Skip to main content

Fallen Legion: Rise to Glory - recensione

La gloria ha un prezzo troppo salato.

Due giochi albergano nel cuore di Fallen Legion per Nintendo Switch, due titoli di cui pochi ricordano l'esistenza. Si chiamavano Sins of Empire e Flames of Rebellion, uscirono durante l'estate dello scorso anno rispettivamente per PlayStation 4 e PS Vita. Differivano tra loro sia per il protagonista che per la storia, ma il gameplay era sostanzialmente lo stesso. Rise to Glory è la sintesi di quei titoli e ne racchiude tutti i contenuti. All'inizio è infatti necessario scegliere quale eroe impersonare: Cecille, figlia ed erede dell'imperatore di Fenumia, e Legatus Laendur, comandante dell'esercito del regno. La scelta influenza ovviamente il punto di vista attraverso cui viene vissuta la storia di Fenumia, regno ormai prossimo alla caduta.

Il gioco racconta la sua storia attraverso personaggi e scenari completamente bidimensionali dal look decisamente piacevole. Sprite e sfondi sono rimasti sostanzialmente identici, cosa positiva vista l'alta qualità del character design originale. Una piccola aggiustata alle animazioni non avrebbe fatto male visto che in alcuni casi i frame disponibili per i personaggi secondari sono davvero troppo pochi. Accorgersi di tali mancanze è tuttavia difficile nell'impeto delle battaglie, che in Fallen Legion possono raggiungere alti livelli di frenesia.

Il primo impatto in questo senso è piuttosto fuorviante. Si controllano quattro personaggi contemporaneamente, con il protagonista posizionato dietro i tre "comprimari" chiamati Exemplars. Questi sono in sostanza la personificazione tangibile di vere e proprie armi. Come potete facilmente intuire hanno caratteristiche uniche, che dovrete imparare a utilizzare abbastanza velocemente Mentre l'eroe/eroina principale non cambierà per tutta la durata del gioco, gli Exemplars si avvicenderanno abbastanza velocemente al vostro fianco e saranno assegnati ad uno dei tasti frontali del vostro Nintendo Switch. Un indicatore su schermo vi segnalerà il numero di attacchi che ogni Exemplar può portare a termine, una volta esauriti dovrete attendere che si ricarichino.

La natura di Fallen Legion: Rise to Glory è simile a quella di action-RPG come Valkyrie Profile e Odin Sphere.

Durante la prima mezz'ora vi sembrerà di avere a che fare con un elementare titolo button-mashing, ma premendo a caso i tasti non andrete avanti per molto tempo. Fondamentale in questo senso è assimilare le diverse tempistiche per evitare di rimanere a corto di "colpi" nel momento peggiore. Gli scontri infatti avvengono in tempo reale e se i primi nemici vi causeranno pochi problemi, andando avanti incontrerete mostri e creature di vario genere che non se ne staranno certo con le mani in mano. Già dopo la prima ora di gioco avrete assimilato l'intero combat system, parate e combo critiche comprese, ma per padroneggiare al meglio l'insospettabile profondità dei combattimenti di Fallen Legion dovrete avere molta più pazienza.

Ovviamente un ruolo fondamentale è rivestito dal protagonista che avrete scelto prima di iniziare. Sia Cecille che Legatus Laendur possono utilizzare poteri magici che in battaglia serviranno sia per attaccare che per difendere. Potrete curare gli Exemplars colpiti e in casi estremi anche riportarli in vita. Anche in questo caso dovrete prendervi il giusto tempo per digerire tali meccaniche. Da spiegare sono piuttosto semplici, ma una volta inserite nel gorgo della battaglia richiederanno tempi di reazione piuttosto rapidi e colpo d'occhio.

In men che non si dica sarete immersi nella storia e verrete anche chiamati a prendere alcune decisioni critiche che influenzeranno lo svolgimento della trama. Non arriviamo alle scelte morali sanguinose sperimentate in altri titoli, ma il dipanarsi degli eventi non risparmia qualche colpo di scena. In particolare alcune decisioni influenzeranno anche il morale del vostro party, aumentandone o diminuendone il potenziale combattivo.

Guarda su YouTube

Come accennato all'inizio, Fallen Legion: Rise to Glory racchiude tutti i contenuti dei due titoli usciti su console PlayStation, aggiungendo al mix alcune novità. Oltre ad alcuni stage inediti, gli sviluppatori hanno gettato nella mischia cinque personaggi nuovi di zecca. Non sono certo regali di Natale da strapparsi i capelli, ma vanno a rimpolpare un cast già abbastanza corposo.

Ciò che impedisce al gioco di issarsi fino ad una valutazione d'eccellenza è da ricercarsi in due campi ben distinti. Dal punto di vista tecnico, per quanto esteticamente gradevole, il gioco NIS America mette in tavola alcuni frequenti, pesanti e inspiegabili cali di prestazione che in almeno un paio di casi hanno anche influito sui combattimenti. La colonna sonora inoltre, per quanto potente e di qualità, è composta da un numero di tracce davvero troppo esiguo che ha costretto gli sviluppatori ad un'eccessiva opera di riciclo. In termini di gameplay invece siamo su terreni ben conosciuti, per non dire battuti, che soffrono di un'inevitabile monotonia di fondo, non sufficientemente bilanciata da elementi RPG degni di nota. Un vero peccato perché con qualche piccolo sforzo in più Fallen Legion: Rise to Glory avrebbe avuto le carte in regola per diventare un piccolo tesoro.

7 / 10