. Raggiungendo la cima in questo ramo si sblocca il personaggio successivo all'interno della stessa classe. Nel secondo caso, si parla di progressione del giocatore fino al livello massimo 40, il che dà accesso a un'ampia gamma di perk, come una spinta maggiore nel salto o una velocità superiore nella ricarica dell'arsenale.

La scelta delle classi non è comunque scontata come potrebbe sembrare inizialmente, poiché tutte presentano delle buone motivazioni per essere provate almeno un paio di volte. Il trapper, ad esempio, è poco blasonato ma è fondamentale avere in squadra una persona che interpreti seriamente il ruolo: grazie a lui (o meglio, lei: l'avatar è di sesso femminile) è possibile intrappolare il mostro in una vera e propria arena, mossa utilissima soprattutto quando questi è al primo stadio, oppure posizionare delle trappole capaci di tenere bloccato il Goliath di turno per un lasso di tempo relativamente lungo.

Al seguito suo e della squadra troviamo Daisy, un segugio in grado di stanare con una certa precisione il mostro, in quella che è forse una delle fasi più esaltanti del gioco: la ricerca, una vera e propria sessione pre-caccia in cui leggere anche i comportamenti degli uccelli, impressionabili dal mostro, e della selvaggina di piccole o grandi dimensioni.

Il gruppo segue Daisy. Il segugio avrà difficoltà soltanto in determinate circostanze, come sull'innevata Distillery, dove le impronte dei mostri restano impresse sul terreno per minor tempo.

Sia in un caso che nell'altro, eliminare alcuni degli animali presenti nel mondo primordiale di Evolve consente di accaparrarsi bonus temporanei come una maggiore potenza d'attacco, colpi avvelenati e via discorrendo, a seconda della mappa (la Big Alpha ne comprende tre abbastanza vaste e simili tra loro, con l'eccezione visiva dell'innevata Distillery) e del bersaglio abbattuto.

Inutile nascondervi, comunque, che per approcciarci ad Evolve abbiamo inizialmente optato per la più rassicurante classe Assalto, salvo poi scoprire che pure questa è un'interpretazione piuttosto particolare di quella classica. Nell'accezione di Turtle Rock Studios, infatti, Assalto ha bisogno di stare a stretto contatto col Medico perché è una classe d'assalto nel vero senso della parola: usa poco il consueto mitragliatore, mentre è letale negli attacchi ravvicinati grazie ad un raggio laser (capace tra l'altro di combo con nemici di piccole dimensioni l'uno in prossimità dell'altro) che abbassa in maniera consistente gli scudi del mostro prima, e la sua barra della salute poi.

Insomma, a ognuno il suo ruolo e la sua importanza, ed è questo l'elemento che differenzia notevolmente Evolve dalla precedente creatura degli sviluppatori californiani. La tattica ha una valenza elevata, a patto di trovare un gruppo di amici affiatati o anche giocatori solitari che abbiano voglia di godersi il titolo per com'è stato concepito. In questo primo assaggio siamo stati fortunati abbastanza da trovare molti utenti che hanno colto lo spirito della produzione di 2K, buon segno per la sua riuscita sulla media e lunga distanza.

L'attacco frontale non è affatto tra gli approcci più intelligenti al Goliath, a meno che non abbiate prima fatto quattro chiacchiere con il vostro trapper di fiducia.

Se c'è qualcosa che questa Big Alpha ci ha insegnato, in conclusione, è che non si è mai troppo prudenti quando si tratta di lanciare un gioco prettamente multiplayer. Alla luce dei problemi tecnici riscontrati soprattutto nella prima parte del test, lo slittamento al 10 febbraio 2015 appare ancora di più una cosa buona e giusta, e non un semplice riposizionamento per via dell'affollato ottobre che ci siamo lasciati alle spalle.

La proposta degli sviluppatori del primo Left 4 Dead è comunque intrigante e, non appena saranno sparite le ombre sul lato tecnico, ci sarà da confrontarsi soltanto con la consistenza quantitativa e qualitativa del pacchetto ludico offerto al day one.

Avatar di Paolo Sirio
Paolo Sirio: Boxaro ma non troppo, sonaro a tratti con un occhio di riguardo per Nintendo, comprende ben presto che il mestiere del giornalista, filtrato per la passione dei videogiochi, ha tutto un altro sapore.
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Evolve

PS4, Xbox One, PC

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