Ex Rockstar ridimensiona le accuse
Mezzogiorno di fuoco in casa Rockstar.
L'ex impiegato di Rockstar San Diego che nelle scorse ore ha gettato ombre sullo sviluppo del gioco western Red Dead Redemption, ha ridimensionato le accuse spiegando che non necessariamente quella da lui descritta era la situazione che si viveva in tutti i team della compagnia.
In una email inviata a Eurogamer, lo sviluppatore ha spiegato che "team differenti si occupavano di aspetti differenti del gioco come edifici, paesaggio, illuminazione". Con il suo team, Dean si occupava degli edifici e, spiega, è possibile che le condizioni di lavoro all'interno degli altri team siano state meno dure.
L'ex Rockstar San Diego ha ammesso anche che probabilmente la compagnia non monitorava le e-mail private dei suoi dipendenti, e che una delle persone da lui contattate potrebbe aver riferito le idee dello sviluppatore ai suoi boss.
Lo sviluppatore chiede infine che non si associ Red Dead Redemption con questo genere di problemi: "Per favore ricordatevi che ci sono persone che al momento lavorano in queste condizioni", prosegue Dean, "e che questo genere di copertura mediatica potrebbe peggiorare la loro situazione".
Rockstar non ha ancora commentato il caso.