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Fable III

Tre è il numero perfetto?

Il gioco è finalmente uscito. Qualora foste interessati a completarlo al 100%, vi invitiamo a consultare la nostra soluzione completa di Fable III!

Peter Molyneux è cambiato. Al recente E3 ha partecipato alla conferenza Microsoft per annunciare la data d'uscita di Fable III (26 ottobre) e per lanciarne un nuovo trailer... ed è schizzato via dal palco dopo pochi minuti per far posto alla rutilante line-up di Kinect.

Il buon Peter è ancora uno dei game designer più geniali e carismatici del pianeta ma si è dovuto adeguare al mercato odierno, sempre più veloce e meno propenso ai suoi mitici soliloqui sentimentali. Niente più promesse o parole pompose, ora il prode Molyneux lascia che siano i suoi giochi a parlare per lui, specialmente Fable III.

Lionhead vuole provare che la serie ha ancora molto da dare, anche a chi non crede più in lei. La nuova avventura nel reame di Albion era giocabile nello showfloor Microsoft ed era una delle demo più lunghe dell'intera fiera. Potevamo lasciarcela sfuggire?.

Era composta di due parti: la prima, ambientata a Brightfall, dava un assaggio globale delle quest, delle conversazioni, del commercio e dell'esplorazione che potremo gustare nel gioco finale; la seconda, invece, puntava dritta verso i combattimenti e si svolgeva nel Dungeon Shadelight.

Le sequenze d'intermezzo non saranno interattive. Lionhead ha preferito uno stile più classico e improntato alla narrazione.

"Lionhead è cambiata in questi anni", ha dichiarato Ted Timmins. "Niente più promesse fatte a vuoto, in passato si parlava troppo e si facevano pochi fatti. Quello che abbiamo voluto lanciare durante l'E3 è un messaggio chiaro e preciso: tutto quello che diremo d'ora in poi sarà in effetti presente nel gioco".

In realtà non abbiamo ancora mostrato la novità più grande di Fable III, quella che consentirà al vostro personaggio di diventare il signore di Albion. Colui che, da metà gioco in poi, dovrà fare i conti con dei sudditi e prendere decisioni che potrebbero cambiare il futuro del regno... e del gioco.

Prospettiva decisamente allettante, ma la cui effettiva validità sul piano del gameplay andrà accuratamente verificata, visto che finora Fable ci aveva proposto un gameplay piuttosto classico.

Finora Lionhead non ha effettivamente scoperto le sue carte più importanti, forse proprio per non ricadere negli errori del passato. Anche Timmins non si è sbilanciato più di tanto, anche se è stato contento di darci qualche indizio.

La cura riposta nella realizzazione dei modelli poligonali è degna di nota.

"La cosa più interessante dell'essere padroni di Albion, consisterà nel fatto che il gioco non finirà quando ve lo aspettate. Potrebbe durare anche il doppio del capitolo precedente e offrire un tipo di esperienza completamente differente".

"Quando sarete Re, o Regine, molte vostre decisioni potrebbero cambiare quello che avete visto fino a quel momento e far proseguire il gioco verso direzioni completamente diverse".

Molte cose sono cambiate da quando avevamo visto Fable III per l'ultima volta. La cittadina di Brightfall, ad esempio, era stata in precedenza mostrata come un insediamento urbano in piena espansione, ormai pronto alla rivoluzione industriale. Ora è invece un paese solare, pastorale e gioioso... Lionhead sta continuando a far evolvere il mondo del gioco, trasformandolo in cocktail tra la Terra di Mezzo di Tolkien, un paesaggio dei romanzi di Jane Austen e la Camelot di Re Artù.