Fable II
Una Fiaba da vivere.
Le stupende animazioni dei personaggi e la nitidezza dei dettagli ambientali, insieme alla progressiva espansione di armi e mosse disponibili, rendono i combattimenti uno dei punti di forza di Fable 2. I nemici, inoltre, sono estremamente vari sia nelle sembianze che nella strategia di attacco: enormi troll sbucano dalla terra e astuti briganti si lanciano dagli alberi, mentre scheletrici spettri si avvicinano in massa, giusto un attimo prima di essere massacrati dal vostro fucile in una coreografica esplosione di ossa. Ogni tipologia di avversario chiamerà in causa diverse abilità, richiedendo al giocatore attributi tradizionali quali abilità e destrezza (dovrete comunque impegnarvi, statene certi).
L'esperienza non si concentra ovviamente solo sul prendere a cazzotti i nemici: la trama ideata dagli autori è squisitamente misteriosa. I personaggi, le avventure e gli scenari sono tutti impregnati del particolare humor britannico. Il nostro protagonista comincerà con una infanzia vagamente Dickensiana, passerà per una cupa adolescenza e si svilupperà nell'età adulta secondo le delicate decisioni che avrete preso nel corso dell'avventura. Lungo il percorso, la trama riuscirà a presentarvi in ordine sparso storie di pirati, fantasmi e persino una variazione sui licantropi alla stregua di quanto visto nel primo Fable.
Lionhead ha in gran parte mantenuto le sue promesse: l'introduzione del cane, che essenzialmente serve a spingervi nell'esplorazione, risulta essere un capolavoro di game-design. È amabile, convincente e quasi interamente autosufficiente. Vi sorprenderete a curarlo in maniera particolare, educandolo e formando il suo carattere a vostro piacere. Rispetto al precedente episodio, il sistema della moralità ha subìto una sostanziosa calibratura: si tratta ancora di meccaniche binarie, scegliere cioè tra azioni o buone o malvagie, ma le opzioni e le situazioni sono adesso più convincenti. Lo sviluppatore ha inoltre capito una cosa importante: un sistema di moralità serve a ben poco se il titolo non vi mette nella posizione di desiderare davvero qualcosa. Solo se vi trovate a volere a tutti costi un oggetto rarissimo o una particolare abilità, sarete disposti a scendere a compromessi con la vostra coscienza, rendendo cosi meno marcati i confini tra cià che è giusto e ciò che è sbagliato. Questo implica alla fine una maggiore riflessione da parte del giocatore, che si troverà a valutare tutte le conseguenze possibili scaturite dalle sue azioni. Così come nella vita reale, tutto ha un prezzo. Il problema è: quanto siete disposti a pagare?
Non mancano certamente i difetti, anche se potrebbero benissimo essere classificati più che altro come fastidi. I tasti sono context-sensitive, sono cioè sensibili al contesto. Ogni pulsante compie quindi azioni diverse in base al luogo e alla situazione, ma può accadere di doversi avvicinare o allontanare più volte e con cautela dall'oggetto in questione per essere attivati. I dialoghi, poi, impiegano quel millisecondo in più nel caricamento, risultando talvolta in conversazioni innaturali e per nulla spontanee. Nonostante la cura con cui è confezionato il gioco, siamo inoltre incorsi in due bug decisamente spiacevoli. Nel primo, siamo rimasti intrappolati in una stanza che avevamo appena sacchieggiato peché un appendino era caduto improvvisamente sbarrando l'uscita; nel secondo stavamo invece parlando ad una prostituta che ad un tratto si è ritrovata inspiegabilmente incastrata tra le mura di un edificio. Ci siamo guardati intorno e dopo qualche istante l'abbiamo vista uscire dalla porta di fronte, con aria leggermente turbata... Probabile che anche lei si stesse chiedendo cosa diavolo fosse successo.
Questi sono comunque noiosi cavilli rispetto alla vasta portata del gioco. Ci sono voluti due giorni pieni per arrivare alla fine della trama, e possiamo dirvi di esserci divertiti a giocare nel ruolo di cattivi. Abbiamo ucciso degli innocenti senza alcuna ragione, abbiamo riso a diversi funerali, abbiamo preso a calci tutti i polli che incontravamo e abbiamo trasformato nostra sorella maggiore in una zingara stracciona. Ci siamo poi coperti di cicatrici, la nostra pelle ha assunto colori altamente indicativi della nostra igiene e non abbiamo esitato ad imprecare in pubblico, giusto per ascoltare i commenti "lusinghieri" degli altri personaggi. Eravamo insomma dei veri reietti, eppure il gioco continuava ad offrirci la possibilità di cambiare - migliorare o peggiorare - in assoluta libertà.
La generosità e la permissività di Fable 2 sono elementi che non troverete in altri giochi, ma sono comunque la dimostrazione che si può creare una sfida coerente senza dover affligere inutilmente il giocatore. Il mondo di gioco, inoltre, è talmente variegato da poter offrire ore e ore di divertimento anche una volta conclusa la quest principale. Provocatorio e audace, questo è un gioco che taglia fuori qualsiasi ipotesi di vostro fallimento essendo, per l'appunto, una fiaba. Difficile non amare un gioco che si preoccupa così tanto di voi. Siamo quindi certi che Fable 2 saprà affascinarvi, intrigarvi e rendervi molto, molto felici.