Fallout 3: Broken Steel
Bethesda espande ancora il suo capolavoro.
Ammettiamolo, per quanto potesse essere affascinante e coinvolgente, Fallout 3 ci ha lasciato un po’ con l'amaro in bocca. Dopo ore e ore passate a esplorare ogni angolo della mappa, in molti avrebbero desiderato un finale all’altezza dell’avventura vissuta fino a quel momento, ma purtroppo non fu così (forse perché gli sviluppatori avevano già in mente questo DLC). Ora, grazie a Broken Steel, la terza espansione della serie, sembra che le preghiere di tutti gli appassionati siano state finalmente ascoltate. In fondo il tre non forse è definito il numero perfetto?
Se foste fra coloro che devono ancora portare a termine il proprio viaggio nel mondo di Fallout 3, non abbiate paura di incorrere in qualche spoiler, perché non vi sveleremo nulla che possa rovinare la vostra esperienza di gioco. La storia di Broken Steel ha inizio nella Cittadella, due settimane dopo gli eventi del finale “standard” (alternato lievemente per garantire che il nuovo filone narrativo di questo DLC avesse un senso logico): qui vi ritroverete in compagnia dei membri della Confraternita d’Acciaio, e scoprirete che il conflitto con l’Enclave è tutt’altro che concluso. Come prevedibile starà a voi intervenire per risolvere la situazione, ma questa volta il vostro compito si rivelerà ancora più difficile di quanto possiate immaginare.
Il DLC si snoda attraverso tre missioni principali, due delle quali non propongono purtroppo le innovazioni che avremmo sperato; nelle prime fasi di gioco vi ritroverete infatti a combattere in location molto familiari, affrontando alcuni dei nemici più tradizionali del gioco, quali Ghoul e Supermutanti, senza sperimentare quel senso di “novità” che ogni buon DLC dovrebbe suscitare. Col passare delle ore le cose si faranno però via via più interessanti, fino al punto in cui, arrivando all’Adams Air Force Base, sarete costretti a vedervela con le temibili truppe Hellfire dell’Enclave. Questi nuovi nemici, dotati di un arsenale a dir poco devastate, metteranno a dura prova le vostre abilità, ma fortunatamente avrete a disposizione alcune armi inedite la cui potenza vi permetterà di affrontarli a testa alta (tra queste spicca senza dubbio il Cannone Tesla, uno strumento di morte capace di eliminare qualsiasi nemico con un solo colpo).
In aggiunta alle tre quest principali, vi sono poi 6 subquest inedite che, pur essendo slegate dal filone narrativo principale e non godendo di alcun Obiettivo dedicato, assicurano un buon coinvolgimento, anche alle possibilità di influenzare lo svolgersi degli eventi attraverso canoniche “scelte morali”.
Uno degli aspetti più interessanti (e forse il più atteso) di Broken Steel è però l'innalzamento del level cap, portato ora al livello 30. In molti, una volta raggiunto il 20° livello, hanno faticato a trovare grandi stimoli per continuare il loro viaggio nella Zona Contaminata, e questa novità, a cui si aggiungono anche 14 abilità inedite, garantisce di certo un'ulteriore dose di rigiocabilità, oltre che una piacevole ventata di freschezza all’esperienza. In fondo le innumerevoli quest disseminate per il mondo di Fallout 3, perderebbero gran parte del loro fascino se non ci fosse nulla da “guadagnarci”, no?
Broken Steel si rivela dunque un’ottima espansione, che testimonia come Bethesda abbia ascoltato e accolto le richieste dei suoi fans. Al di là di un finale più ricco e completo rispetto a quello proposto originariamente, l’innalzamento del level cap rappresenterà per molti un motivo in più (se non la ragione principale) per tornare nel vivo della Zona Contaminata e risolvere eventuali questioni lasciate in sospeso. Insomma, se vi considerate appassionati di Fallout 3, questo DLC non potete proprio farvelo scappare…