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Fable Anniversary - review

Bentornato Sciupafemmine!

Sembra passata un'eternità da quando il buon Peter Molyneux iniziò a parlare di un nuovo progetto, estremamente ambizioso, chiamato Fable. Un titolo in cui ogni azione del giocatore si sarebbe riflessa sul mondo che lo circondava con conseguenze reali e tangibili, un titolo che avrebbe dato un nuovo significato al genere action-adventure.

Gli anni 2000 erano iniziati da poco e tutti noi fantasticavamo di poter vivere una fantastica avventura nella quale la nostra prole avrebbe goduto dei frutti delle nostre imprese, in cui un cuore inciso in un piccolo alberello sarebbe diventato una dedica immortale nella quercia centenaria che quel fragile arbusto era destinato a diventare.

Sappiamo bene come andò a finire. Fable divise il pubblico in due fazioni ben distinte, per certi versi fu epocale ma molte delle promesse fatte sul suo conto non si tramutarono in realtà e questo non venne digerito da buona parte del pubblico. Con il tempo Peter imparò (ma mai del tutto) a non fare più proclami troppo rumorosi. I successivi capitoli della saga persero un po' della freschezza iniziale pur acquistando vigore videoludico.

Per chi non avesse avuto la fortuna di vivere quella prima esperienza nel mondo di Albion, ecco arrivare Fable Anniversary, un "fantasy RPG" che mette il giocatore nei panni di un anonimo bimbetto destinato a diventare l'eroe immortale, il salvatore della patria o, in alternativa, il male incarnato, il dittatore demoniaco che nessuno osa nominare.

Vediamo come gira Fable Anniversary in questo filmato di gameplay.Guarda su YouTube

L'essenza più profonda del gameplay di questa saga è sempre stata quella di dare al giocatore la possibilità di scegliere se orientare il proprio operato verso il bene o il male, compiendo azioni angeliche o mefistofeliche che vengano poi riflesse tanto su Albion quanto sul suo aspetto fisico.

">Gran parte delle scelte compiute sono destinate a trasformare il regno in un luogo infernale o in un paradis"

Gran parte delle scelte compiute nel corso del gioco sono destinate a trasformare il regno in un luogo infernale o in un paradiso fatto di mattini splendenti e uccellini cinguettanti. Nel frattempo inizierete a notare dei cambiamenti nel vostro personaggio, prima quasi impercettibili, poi sempre più evidenti. Una pelle luminosa e una piccola aureola apparirà sulla vostra testa se voterete il vostro operato al bene, ma se preferite potrete sempre farvi crescere due belle corna luciferine e una flessuosa coda rosso fuoco.

Come avviene tutto questo? In modo molto semplice e fluido: quasi ogni missione può essere compiuta in due modi differenti e un ruolo molto importante viene anche rivestito dal modo in cui deciderete di approcciarvi agli abitanti dei luoghi che incontrerete. Questi vi affibieranno dei nomignoli in base alle vostre azioni, vi acclameranno ad ogni vostro arrivo o fuggiranno in preda al panico ricordando le vostre ultime, distruttive scorribande.

Fable è tutto questo e anche di più. Potrete far ridere a crepapelle il vostro eroe senza un motivo, vestirvi come un pagliaccio e mollare orrendi peti nel bel mezzo di una taverna, indossare un costume da gallina e prendere a calci i polli, sposarvi e poi sacrificare vostra moglie sull'altare di una setto oscura, fare sesso e avere degli eredi. Tutto questo non cambierà la sostanza del gioco, le missioni saranno più o meno le stesse... ma le risate e la varietà di situazioni sono assicurate.

Rispetto all'originale il comparto grafico è di un altro pianeta. Ogni singola arma e oggetto sono stati rimodellati da zero.

L'inclusione dell'espansione The Lost Chapters aumenta non di poco la (scarsa) longevità dell'originale con nuove espressioni, nuovi mostri, armi ed equipaffiamenti inediti e, cosa più importante, una manciata di nuove aree da visitare e una dozzina di missioni secondarie che approfondiscono anche la personalità di alcuni personaggi del cast.

"L'inclusione dell'espansione The Lost Chapters aumenta non di poco la (scarsa) longevità dell'originale"

Il tutto, come si accennava, con un'ironia squisitamente britannica che inizialmente potrebbe avere quel retrogusto di "nonsense" un po' indigesto, ma che alla lunga non può non conquistare. Certo, se siete giocatori da COD e FIFA o amate i GdR mastodontici alla The Witcher, forse potreste avere qualche difficoltà a farvi piacere un gioco del genere.

Oltre a un'opera di restyling grafico pressoché totale, Lionhead ha apportato anche altre chicche che impreziosiscono ulteriormente il già ottimo titolo iniziale. Partiamo da quelle meno evidenti ma comunque utili: il gioco ora salva i progressi ad ogni checkpoint e consente inoltre di effettuare salvataggi manuali in qualsiasi momento. È inoltre possibile scegliere tra due schemi di controllo differenti, quello del Fable originale e quello degli ultimi due capitoli "regolari".

