Fable III
Dov’eravamo rimasti?
Ognuno di questi continenti sarà legato a doppio filo al vostro destino. Come nei precedenti capitoli, infatti, ogni decisione che prenderete avrà una sua conseguenza. Nella maggior parte dei casi l'unico riflesso tangibile di questo sarà un maggiore o minore introito di denaro nelle vostre tasche (o in quelle del regno, quando ne sarete sovrani), ma saranno le scelte morali quelle che cambieranno maggiormente il fluire dell'avventura.
Nella prima parte del gioco la sostanza del gameplay non cambia molto rispetto al passato. Dovrete affrontare come sempre una serie di missioni sulle quali aleggia il solito, piacevole humor che da sempre contraddistingue la saga. Spazzare via un organizzazione d'assassini, recuperare il Libro dei Mortissimi per conto dei maldestri Sam e Max (li ricordate?), recuperare oggetti nascosti in una foresta, lavorare come fabbro, pasticciere o suonatore di Liuto... queste e molte altre sono le cose che occuperanno le vostre prime 10/15 ore di gioco.
Stavolta però non dovrete farlo per la vostra semplice brama di successo e denaro. Il vostro obiettivo primario sarà di raggranellare consensi tra i popoli di Albion, per poi condurre una ribellione nei confronti del Re (naturalmente non vi svelerò chi sia), e poggiare infine le vostre regali natiche sul trono.
Quanto del "vecchio" Fable è rimasto allora in questo terzo capitolo? Diciamo un buon 70%. Lionhead ha provato a rendere l'esperienza di gioco più fluida possibile, togliendo di mezzo tutti quegli elementi che nella precedente avventura avevano il solo scopo di spezzare il ritmo di gioco.
Ecco quindi che tutte le espressioni con cui il protagonista può intrattenere rapporti con gli altri personaggi non sono accessibili tramite un menù circolare, ma si renderanno disponibili a seconda della situazione e saranno automaticamente assegnate ai tasti del pad. Sia queste che le abilità di gioco e combattimento debbono essere guadagnate raccogliendo i simboli della Gilda. Ogni missione ve ne garantirà una quantità differente, ma potrete acquisirne altre interagendo con gli NPC, portando a termine lavori e quest secondarie e altro ancora.
Quando ne avrete a sufficienza potrete entrare in una dimensione parallela che rappresenta il vostro cammino verso il trono. Qui incontrerete una vecchia conoscenza della serie, che vi istruirà sul compimento del vostro destino e sui passi che state compiendo per arrivarci. Tra una profezia mistica e l'altra avrete il vostro bel da fare nello scegliere quale forziere aprire e quali abilità acquisire o potenziare.
La progressione del vostro eroe va avanti in base al forziere che deciderete di aprire nel corso del "cammino" e come al solito il vostro aspetto cambierà a seconda delle decisioni che prenderete. Ancora una volta il sottoscritto ha provato a fare il cattivo, ma alla fine ha prevalso il bene e mi sono ritrovato ancora una volta con il mio eroe rilucente ma con un bel po' di pancia... almeno qualche porcheria da mangiare me la sono concessa.
Il sistema di combattimento a base di attacchi corpo a corpo con armi da taglio, sparatorie con pistole e fucili o bombardamenti a colpi di magia non è cambiato molto. Si fa notare una maggiore fluidità nella concatenazione delle combo e nell'utilizzo degli incantesimi (che possono ora essere combinati tra loro), ma rimangono alcuni dei "problemini" riscontrati nel precedente capitolo: telecamere che a volte si cimentano in inquadrature fin troppo ardite, qualche lieve rallentamento negli scontri più concitati e così via.
Continuando a parlare dei difetti, ciò che purtroppo mi ha deluso maggiormente in Fable III è anche una delle novità che Peter Molyneux aveva maggiormente sbandierato nei vari eventi di presentazione: le sensazioni tattili. Detto in parole povere, nel gioco è possibile prendere per mano praticamente qualsiasi personaggio vi capiti a tiro.