Il gioco supporta per la prima volta gli Obiettivi (alcuni dei quali dannatamente divertenti da ottenere) e l'App Smartglass, che consente di visualizzare su smartphone o tablet una mappa interattiva del gioco durante le sessioni di gameplay. Nel "pacchetto" sono stati inoltre aggiunti un costume aggiuntivo, un'arma bonus e un oggetto speciale per il vostro avatar da scaricare.

Fable non è un gioco difficile, anzi. La maggior parte delle missioni richiede solo un minimo di pianificazione nei combattimenti.

Tutto praticamente perfetto quindi? Non esattamente, purtroppo. Fable Anniversary soffre infatti di evidenti problemi di frame rate se il gioco non viene installato su hard disk e in più di un'occasione ha evidenziato qualche neo nella gestione delle collisioni e delle inquadrature. Nel corso del test, inoltre, siamo incappati in un bug che mi ha costretto a ricaricare l'ultimo checkpoint per poter proseguire.

"Fable Anniversary soffre infatti di evidenti problemi di frame rate se il gioco non viene installato su hard disk"

Dopo aver terminato l'addestramento e iniziata l'avventura vera e propria, è possibile scegliere tra alcune missioni secondarie e una di queste prevede la difesa di un frutteto da parte di alcune gang di banditi. Terminata la quest il nostro eroe è stato colto da una malattia orribile, l'Immobilismus Gravis, che lo ha paralizzato irrimediabilmente. Il problema non si è presentato quando la missione è stata affrontata in un diverso ordine rispetto alle altre, ma confidiamo che Lionhead corra al più presto ai ripari con una patch.

Tolti questi nei, il gioco rimane comunque godibile e divertente anche se un po' facilotto per gli avventurieri più smaliziati. Il sistema di combattimento è semplice ma non esente da critiche. Il nostro eroe può disporre di armi da taglio, che non presentano problemi se non con le suddette inquadrature, e di archi/balestre, che funzionano alla perfezione in caso di mira diretta ma risultano un po' scomode quando si usa la mira ravvicinata con il tasto L3.

I poteri della volontà, leggasi "magie", vengono invece appresi man mano che si procede con la storia ma funzionano tutti nello stesso modo: una semplice pressione del pulsante ne scatena la potenza minima, mentre una pressione prolungata le carica alla potenza massima lasciando però vulnerabile il protagonista. Tranquilli comunque, quasi mai vi troverete in situazioni critiche e anche se doveste passare a miglior vita potrete continuare l'avventura dall'ultimo checkpoint.

Ora Fable è provvisto di Obiettivi... ovviamente alcuni di essi sono in linea con l'ironia generale dell'avventura.

Paragonato agli ultimi capitoli della serie, il primo Fable è meno ampio e longevo. Anche se questa edizione Anniversary include l'espansione The Lost Chapters, un giocatore medio può portare a termine l'avventura in un fine settimana, al quale va aggiunto una manciata di ore per completare le missioni secondarie, le Porte del Demonio e così via.

"Pur essendo meno sofisticato ed elaborato dei suoi successori, il Fable mantiene una freschezza del gameplay"

Pur essendo meno sofisticato ed elaborato dei suoi successori, il Fable mantiene una freschezza del gameplay maggiore e uno svolgimento forse meno articolato ma più appassionante. Dare un giudizio ad un remake del genere non è cosa facile. L'opera di restyling estetico portata a termine dal team di sviluppo è egregia (anche se in alcuni casi i modelli poligonali sembrano affetti da qualche strana sproporzione) e merita un applauso, soprattutto in un periodo in cui delle semplici "spolverate" alle texture vengono spacciate come remake HD.

Il consiglio che posso darvi nel caso vi troviate ad affrontare l'avventura per la prima volta è di non affrettare i tempi, di non correre e di godervi il mondo che a suo tempo Peter Molyneux e i suoi sviluppatori avevano creato. Una volta portata a termine l'avventura potrete sempre ricominciare da capo passando al lato oscuro o chiaro della personalità del protagonista e godervi le differenti trasformazioni di Albion e le diverse reazioni degli NPC rispetto al playthrough precedente.

Il "problema" di fondo rimane il gioco originale. Se avete sempre fatto parte della schiera di detrattori dell'opera Lionhead, questo remake non basterà a farvi cambiare idea. Se al contrario avete amato l'originale allora non c'è storia. Forse non è un titolo imperdibile come poteva esserlo nel 2004, ma consigliato assolutamente sì, soprattutto se volete godervi un gameplay ancora fresco e addentrarvi nella fantasia (e ambizione) griffata Molyneux prima che si perdesse in progetti astrusi.

8 / 10